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Euro 2024 – Calafiori ci “riporta” a Berlino

Riccardo Calafiori sforna una prestazione di altissimo livello, dimentica l’autogol contro la Spagna e regala un assist che vale gli ottavi.

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Riccardo Calafiori (Bologna) Italia Euro2024 (© FIGC)
Riccardo Calafiori (Bologna) Italia Euro2024 (© FIGC)

In fondo per raccontare la partita di Riccardo Calafiori, basta ripercorrere gli ultimi 30 secondi degli otto minuti di recupero di Croazia-Italia. E a noi non capita sempre di raccontare questo tipo di  happy ending.

Il soldato Calafiori si è rialzato

Alla Red Bull Arena il cronometro ha quasi completato tutti gli otto minuti di recupero, concessi dall’arbitro Makkelie. Croazia-Italia sta per sancire la fine dell’avventura azzurra a Euro2024.

Ma c’è sempre qualcuno che non vuole arrendersi e questo qualcuno si chiama Riccardo Calafiori.

Ve  la raccontiamo per come l’abbiamo vista.

Riccardo riceve la palla da Gigione Donnarumma e, partendo dalla sua area, si butta alla ricerca dell’impensabile. Smista la sfera a Frattesi che gliela ritorna nel cerchio del centrocampo. Riccardo non ferma la sua corsa e, in percussione, si avvicina all’area avversaria. Con la coda dell’occhio, come un grande e consumato campione di soli 22 anni, vede arrivare Zaccagni  alla sua sinistra e, con la coda del piede, gli deposita sul destro il pallone. Il resto del racconto ci porta di nuovo a Berlino, ad incontrare una parte del Bologna, vestita di rossocrociato.

Le parole di Riccardo a fine partita

Oggi sei diventato uno dei pilastri di questa nazionale te ne sei accorto?

“Non so se sono diventato uno dei pilastri, era importantissimo reagire e cambiare atteggiamento e questo lo abbiamo fatto meglio rispetto alle altre partite. Ci siamo meritati questo risultato e mi dispiace solo non esserci per la prossima partita (contro i suoi compagni di squadra Dan Ndoye, Remo Freuler e Michel Aebischer)”.

Alla fine non so dove ho trovato le energie, sapevo che volevo dare qualcosa a questa nazionale che mi aveva accolto benissimo e non volevo finire qua il viaggio“.

L’intervista finisce con fragorosi complimenti di don Fabio Capello (“Ti faccio i complimenti perchè quello che hai fatto alla fine è da grande giocatore, ma tutta la partita è stata da grande giocatore. Continua così, lavora umilmente e vedrai che diventerai un grande difensore“) e con la certezza di aver conquistato l’intera platea continentale.

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