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Bologna FC

A tu per tu con Eleonora Busi – 31 mar

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Eleonora Busi con Ricky Pasi

Ho iniziato la mia carriera a 16 anni nel mondo della moda, con sfilate e servizi fotografici. Parallelamente ho portato avanti gli studi: a Cremona prima, presso il Liceo Scientifico Tecnologico, a Milano poi, con la laurea Magistrale in Psicologia clinica. Da sempre nutro una grande passione per il palcoscenico, è un amore che è nato quando alle elementari mi hanno fatto interpretare la Draghessa Dente Molare in una recita, e si è rafforzato dopo la scuola di teatro in occasione di un evento: la presentatrice della sfilata a cui dovevo partecipare si è ammalata, l’organizzatore conosceva bene me e la mia parlantina, mi ha chiesto di sostituirla: sono rimasta folgorata! – svela Eleonora Busi in esclusiva a 1000cuorirossoblu – Una volta terminato il tirocinio e l’esame di stato, quando sono diventata psicologa, invece di iscrivermi all’albo e iniziare ad operare nel settore, ho studiato presso il CTA, Centro Teatro Attivo di Milano con grandi professionisti. Da lì è partita la mia esperienza, diventata oggi una professione come presentatrice. E’ una carriera in cui non ho mai creduto davvero, ma arrivata al momento di scegliere cosa fare “da grande” mi sono detta: “Dai, prova, un paio d’anni, e vedi come va…”  Oggi non posso certo dire di essere arrivata, anzi, ho ancora tante cose da imparare e tanti progetti da sviluppare, ho iniziato credendo nel sogno che avevo da bambina, e l’ho fatto diventare un lavoro…”

Eleonora, che voto e giudizio dai al campionato della Cremonese fino a questo momento? 

“Questo per la Cremonese voleva e vuole essere un anno di transizione: si costruiscono le basi per un progetto che vedrà la sua realizzazione tra qualche anno. Le cose non sono certo andate per il meglio, in questo momento ci saremmo dovuti trovare in una posizione di classifica tranquilla, che ci permettesse di raggiungere la salvezza in anticipo sulla fine del campionato; una serie di avvicendamenti non ce l’hanno permesso, e la squadra si trova a lottare ogni giornata di campionato. Non è semplice dare un voto, mi riserverò di farlo alla fine dei giochi, quello che posso dire è che spero che la squadra ce la metta tutta per raggiungere l’obiettivo che si è prefissata, per se stessa, per la società, ma soprattutto per i tifosi”.

 

Cremonese che il 24 marzo ha compiuto 112 anni di storia. Quali sono i ricordi e le emozioni più belle che hai vissuto? 

“Una grande e gloriosa storia quella della Cremonese. Una storia che mi è sempre stata raccontata da mio nonno in realtà, data la mia età, in particolare il periodo in cui la società militava in serie A, fino a che non mi sono ritrovata allo stadio: forse vi sembrerà singolare, ma io ho dei bellissimi ricordi di me e mia madre a tifare cremonese, a gridare “Vai Priscia (Gioacchino Prisciandaro, ndr) facci un gol!” Mio padre per lavoro è stato presente quasi ad ogni partita casalinga occupandosi della sicurezza per tantissimi anni, per me e la mamma era anche un modo per vederlo la domenica, e così, ci siamo appassionate entrambe alla squadra. Ancora oggi ci troviamo allo stadio, lei siede rigorosamente in curva, e io dalla mia postazione, la vedo saltare come allora!”

 

Dal Bologna, a titolo definitivo, è giunto l’esterno offensivo classe 1990 Riccardo Pasi: nato a Bologna e cresciuto nelle giovanili rossoblu che però ha esordito in Serie A con la maglia del Parma il 18 aprile 2010 contro il Genoa. Per lui, la scorsa stagione, 25 presenze e 7 reti all’attivo nelle fila del Santarcangelo.  

“Ho molta fiducia negli innesti che la Cremonese ha fatto a gennaio: Riccardo è un giocatore di talento, ha buone qualità tecniche. E’ stato sfortunato, non ha avuto subito l’occasione di poter dare il suo contributo alla squadra a causa dell’infortunio, ma ora che ha recuperato sono sicura che farà vedere quanto vale. Anzi, questo periodo in cui è stato a guardare potrebbe averlo reso ancora più determinato, e forse più agonisticamente aggressivo, esattamente il tipo di giocatore che Mister Giampaolo vuole vedere”.

 

Eleonora Busi

Un ingresso in campo decisivo contro il Real Vicenza quello di Pasi, infatti. Entra e segna, il secondo pallone toccato viene trasformato in gol. E che gol… Da lui così commentato a fine partita: “E’ la differenza fra chi ha paura di giocare perché pecca di personalità e chi invece ha voglia di fare bene e sta bene mentalmente. Cercavo di non pensare a nulla, di giocare tranquillo applicando quanto fatto in settimana. Sono contento del gol ma potevamo chiuderla: abbiamo avuto varie occasioni, magari non molto nitide ma comunque importanti…” 

“Sono d’accordo con Riccardo, si poteva fare di più: la Cremonese pare incredibilmente brava a complicarsi la vita: restare nuovamente in 10 dopo poco dall’inizio della partita non è il modo migliore per lottare per i 3 punti. La prova di carattere che hanno dato dopo lo svantaggio e in condizione numerica inferiore la dice lunga sulle potenzialità della squadra, che ha finalmente recuperato bomber Brighenti, l’anima della nostra Cremo, e ha scoperto in Riccardo un ottimo giocatore capace di vedere la porta e dare compimento agli sforzi di tutti i giocatori in campo”. 

 

Pasi ancora: “Stavamo aspettando questo gol, ho trovato la condizione migliore, sia fisica che mentale, e poi fino a ieri avevo la febbre a 38… Esco da un periodo difficile, questo gol ha aiutato sia me che la squadra. Sono contento per la squadra, per il mister e per la società ma non sono contento del tutto, abbiamo avuto occasioni importanti ma non siamo stati pulitissimi. La squadra è forte, tra sfortune dovute a episodi arbitrali, infortuni e altri fatti non favorevoli non ci è stata resa vita facile”. Cosa occorre alla Cremonese, a tuo avviso, per fare il salto di qualità? 

“Occorre tempo, tempo per capirsi e guardarsi come squadra. Occorre fiducia in un mister preparato come Giampaolo, e fiducia nei propri mezzi. La Cremonese deve essere in grado di riconquistare ancora una volta la fiducia dei suoi tifosi, che vogliono vedere in campo dei giocatori che lottano e onorano la maglia che indossano; devono sentirsi parte di una grande società e un bel progetto di crescita: questo servirà anche a loro, un domani, per spiccare il volo”.

 

Con gli innesti di Pasi e Briganti vi è stata una svolta? 

“Castellini prima, Briganti poi, sono due giocatori che hanno rinforzato molto il reparto difensivo, ma non solo, due giocatori così di esperienza possono dare molto anche come uomini di spogliatoio. Come ho già detto Riccardo è uscito solo ora, ma quello che ha mostrato nella partita contro il Real Vicenza la dice lunga su quello che può dare a questa squadra. Ora che sembra aver ritrovato la condizione fisica ottimale sono certa che diverrà un elemento importante per l’attacco della Cremonese”.

 

I problemi dei grigiorossi sono di natura fisica o mentale? 

“Credo che si tratti di una condizione psicologica. Entrare allo stadio Zini non è semplice, non è una piazza facile; i nostri giocatori, a mio parere, fanno ancora fatica a vederlo come lo stadio amico, di casa, e spesso si lasciano sopraffare dagli avversari che vedono la loro venuta a Cremona come un’occasione per dimostrare di che pasta sono fatti. Si è addirittura parlato di “fattore Zini” in accezione negativa: i giocatori devono scendere in campo determinati, con la voglia di lottare e portare a casa i 3 punti. Se sapranno far vedere cuore, sudore e passione, tutto lo stadio si alzerà in piedi per loro”.

 

Sei favorevole o contraria alla figura del mental coach? 

“I miei studi di psicologia non possono farmi rispondere negativamente a questa domanda. La mente è importante, a volte più della condizione fisica: spesso non sono le gambe a portarci in un posto, ma quello che la nostra testa è in grado di dirgli di fare. È anche vero però che nella persona ci deve essere una certa predisposizione a questo genere di supporto, altrimenti può avere un effetto controproducente. Quello in cui io credo è una figura che permetta al giocatore di trovare in sé e nelle sue qualità la capacità e la forza di reagire”.

 

Eleonora Busi a Il Grigio e Rosso

Sei presentatrice, fotomodella e blogger. Quale di queste attività prediligi? 

“Sicuramente l’attività di presentatrice, oggi è il mio lavoro principale, lo faccio con passione e impegno dal 2009, e riesce ad essere ogni giorno una nuova sfida, è molto stimolante! Ogni tanto lavoro ancora come fotomodella, ma è una professione che ha scandito più che altro il mio passato, per 15 anni ho scattato fotografie, è sempre divertente e interessante interpretare ruoli e situazioni diverse, ma direi che il più è fatto, ho voglia di concentrami sul presente e su questa attività. Blogger lo sono per diletto: www.staseragustiamo.com è un progetto molto carino che porto avanti con un gruppo di amici; amiamo mangiare bene, e siamo spesso in giro per lavoro, questo ci ha spinto a raccontare le nostre esperienze culinarie. Siamo poco avvezzi ai fornelli e abbiamo una spiccata propensione per il mondo della moda…per gioco è nato questo sito che ci sta dando grandi soddisfazioni in termini di riscontri sulla gente e di palato!”

 

Come conduttrice hai un modello? E quali sono le tue trasmissioni preferite? 

“A dire il vero nessuna in particolare, nel mio settore sicuramente Ilaria D’Amico è un esempio di professionalità, ma ad essere sincera prediligo conduttori maschili, mi piacciono molto Paolo Bonolis e Alessandro Cattelan. Quando ho la possibilità di vedere la tv mi piace godermi un bel film o qualche serie tv tipo “The Walking Dead”, “The Big Bang Theory”, “Criminale Minds” e “Sex and The City”, ma se proprio devo citare delle trasmissioni penso a “X Factor”, al di la dell’argomento musica e reality, la trovo un buon prodotto. Ovviamente la mia preferite resta “Il Grigio e il Rosso”…ma forse non vale dato che la conduco io! (sorride, Eleonora)”

 

Eleonora Busi ad una presentazione di un evento golfUn passato importante a Miss Italia. Ci racconti le emozioni di questa esperienza e qualche aneddoto. La rifaresti?

 

“Io non rinnego nulla di ciò che ho fatto, perché nel bene o nel male mi hanno portato ad essere la persona che sono oggi: soddisfatta di se stessa, che fa il lavoro che ama. Purtroppo per fare certe professioni si deve trovare un modo per farsi notare, non è come lo psicologo, dove lo studio ti porta al lavoro. Io non sono giornalista, l’unico modo per far vedere che so presentare era trovare l’occasione per farlo, Miss Italia mi ha dato l’opportunità di farmi conoscere, e questo mi basta per farmi dire “si, lo rifarei”. Per me è stata una bella esperienza, l’uso utilitaristico che ne ho fatto, mi ha portato a viverla come un’opportunità e non certo un obiettivo (la corona) da raggiungere…certo arrivare alla serata finale con solo altre 15 ragazze in gara ti dà una certa convinzione nei tuoi mezzi, non lo nego! Oggi ci sono ancora dei signori, nonni soprattutto, che mi chiamano “Miss”, che mi dicono che mi hanno votata e che speravano che vincessi, ecco, è un po’ come se fossero tutti miei nonni davvero, persone che non mi conoscono ma hanno creduto in me, e da allora mi seguono con un occhio di riguardo, proprio come fanno con i loro nipoti! L’aneddoto più bello è l’affetto e la fiducia delle persone che questa esperienza mi ha regalato”.

 

Cosa rappresenta per te il calcio? Sei tifosa? 

“Tifosa?!? Non dovrei dirlo lo so, ma si, sono tifosissima! Se la Cremonese perde la mia giornata finisce con la sconfitta. Il calcio mi piace molto, per me è come giocare la più emozionante delle partita a Risiko: ci vuole tattica, preparazione, impegno, determinazione, grinta, ci vogliono mezzi forti per vincere, ma anche uno studio delle mosse dell’avversario, trovare una strategia per batterlo, restando però sempre pronti a cambiarla se le condizioni cambiano … uno sport bellissimo!”

 

Dulcis in fundo, com’è Eleonora fuori dalle telecamere? 

“Non sono molto diversa da come mi vedono le persone mentre lavoro, solo con 12 cm di tacco in meno! Sono una persona molto solare, sempre pronta alla battuta, molto determinata e abbastanza severa con me stessa. Ho una famiglia bellissima, che amo e che mi ha trasmesso dei forti valori, ma soprattutto una famiglia che crede in me e nelle mie capacità: ho ricevuto un’educazione severa, ma che ha lasciato spazio alla mia personalità di formarsi secondo le esperienze che io volevo fare. Lavoro molto: oltre alla trasmissione sul calcio che conduco il lunedì in diretta dalle 21 alle 22.30 sul canale 211 del dg Cremona 1, presento una trasmissione sulle industrie di successo, e mi occupo della redazione di un programma che va in onda ogni giorno, “Ore12”, perciò dal lunedì al venerdì sono impegnata con la tv. Il sabato o la domenica sono classicisticamente impegnata, ed è una relazione molto coinvolgente, lascia poco spazio al resto. La mia vita mi piace molto, e avere la possibilità di affrontare sempre nuove sfide è la cosa che mi stimola di più! 

Ne approfitto Valentina per ringraziarti di questa intervista, è stato un piacere fare la tua conoscenza, e chissà magari in un futuro non troppo lontano ci ritroveremo a parlare di una partita Cremonese-Bologna nella massima serie. Questa si che sarebbe una bella sfida!”

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