Bologna FC
A tu per tu con Luca Aquino – 18 mar
Giornalista del “Corriere di Bologna” (dal 2008) e della “Gazzetta dello Sport” (dal 2015), Luca Aquino ha mosso i primi passi nel 1998 a “Calcio 2000”, rivista mensile grazie alla quale è divenuto professionista nel 2002. Chiusa questa avventura nel 2006 ha avuto altre esperienze con collaborazioni, fra le altre, per “Il Domani di Bologna” e “SportAutoMoto”, fino alla stretta attualità.
Un passo indietro per iniziare: contro l’Inter 2 distrazioni in 4 minuti sono costate ai rossoblù 2 gol subiti – entrambi da calcio d’angolo – nonchè la prima sconfitta dopo una striscia utile di 5 partite consecutive, le ultime 4 senza subire reti. Che spiegazioni si è dato?
“La squadra ha avuto un passaggio a vuoto mentale probabilmente, subendo il contraccolpo psicologico dell’1-0 (tra l’altro il primo gol in stagione subito su palla inattiva che non fosse rigore) e capitolando subito dopo. Prima di quei 4 minuti, il Bologna sembrava avere in mano il pallino del gioco, essendo abbondantemente cresciuto dopo un primo tempo opaco sul piano della gestione di palla ma nel quale la difesa era stata impeccabile”.
Donadoni ha così chiuso il suo “girone”: 19 le partite disputate, 30 i punti ottenuti frutto di 8 vittorie, 6 pareggi, 5 sconfitte. 24 le reti segnate, 19 quelle subite balzando dal terz’ultimo al nono posto. La sua disamina in merito?
“E’ evidente che con Donadoni la squadra ha cambiato marcia. L’arrivo del nuovo tecnico l’ha rivitalizzata sotto tutti i punti di vista: mentale, tecnico e tattico. Si presentò dicendo che non avrebbe firmato per un 17° posto e i fatti gli hanno dato, in fretta, ampiamente ragione”.
Diamo i numeri rossoblù … generali. Per quanto concerne i gol fatti, reparto per reparto, difesa (5), centrocampo (2), attacco (23). Soddisfatto o manca qualcosa dal giovane centrocampo?
“Anche alla luce delle ultime settimane è chiaro che manchino i gol dei centrocampisti. Lo ha ammesso anche lo stesso Donadoni, vanno fatti dei miglioramenti in fase di finalizzazione. Qualcuno ha buoni tempi di inserimento (Donsah e Brighi) ma deve “aggiustare” la mira, il grande difetto di Diawara è la lacuna da colmare per fare un enorme salto di qualità”.
Solo 3 le reti siglate nelle ultime 7 gare: calo fisico o mentale?
“La squadra crea occasioni quindi non si può imputare questo calo a una mancanza di gioco. E’ una questione di precisione nell’ultimo passaggio e anche, come ha sottolineato Donadoni, di frenesia quando si tratta di concludere. L’inesperienza e qualche lacuna sul piano tecnico posso essere una spiegazione”.
Destro ai box per un mese causa frattura scomposta della prima falange del terzo dito del piede destro. Quanto inciderà, nel finale di stagione, la sua assenza?
“L’assenza di Destro è molto pesante. Floccari è sicuramente un attaccante affidabile, ma Destro è il capocannoniere del Bologna ed è un giocatore che può cambiare le sorti di una partita con una giocata”.
Donadoni-Nazionale, quanto c’è di ipotesi e quanto di realtà?
“L’ipotesi, da parte della Federazione, è molto concreta. Donadoni è sicuramente uno dei 2-3 profili preferiti da Tavecchio. Allo stesso tempo, il Bologna non ha alcuna intenzione di privarsi dell’allenatore e credo che alla fine sia questa la linea a prevalere”.
Dulcis in fundo, contro l’Atalanta che partita si aspetta?
“Per l’Atalanta è quasi la partita della vita, essendo reduce da un periodo molto scarno sul piano dei risultati. Il Bologna credo che giocherà come sempre, cercando di fare la partita e approfittando degli spazi concessi da una squadra che non potrà certo accontentarsi di sedersi dietro la linea della
palla. Sul piano della formazione Destro sarà sostituito da Floccari, credo possa rientrare Mounier in avanti, mentre in difesa tutto dovrebbe rimanere inalterato anche se le quotazioni di Zuniga sono molto in crescita”.
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