Bologna FC
A tu per tu con Benedetta Rossi – 10 apr
E guardo il mondo dal mio BLOG!
Avete ragione. Non è proprio così il testo … ma l’assist ideale per presentarvi Benedetta Rossi la Blogger, tifosa rossoblù.
Partiamo dal principio, chi è Benedetta?
“Benedetta è una mamma, una donna ed una blogger. Mi divido tra la casa, il lavoro ed un bambino, in perenne equilibrio tra la vita quotidiana ed il ben diverso mondo della moda!”
Non pensa che – oggi – sia diventato anche troppo semplice diventare o sentirsi una “fashion blogger”?
“Sono assolutamente d’accordo che il termine fashion blogger sia inflazionato. Per essere una vera blogger non è sufficiente avere dei profili social su cui postare delle foto, ma è necessario creare un blog in cui condividere contenuti. E’ fondamentale scrivere, raccontare ed emozionare. Non dimentichiamoci che il blog è nato come diario “personale” on-line”.
Un tuffo nel passato, da bambina cosa sognava di fare?
“Da piccolissima volevo diventare stilista ed avere una casa piena di animali: cani, scimmie (mio padre ha vissuto in Africa e mi ha trasmesso un grande amore per il continente); da adolescente il sogno era di diventare modella. Quest’ultimo l’ho realizzato, agli altri sto ancora lavorando…”
Essere una web influencer è un lavoro a tempo pieno o si dedica anche ad altro?
“Per me il blog è un lavoro a tempo pieno, continuo a collaborare come modella per ii fitting aziendali con alcuni brand ma il tempo che “rubo” al blog durante il giorno, lo recupero la sera dopo aver messo a nanna il mio bimbo”.
Ogni guardaroba ha una storia da raccontare e una sua personalità. Ci apra il suo: l‘abito e l’accessorio che non devono mai mancare?
“La mia risposta ti stupirà: non sono attaccata ai vestiti! Ne cambio talmente tanti nell’arco di una giornata per lavoro che vorrei avere l’armadio vuoto, indossarne di nuovi ogni mattina e renderli la sera. L’unica eccezione è rappresentata da un paio di jeans ormai cucito e ricucito mille volte, che è stato mio compagno di tante avventure. Sono invece molto affezionata agli accessori che mi ricordano un momento della mia vita o chi me li ha regalati:
– l’anello che mi ha regalato il papà del mio bimbo quando è nato Angelo
– una collana Masai che mi portò mio padre dall’Africa
– una Chanel acquistata con i risparmi…LA BORSA che non passa mai di moda!
Ciò che non deve mai mancare nel guardaroba di una donna sono gli accessori, secondo me possono rendere un look low cost TOP e viceversa un out-fit griffatissimo ma privo di accessori e dettagli risulterà anonimo”.
L’outfit ideale per essere chic tutti i giorni e quello per una serata particolare?
“Io amo la praticità, quindi seguendo i trend di stagione senza rinunciare alla comodità, per tutti i giorni scelgo un jeans effetto vintage con strappi e rotture, una sneakers glitterata, una t-shirt bianca over modello maschile e un poncho con frange in stile etnico. Per una serata speciale invece al bando la comodità e assolutamente tacco alto, un abito lungo stile hippy chic ed una borsetta super cool”.
Qual è il must have di questa primavera?
“Ce ne sono diversi: accessorio etnico, borsa secchiello, sneakers glitterate, il bomber, le slip-on”.
Al giorno d’oggi conta di più “essere alla moda” o andare contro corrente?
“Per me conta essere alla moda seguendo il proprio stile, se ci si omologa si perde la propria personalità. Quindi consiglio di seguire le tendenze personalizzandole”.
Gucci, Cavalli, Richmond: importanti collaborazioni fin dall’età di 14 anni. La chiave del suo successo?
“La perseveranza! Nella moda non sei mai perfetta: troppo alta, troppo bassa, fianco largo, polpaccio piccolo però – nonostante i “difetti” – ricevi la prima chiamata, poi ti confermano il secondo lavoro e una volta superato il muro iniziale: SEI DENTRO! Io facevo finta di avere le cuffie per la musica nelle orecchie; lavoravo, ero professionale e rispondevo con un sorriso ai commenti sui miei difetti. Piano piano sono cessati i commenti e la moda è diventato il mio lavoro”.
Un aneddoto simpatico riguardante la sua carriera?
Un aneddoto che è diventato un cavallo di battaglia nei racconti tra amici riguarda una sfilata di costumi a cui dovevo partecipare come modella. Stavo andando all’appuntamento quando mi chiama l’organizzatrice per chiedermi se avevo due amiche disponibili a fare da vestieriste (persona che veste la modella durante lo show, tra un cambio e l’altro si ha solo un minuto) alla sfilata perché due delle ragazze scelte non si erano presentate. Io senza pensarci due volte ho telefonato ad un caro amico che compiva gli anni quel giorno e gli ho proposto di venire assieme ad un suo amico fingendosi una coppia omosessuale (mille volte mi avevano chiesto di farli entrare nel back stage, zona in cui sono ammessi solo gli addetti ai lavori perché le modelle si cambiano). Lui e l’amico si sono presentati poco dopo alla sfilata, si sono finti coppia senza destare sospetti e tutto è filato liscio finché…la responsabile ha deciso che uno dei due doveva vestire me!”
Bologna, la sua città, per lei rappresenta…?
“Bologna per me è CASA. Quando sono in treno o in auto e sto rientrando in città, appena vedo dal finestrino la basilica di S. Luca sento la tensione allentarsi”.
Lavorativamente parlando è un vantaggio o un limite?
“Lavorativamente parlando essere bolognese in passato è stato molto vantaggioso perché l’economia funzionava e c’erano bellissimi marchi del Made in Italy con sede a Bologna e dintorni. Basti pensare a Bruno Magli, Borbonese, Les Copains, La Perla, Arcte, Mandarina Duck (giusto per citarne alcuni). Da quando l’economia è ferma per lavorare bisogna spostarsi”.
E’ più facile essere fashion blogger in Italia o all’estero?
“Credo sia più facile lavorare come blogger all’estero rispetto all’Italia perché negli altri paesi il blog è considerato a tutti gli effetti un lavoro e come tale rispettato e retribuito. In Italia molte aziende ti propongono lo scambio merce, ovvero regali/prodotti in cambio di una collaborazione. Questo perché tante persone si improvvisano blogger o influencer e sono soddisfatte di ricevere qualche regalo. Ma chi come me lo fa per lavoro, non si nutre di abiti e nemmeno ci paga le bollette!”
Passando alla squadra del suo cuore, il Bologna viene da tre pareggi e tre sconfitte consecutive. L’ultima vittoria risale ad Udine (0-1) nel giorno di S.Valentino. Come si reagisce ad un momento così?
“Il Bologna è stanco perché nei mesi scorsi ha dato tanto, un periodo di declino può succedere, per reagire bisogna ritrovare la tranquillità che aveva dato alla squadra la giusta sintonia per vincere. Quindi spirito di squadra, fiducia all’allenatore e a Floccari”.
“Tre sconfitte consecutive maturate sempre con il comune denominatore: un primo tempo sottotono come determinazione e grinta, cose che invece ci sono state nella ripresa”, le considerazioni di Donadoni dopo il ko con il fanalino di coda Verona. Come voltare pagina e, soprattutto, qual è la chiave giusta per affrontare lunedì sera la Roma?
“La Roma è una squadra molto forte, lo sappiamo, quindi non sarà facile, ma credo che la massima concentrazione fin dal primo minuto e la voglia di vincere la partita, siano elementi fondamentali per cambiare pagina”.
Per sopperire alla latitanza in zona gol si dovrebbe…?
“L’infortunio di Destro ha sicuramente reso più difficili le cose, ma gli altri attaccanti sono di ottimo livello e affidabilità, bisogna avere fiducia in Floccari, non caricarli di pressioni e avere un po’ di fortuna (magari qualche gol dai giocatori di centrocampo)”.
Il margine di +8 dal Palermo terz’ultimo tranquillizza o…?
“Tranquillizza un pochino ma non si può mai star tranquilli, i giocatori del Bologna lo sanno bene. Diciamo che ambiamo a fare di meglio”.
Il calciatore rossoblù più fashion e quello meno?
“Il più alla moda per me è proprio l’infortunato Mattia Destro, l’ho incontrato diverse volte in centro e anche se spesso è vestito in modo molto sportivo, risulta fashion. Il peggio vestito…non si dice!”
Consigli di stile alla squadra?
Per quanto riguarda i consigli di stile propongo la mia collaborazione – gratuita – così li seguo insieme al mio bimbo super tifoso (sorride, Benedetta)”.
Mister Donadoni’s style: voto e giudizio?
“Mister Donadoni approvato in pieno, gli do un bel 10. Per me è affascinante, molto fine e sempre adatto all’occasione”.
E lei, come si è avvicinata al calcio?
“Mi sono avvicinata al calcio grazie al mio primo fidanzatino; il padre aveva gli abbonamenti in tribuna e quando non poteva andare li lasciava a noi…”
Ha mai lavorato con degli sportivi? O, altrimenti, in che chiave le piacerebbe farlo?
“Ho avuto occasione di lavorare per aziende sportive; Nike, Technogym, Adidas, Arena ed altre per sfilate, video e pubblicità. Ho conosciuto diversi calciatori ed atleti ma mai ho collaborato ad un progetto insieme ad uno sportivo. Potrebbe essere molto stimolante organizzare un progetto social con video e post in cui si mostra il lavoro di preparazione, tenacia e determinazione che porta al raggiungimento di certi obiettivi. Troppo spesso si pensa sia solo oro la vita degli atleti a causa dei grandi guadagni…”
Dulcis in fundo, il prossimo obiettivo che si è posta?
“Ne ho diversi: riuscire – lavorativamente parlando – a fare sempre ciò che amo (solo così non mi pesa lavorare fino a tardi, nei week end e fare sacrifici). Raggiungere su Instagram i 100.000 followers prima della fine dell’anno. Fare un viaggio in Africa con mio padre e mio figlio, 3 generazioni a confronto”.
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