Bologna FC
11 anni fa la penultima vittoria agli Ottavi di Coppa Italia: chi c’era in campo?
Chi si ricorda di loro?
Con ancora l’adrenalina addosso per la magica notte di San Siro, il popolo rossoblu si prepara al derby dell’Appennino con vista su una semifinale di Coppa Italia quanto mai esotica e mancante dalla stagione 1998/99 quando cedette il posto in finale proprio alla Viola.
Per ritrovare il Bologna ai quarti, invece, basta qualche anno in meno. Stagione 2012/13, il destino del Bfc guidato da Pioli incrocia anche in quell’occasione l’Inter, vincente ironia della sorte, ai supplementari grazie alla rete di Ranocchia pochi secondi prima dei calci di rigore. La partita che però si ricorda col sorriso è proprio l’ultimo ottavo vincente, Napoli-Bologna1-2. Un bis completamente inaspettato dopo il successo di tre giorni prima in Campionato, sempre all’allora San Paolo, deciso dalla celeberrima mezza rovesciata al volo di Kone. Il greco è bestia nera partenopea anche nella notte di Coppa, questa volta con un sinistro a giro dal limite dell’area che al 91′ fissa il risultato e regala il passaggio del turno ai rossoblu.
Se di Panagiotis e delle sue prodezze non se ne dimentica nessuno, forse non tutti ricordano chi altro c’era in campo a spalleggiarlo e a rendersi protagonista di quell’ultimo passaggio ai quarti prima dell’altro ieri.
Che fine hanno fatto i giovani e giovanissimi che Pioli lanciò nel massiccio turnover operato? Abbiamo fatto un po’ di ricerche.
Il 19 dicembre 2012 il Bologna schiera questa formazione: (3-4-2-1) Stojanovic: Sorensen, Radakovic, Carvalho; Garics, Riverola (dal 64′ Portanova), Guarente, Abero; Kone, Pasquato; Paponi (dal 72′ Veratti). A disp: Curci, Maini, Palomeque, Pescatore, Benatti, Capello.
Questo l’11 rossoblu con cambi e panchina annessi, ma ora entriamo nel dettaglio:
Dejan Stojanovic: arrivato a Bologna nel 2011 ad appena 18 anni, su suggerimento dell’allora consulente di mercato rossoblù Salvatore Bagni, dagli austriaci del Lustenau. Il portiere macedone con cittadinanza austriaca a Bologna è poco più di una comparsa: 13 presenze totali più altre 2 in prestito a Crotone, pur avendo trascorso in Italia 5 anni. Dal 2016 al 2020 è in forza al San Gallo, dove riesce anche ad affermarsi come titolare. Dopo l’addio alla società svizzera, negli ultimi tre anni gira cinque società, trovando una buona continuità solamente nel St. Pauli.
Frederik Sørensen: dopo l’esperienza in rossoblù, gira diverse maglie. Dopo Verona, il passaggio più significativo è quello a Colonia, dove si afferma come buon titolare. Successivamente veste fugacemente le maglie di Young Boys, ancora Colonia e Pescara in B. Oggi è da tre anni nella rosa della Ternana, ancora in B.
Uros Radakovic: una vera meteora in rossoblù, maglia che veste solamente in Coppa Italia. Dopo il 2015 anno in cui lascia Bologna, comincia un lungo peregrinare in tutta Europa: l’esperienza più importante è quella al Sigma Olomuc in Repubblica Ceca subito dopo il Bologna, poi riscuote poco successo nello Sparta Praga, all’Orenburg in Russia, all’Astana in Kazakistan, al Wisla Cracovia, ancora in Russia all’Arsenal Tula e ora in Turchia all’Ankatagücü.
Roger de Carvalho: meteora numero 2. Il brasiliano arrivato a Bologna dopo mezza stagione vissuta al Genoa, rimane solo un anno con 8 presenze totali. Roger dopo il 2013, sempre in prestito dalla Tombense, va al San Paolo, poi al Vitoria, al Botafogo, al Palmeiras, all’Atletico Goianense, prima di passare a titolo definitivo al Fortaleza, dove rimane solo un anno, per tornare nuovamente ad essere un giocatore della Tombense, nella B brasiliana.
Gyorgy Garics: qui si parla invece di un elemento di grande affidabilità per il Bologna. L’austriaco, che lascia i rossoblù nel 2015, dopo la promozione, a 31 anni, prosegue la sua carriera prima al Darmstadt e dopo un anno di inattività la chiude, ancora in Emilia, in D con l’Imolese. Oggi gestisce delle strutture ricettive tra la costiera amalfitana e la provincia di Napoli.
Martì Riverola: arrivato dal Barcellona con grandi aspettative, non le attende. Dopo due prestiti, in Spagna, a Maiorca e all’Altach in Austria, cerca fortuna in Italia prima al Foggia e poi alla Reggiana in Serie C, per un totale di tre stagioni. Dopo un rapido passaggio all’Ibiza, dal 2019 gioca ad Andorra: prima con l’FC Andorra, poi l’Atletic Escaldes e l’Inter Escaldes, club in cui milita attualmente.
Tiberio Guarente: autore dell’assist per il gol di Kone, la sua esperienza in rossoblu, cominciata quell’estate rappresenta il canto del cigno per la sua carriera in massima serie. Forte delle esperienze all’Atalanta e, anche se solo assaggiata, in Liga con il Siviglia, approda a Bologna per fare guidare il centrocampo, compito che svolgerà da titolare solo nel girone d’andata per poi essere scalzato nelle gerarchie dai compagni di reparto. La stagione successiva passa al Catania ma ci rimane solo qualche mese prima di giocarsi le proprie carte al Chievo, un buon finale di campionato che però in estate lo portano lontano da Verona. Riparte dall’Empoli ma per un problema al ginocchio colleziona una sola presenza maturando la decisione a giugno di abbandonare il calcio appena trentenne.
Mathias Abero: a Bologna lo si ricorda con il sorriso perché appartiene a quella colonia di sudamericani rimasti a lungo a metà tra oggetti misteriosi e talenti non pronti per il calcio italiano, più la seconda della prima. In sudamerica infatti ci è tornato nel 2015 e ci è rimasto. Mandato in prestito all’Avellino nell’estate 2013, rientra in Emilia in seguito alla retrocessione perché ritenuto adatto alla Serie B ma nel momento della promozione le porte si richiudono. E’ questo il momento in cui sceglie il Club Nacional nel suo Uruguay, da lì si sposta in Argentina dove rimane per circa 3 stagioni tra Atletico Rafaela, Tigre, Atletico Tucuman e Patronato prima del nuovo rientro in patria. Oggi gioca al CA Cerro anche se il suo contratto è in scadenza.
Panagiotis Kone: il più talentuoso in campo quella sera. La sua parabola è facile da ricordare per i tifosi rossoblu. Le sua lacrime per la retrocessione con la fascia da capitano al braccio, un anno e mezzo dopo l’annata delle reti immaginifiche, sono indelebili. Ancora un po’ di serie A con l’Udinese (e una preseza alla Fiorentina), due gare giocate per i colori del Granada e poi il ritorno a casa all’Aek Atene dove ha aveva mosso i primi passi nel professionismo. Vince il campionato ma dopo una sola stagione è tempo di emigrare nuovamente e questa volta verso terre lontane. Raggiunge l’ex rossoblu Diamanti in Australia al Western United. E’ il 2020 e quando il Covid blocca il mondo, lui non torna più a giocare, annunciando il 7 ottobre 2020 il suo ritiro ufficiale.
Cristian Pasquato: noto per essere stato prestato dalla Juventus a mezza Italia, quando arriva sotto le due Torri il ragazzo è di proprietà dell’Udinese, squadra in cui torna al termine di quella stagione dopo aver collezionato 18 presenze. Sempre in prestito, trova la sua dimensione in cadetteria tra Padova e Pescara (flashback alla traversa colpita proprio al Dall’Ara durante la finale playoff del 2015) poi si sperimenta all’estero al Legia Varsavia vincendo un campionato e un coppa di Polonia. Quando decide ci tornare in Italia, per lui, ormai superati i trenta, c’è spazio in Serie C: Campodarsego, Gubbio e infine Trento, formazione per cui scende in campo dal 2021. A 34 anni dice ancora la sua.
Daniele Paponi: va bene lo scorpion kick ma oltre a quello? Molto poco a Bologna. L’ascesa di Papooney si ferma e così la neo proprietà saputiana lo manda oltreoceano al Montreal. Un’anno in Canada prima di girovagare tra bassa serie B e C. Proprio in C, milita tre stagioni alla Juve Stabia come punta di riferimento e così anche a Piacenza nel 19/20. Non trova lo stesso feeling con il gol né l Padova, né al Bari e nemmeno all’Imolese. Da svincolato, lo scorso agosto si unisce alla Fermana, sempre in Serie C ma al momento risulta fuori squadra fino a fine 2023.
In panchina:
Gianluca Curci: allora portiere titolare, l’estremo difensore romano, dopo aver la maglia rossoblù nel 2014 dopo la retrocessione, fa ritorno alla Roma per poi trasferirsi al Magonza, ma nelle tre stagioni tra la capitale e la Germania non gioca nemmeno una partita. Gli ultimi due anni di carriera, 2018 e 2019 gioca in Svezia tra la seconda divisione con l’Eskilstuna e il massimo campionato con l’Hammarby. Oggi è il responsabile dei preparatori dei portieri della Totti Soccer School.
Marco Maini: difensore cresciuto nel settore giovane bolognese, gioca tra serie C e D con Ancona, Lucchese, Santarcangelo, Gubbio, Mezzolara, Alcione, Forlì e ancora Lucchese, club in cui milita attualmente. A lui vanno i nostri auguri per un pronto recupero dalla lesione al crociato da cui sta recuperando.
Daniele Portanova: non ha bisogno di presentazioni anche se in quella stagione gioca solo 7 gare perché coinvolto nel calcioscommesse. Dopo il rientro dalla squalifica, passa al Genoa dove milita per due stagioni portando la sua esperienza di massima categoria ormai quasi decennale. Decide successivamente di tornare nel rifondato Siena in Serie D dove ottiene la promozione in C prima di dire basta al calcio giocato, nel 2017.
Ruben Palomeque: chi si ricorda del terzino spagnolo? Solo i più appassionati. Anche perché non esordisce mai nel Bologna, girando in prestito per diverse stagioni. Tanta serie C nel curriculum: Como, Paganese, Cremonese, Lucchese, Lupa Roma e Cavese, per finire nella terza serie spagnola al Club Polideportivo El Ejido. E’ svincolato dal 2021.
Nicola Pescatore: centrocampista prodotto del settore giovanile, questa è l’unica convocazione con la prima squadra. Non esordisce mai in rossoblu ma diventa professionista in LegaPro con la Carrarese. Lo rimane per una stagione poi una lunga carriera in serie D con numerose squadre tra cui Corticella e Mezzolara. Oggi ha 29 anni e gioca al Terre di Castello in Eccellenza.
Riccardo Benatti: altro giovane, di ruolo esterno d’attacco, che in prima squadra è passato solo da meteora. 0 presenze in rossoblu; dopo la primavera si misura in Serie C con il Pordenone, successivamente anche per lui ci sono i Dilettanti. Castelvetro e Sasso Marconi, fino al 2018. Anche lui classe 1994, la sua ultima squadra risulta la Vignolese nel 2021.
Alessandro Capello: di lui si parla bene fin da subito, protagonista di ottime stagioni in Primavera prima al Bologna poi all’Inter. Il suo passaggio oneroso al Cagliari (4 milioni) fa pensare ad un futuro molto luminoso per la punta bolognese doc. Non va proprio così sebbene accumuli gol ed esperienza tra Serie B e C. Padova, Prato, Olbia e Venezia le squadre per cui scende in campo poi la Carrarese dalla scorsa stagione mettendo a segno 14 reti in 36 presenze. 28enne è ancora l’attaccante titolare della formazione toscana.
Luca Veratti: Oltre 20′ sul terreno di gioco quella sera rappresentano il punto più alto della sua carriera, districatosi poi tra prestiti in Serie C ed esperienze in D. Oggi ha 30 anni ed è segnalato in forza alla Vianese in Promozione dal 2022.
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