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A tu per tu con Giulia Di Camillo – 6 nov

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Volontà, impegno e determinazione; peculiarità che caratterizzano Giulia Di Camillo – centrocampista centrale del Chieti calcio femminile – in campo e fuori dal terreno di gioco. Che, a braccetto con passione ed entusiasmo, hanno dato vita al portale “Donnenelpallone.com” , plasmato insieme alla sorella Giada. 

“Facciamo un piccolo passo indietro. ‘Donne Nel Pallone’ è una rubrica che – da più di un anno – offre la sua compagnia ai lettori di GianlucaDiMarzio.com. Creare un sito con lo stesso nome, ovviamente in linea con la rubrica, è stato un piccolo sogno realizzato. Siamo molto prese da questa nuova avventura e ogni giorno che passa cerchiamo di migliorarlo. Di renderlo perfetto. Non per noi, per le persone che ci seguono. Inoltre, avere la possibilità di lavorare con professionisti è un privilegio. Abbiamo tanta attenzione attorno. Non ci lasciano mai sole. Nessuno. Metteremo tutte noi stesse in questo progetto. Faremo in modo che chi ci insegna sia soddisfatto di noi. E non mi riferisco solo a Gianluca Di Marzio, ma anche a tutto lo staff, sempre pronto a darci consigli. A sostenerci. Tra tutti un immenso grazie a Nino Caracciolo. E a quelle persone che, con una semplice chiacchierata, mi lasciano dentro sempre nuovi insegnamenti. Nuovi stimoli. Siamo solo all’inizio. E sono convinta che ci toglieremo diverse soddisfazioni”.

Soddisfazioni in campionato, per la doppietta realizzata nella prima giornata, e in Coppa Italia,  per il passaggio del turno. Ma, la semplicità di Giulia traspare dai suoi occhi che si illuminano quando parla dell’apertura della scuola calcio del Chieti calcio femminile. Un progetto, sicuramente, gratificante 

“Gratificante, molto. E’ un progetto che con il mio papà, io e mia sorella Giada abbiamo messo in piedi. Ovviamente senza la società Femminile Chieti Calcio non avremmo fatto nulla. Grazie soprattutto a loro. La nostra seconda famiglia. Il numero delle bambine cresce ogni giorno sempre di più. In queste settimane partirà anche il progetto con le scuole. Le visiteremo. Diffonderemo la nostra realtà. Sana e di valore. Sarà bellissimo. Coinvolgente”.

 

Calcio femminile; cosa manca in Italia a tuo avviso? 

“Abbiamo tutte le carte in regola per fare in modo che il calcio femminile diventi vanto nazionale. Bisogna crederci. E sapere aspettare. Qualcosa si sta muovendo. E il futuro, mi auguro, sarà roseo”.

 

Passiamo la parola al Bfc. Saper leggere bene le partite oltre a prepararle. Per Donadoni, buona la prima. Era questa la medicina giusta per il Bfc? 

“Donadoni mi piace. E’ uno che sa lavorare. Battere 3-0 l’Atalanta è una buona partenza. Non dimentichiamoci che il club bergamasco è tra le squadre più in forma della Serie A. Il Bologna ha puntato su un buon tecnico per raggiungere la salvezza. Non deve dimostrare solo lui, anche la squadra deve fare il suo”.

 

834 minuti; e si ferma qui. L’astinenza da gol di Mattia Destro è solo un ricordo. Anche lui rigenerato dalla “cura” Donadoni 

“L’allenatore è molto importante si, ma non può essere l’artefice di uno sblocco”.

 

Da calciatrice, puoi dirci dove si trova la chiave per sbloccarsi? 

Le motivazioni le troviamo sempre dentro noi stessi. Siamo noi che andiamo in campo. Noi che dobbiamo vincere. Noi che dobbiamo fare gol. Noi che decidiamo quando e come sbloccarci. Destro lo ha fatto. Adesso deve continuare al meglio”.

 

Esperienza e personalità, in un calciatore, come si costruiscono? E, soprattutto, possono andare di pari passo? 

“Assolutamente si. Sono due componenti importanti. Si acquistano entrambe con il tempo. Con il lavoro. Costante”.

 

Nel Bfc da chi sono rappresentate, e chi è – o chi dovrebbe essere – il calciatore-allenatore in campo? 

“Per il Bologna direi che un esempio è Gastaldello”.

Il rischio di incorrere nella banalità per noi giornalisti è sempre dietro l’angolo. In conclusione, cosa ti piacerebbe ti venisse domandato? 

“Non sei mai banale, e ti dirò di più. Ci sentiremo presto… dato che anch’ io voglio intervistarti!”

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