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Bologna FC

A tu per tu con Marina Presello – 3 apr

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La sua giornata inizia con …Il sorriso e il caffè. (E non possono mancare i quotidiani).

Non può concludersi senza …Una preghiera di ringraziamento a Dio.

Tra alba e tramonto sceglie …L’alba, sempre.

La canzone che parla di lei …“Vieni a vedere perché” di C.Cremonini.

Se fosse una poesia sarebbe …”Ti amo come se mangiassi il pane” di Nazim Hikmet.

Se fosse una lettera sarebbe …D’amore.

Quando scriverà un libro parlerà di …calcio.

Colui che ispira la sua filosofia di vita e lavorativa …suo papà Gianni.

 

Scegli un lavoro che ami, e non dovrai lavorare neppure un giorno in vita tua (Confucio). Non è un paradosso o un gioco di parole ma l’espressione di ciò che il giornalismo sportivo rappresenta per Marina Presello, giornalista di Sky Sport. Una passione nata in tenera età quando il papà la portava allo stadio. La incontriamo a poche ora dalla sfida Bologna-Hellas Verona… 

 

Marina, del giornalismo ami maggiormente? 

“La curiosità che spinge a cercare la notizia, le storie che puoi raccontare e che fanno parte della vita dei personaggi che incontri”.

 

E della scrittura? 

“Il potere della parola”.

 

Al cuore della gente si arriva con

“Il cuore”.

 

Vi è differenza se a fare un’intervista è un giornalista o una giornalista?   

“E’ più facile essere gentili con una giornalista e più difficile essere “rudi”, magari puoi fare la domanda scomoda con meno rischi (sorride, Marina). Credo poi vi sia una differenza di sensibilità e occhio. Una donna, per natura, osserva cose diverse dall’uomo. Certo le cose sono cambiate molto con tante più giornaliste che fanno questo lavoro, ma mi sembra ipocrita dire che non ci siano differenze”.

 

Il giornalismo sportivo al tempo dei social: da presidenti che organizzano conferenze stampa su twitter, a calciatori che anticipano movimenti di mercato e che esternano la propria quotidianità. Un arricchimento o possiamo salutare il giornalismo  cosiddetto ‘tradizionale’? 

“A volte un arricchimento perché può arrivare una notizia che altrimenti sarebbe stata impossibile da trovare, altre qualcuno esagera”.

 

Oggi è più facile o più difficile di ieri fare il giornalista?

Penso che sia sempre bello innanzitutto; forse meno faticoso. Ma sempre difficile se lo fai con professionalità”.

 

Dopo la pausa pasquale ricomincia il calcio giocato. L’ultima contro la decima a confronto al Dall’Ara. Rebic squalificato per l’H.Verona,  Gastaldello e Mbaye per i rossoblu (privi anche di Destro causa infortunio). Il risultato è scontato? 

“Anche se non si può dare un risultato per scontato (Fiorentina-Hellas è stato l’esempio), il Bologna  sulla carta sta meglio. E’ in salute ed è più forte”.

La lettera del Presidente Setti ai tifosi che sensazioni ti ha trasmesso? 

“La sensazione di un Presidente che ha lavorato molto bene per 2 anni e, come capita anche nella vita, può aver sbagliato assieme ad una serie di circostanze sfortunate. Setti è una persona seria e ha a cuore il futuro dell’Hellas”.

 

Ad inizio stagione a Verona si parlava di Europa, con il passare del tempo di una tranquilla salvezza, poi il buio. Dopo la sconfitta casalinga col Carpi, l’Hellas a tuo avviso è rassegnato alla B? 

“Si, credo che l’aria che si respira a Verona sia quella della resa perché i numeri dicono questo. La stagione era iniziata bene con la prima partita contro la Roma, poi, una serie di errori dei singoli e soprattutto l’assenza di Luca Toni hanno portato il Campionato alla piega attuale”.

 

“Abbiamo fatto ridere, meritiamo la B. Meritiamo i fischi: alcuni giocatori non sono da serie A, come io non sono quello degli altri anni…” Lo sfogo di Luca Toni al termine del bruciante match col Carpi 

“Luca quando parla lo fa con il senno di un grande giocatore”.

Martoriato da infortuni l’Hellas ha lavorato tutta la stagione con diverse defezioni. Problemi di preparazione, gruppo non adeguato, poco amalgamato, o sbagliato l’atteggiamento e la concentrazione in campo? 

“Posso dire… hanno avuto una sfortuna immensa in tutto, sono quelle stagioni che nascono storte e finiscono peggio”.

 

Una stagione negativa, intervallata – comunque – da ottime prestazioni. L’Hellas è uscita indenne con le grandi ma ha perso punti con tutte le altre. Come si spiega? 

“Forse anche qui ha giocato molto la mentalità e la paura di perdere che contro le grandi chiaramente non c’è”.

“Dobbiamo giocare con onore nelle ultime otto partite”, le parole di Delneri per affrontare al meglio il finale di stagione, a partire dalla tappa bolognese… Oltre a questa (giusta) mentalità cosa occorre?

 

“L’amore per la maglia che per i tifosi dell’Hellas è un valore assoluto”.

 

A Bologna infiamma il calciomercato: Donadoni nel Bologna del futuro che ha come obiettivo – oltre agli acquisti di Muriel e  Gabbiadini, e  la permanenza di almeno uno dei gioiellini Diawara e Donsah – l’Europa League, già dalla prossima stagione. Più difficile (ma non impossibile) la permanenza del Nazionale Giaccherini dato che il Sunderland, per cedere il cartellino, chiede 7.5 milioni, non trattabili. Infine, per il dopo Corvino si pensa a Sabatini, in uscita dalla Roma. Sogni o possibili realtà? 

“La società Bologna secondo me ha programmato qualcosa che riserverà sorprese positive alla città e ai tifosi. Credo davvero che sia nato un progetto da “grande”.

 

In merito alla flessione dell’ultimo periodo dei rossoblù invece che idea ti sei fatta? 

“Una flessione fisiologica che ci sta dopo aver fatto un periodo ad altissimo livello, ha delle partite in casa in cui poter fare punti”.

 

A fine campionato la formazione felsinea si piazzerà… 

“…un posto tra le prime 8 sarebbe un risultato ottimo”.

 

Il valore aggiunto del Bologna è? 

“Scontato se dico l’allenatore, ma è davvero bravissimo”.

Dulcis in fundo, quale accoglienza ti ha riservato il pubblico di Bologna tutte le volte che sei venuta al Dall’Ara? 

“Sono rimasta sempre piacevolmente sorpresa e colpita dal colore dei bolognesi”.

 

Un aneddoto (in casa o in trasferta)? 

“Certo: Udinese-Bologna. Dalla curva ospiti (la Dacia Arena permette un contatto ravvicinato tra campo e spettatori) mi sono sentita chiamare e salutare da un gruppo di supporters. Mi è piaciuto molto”.

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