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10 Curiosità sul FC Bari – 22 apr

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1. L’attuale Football Club Bari nasce nel 1928 grazie alla fusione tra due squadre cittadine, “Liberty Bari” e “Unione Sportiva Ideale”, che si erano distaccate dalla squadra originale fondata nel 1908, il “Football Club Bari”. Questa compagine era nata per volere dell’imprenditore di origine austriaca Floriano Ludwig, che aveva composto l’atto di fondazione in uno dei locali della sua ditta.

2. L’allenatore del Bari alla sua prima stagione di Serie B (1929-1930) fu l’austriaco Josef Uridil, noto in patria come “Pepi” e considerato una delle prime vere “stelle” del calcio mondiale: potente centravanti, segnò 167 reti in circa 120 incontri disputati con il Rapid Vienna, 8 reti in 8 partite con la Nazionale e fu il primo sportivo a pubblicizzare prodotti commerciali come birre e liquori. In suo onore si scrissero canzoni e musical, e recitò persino in un film. A Bari aveva sostituito il giovane Ernő Egri Erbstein, che sarebbe stato in seguito l’artefice del ‘Grande Torino’.

3. Nella sua lunga storia il Bari non è quasi mai sceso più in basso della seconda divisione, dove ha disputato 46 stagioni. 33 invece le stagioni in massima serie tra Serie A, Prima Divisione e Divisione Nazionale. Nella ‘Classifica perpetua della Serie A’ – calcolata dal 1929 – il Bari occupa il 18° posto, risultando a tutti gli effetti tra le squadre “storiche” del calcio italiano.

4. Il Bari è passato alla storia per essere stato il primo club non di massima serie a fornire un giocatore alla Nazionale: si trattò di Raffaele Costantino, attaccante esterno di gran classe che fu tra i protagonisti della vittoria della Coppa Internazionale del 1930. Costantino, chiamato “Reuccio” per la sua eleganza, fu grande protagonista anche nella Roma prima di tornare a chiudere la carriera al Bari, e in Nazionale siglò 8 reti in 23 presenze.

5. Il campionato 1946/1947 è a oggi il miglior campionato di sempre del Bari in Serie A: la squadra, guidata prima da Costantino e poi dall’ungherese Kuttik per la necessità di passare dal ‘Metodo’ al ‘Sistema’, si classificò al 7° posto riscuotendo gli apprezzamenti della critica e finendo per essere conosciuta da tutta Italia come “Stella del Sud”.

6. Quello che per molti è il giocatore tecnicamente più forte ad aver mai vestito la maglia del Bari è l’argentino Raùl Conti, fiore all’occhiello della campagna acquisti che i pugliesi effettuano per festeggiare il ritorno in Serie A nel 1958: di lui da giovanissimo si è innamorato Guillermo Stabile, capocannoniere del Mondiale del 1930, e in seguito Renato Cesarini che lo ha voluto al River. Entrambi i tecnici però lo hanno scartato perché, pur fortissimo tecnicamente, si tratta di una mezzapunta lunatica e individualista. Dopo aver fallito anche al Torino esplode nel Monaco, quindi gioca una stagione alla Juventus e una all’Atalanta ben distinguendosi ma non guadagnando mai la riconferma. Nel Bari trova la sua dimensione e per 4 stagioni delizierà i tifosi con le sue magie, prima di ritirarsi.

7. Il Bari ha un curioso record: è l’unica squadra ad aver avuto il capocannoniere del campionato e ad essere retrocessa nella stessa stagione. Avviene nella Serie A 1995/1996, quando Igor Protti segna ben 24 reti che però non bastano a salvare la squadra. In questa stagione ci sono due curiosità che legano il Bari e il Bologna: il partner d’attacco di Protti è lo svedese Kenneth Andersson, e capocannoniere ex-aequo con la punta dei biancorossi è Giuseppe Signori. Entrambi saranno in futuro idoli del pubblico emiliano.

8. Al Bologna è legato un episodio storico del Bari, ovvero la più larga vittoria in trasferta mai ottenuta dai ‘galletti’ in Serie A: accadde il 22 maggio 2011, quando il Bari ormai retrocesso e guidato da Bortolo Mutti schiantò il Bologna al “Dall’Ara” con il perentorio risultato di 4 a 0. La gara fu segnata da una tripletta del giovanissimo Grandolfo, che poi non seppe ripetersi e attualmente milita in Serie D.

9. Il giocatore che vanta più presenze nella storia del Bari è il portiere belga Jean François Gillet: classe 1979, arrivato in Italia giovanissimo per giocare nel Monza, ha giocato in bianco-rosso dal 2000 al 2011 interrompendo questo periodo solo per una stagione passata al Treviso: in totale per lui 364 presenze con la maglia dei ‘galletti’, dove si è sempre ben distinto. Successivamente Gillet ha vestito le maglie di Bologna e Torino, prima di passare a gennaio di quest’anno al Catania.

10. Il bomber di tutti i tempi del Bari, con 70 reti distribuite in 7 stagioni, è l’attaccante triestino Luigi Bretti, che esordì nel momento forse più basso della storia del club pugliese trascinandolo però a suon di gol dalla Serie D alla Serie B, dove poi disputò 4 campionati di buon livello.

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