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Bologna FC

A tu per tu con Paolo Mengoli – 10 mar

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Paolo Mengoli, bolognese puro sangue, nella sua carriera ha calcato i più importanti palcoscenici musicali. Da “Castrocaro” ’68 al “Cantagiro” ’70, vinti entrambi, passando per ‘Saint Vincent’ dove si rivelò con “Perché l’hai fatto?” vendendo 800 mila copie di 45 giri. Poi la trasmissione ‘Una rotonda sul mare’” dove si piazzò al terzo posto, battendo colleghi del calibro di Gino Paoli, Jimmy Fontana, Peppino Di Capri, ecc. Senza dimenticare le tre edizioni del “Festival di Sanremo…”

 

Paolo, se il Bologna fosse una canzone, che brano sarebbe?

“Sicuramente la canzone con la quale identificherei il Bologna è “Un’amore così grande”. D’altronde diciamo sempre che il “Bologna è una fede” e, per resistere alle varie cadute e risalite degli anni passati, questo Bologna bisogna amarlo molto”.

 

Grazie ai miracoli di Coppola e alle perle di Laribi,  i valori aggiunti del Bfc, i rossoblù mantengono il secondo posto. Un tempo “brutti ma incisivi” , ora si fatica più del previsto (in casa, quando va bene, non si va oltre al pareggio e in trasferta, a Varese, si è vinto in rimonta..) Quale potrebbe essere la chiave di svolta?

“A mio avviso Diego Lopez ha fatto bene a difendere e insistere con Coppola tra i pali. A tutt’oggi con Laribi e Cacia è un punto fermo del gioco rossoblu. Secondo me la chiave della svolta poteva essere l’acquisto di un buon trequartista che oggi, mi pare, se ne senta la mancanza”.

 

Cacia, dopo un lungo digiuno si è sbloccato con una preziosa doppietta contro il Varese. Pensi  che ora la strada sia in discesa?

“Nel secondo tempo della partita con il Varese, penso si sia capito che se Cacia viene messo nelle condizioni di “poter far male”, non se lo fa dire….due volte!! Meno male che con  il primo inserimento di Ceccarelli sulla fascia,fin dall’inizio del secondo tempo, e di Sansone poi, nel ruolo di trequartista,ha fatto si che il Bologna sia diventato più incisivo e pericoloso, anche perchè con la rosa di giocatori che ha sulla carta,non credo sia secondo a nessuno . Oggi, una vittoria con il Modena,avrebbe un doppio significato: il primo è quello che allontanerebbe ulteriormente i dubbi di una “sindrome casalinga ” è lanciare così, il messaggio che anche al  Dall’Ara “IBologna c’è “.  Il secondo è che, una vittoria, aumenterebbe l’entusiasmo nei tifosi rossoblù, che ad onor del vero, non hanno ma mai smesso di tifare,amare e seguire la squadra, anche nei momenti più difficili e delicati”

 

Oltre a se stesso, il Bologna deve temere le dirette inseguitrici?

“Certo che deve temere le dirette inseguitrici. Fino ad oggi, alle spalle del Bologna, vi è stata un’alternanza di squadre (Livorno – Frosinone – Avellino – Vicenza) che a turno, a mo’ di fisarmonica, si sono avvicinate alla squadra rossoblu. Inoltre l’attuale classifica le vede racchiuse nel giro di quattro punti”.

 

Eccezion fatta per l’ultima gara (in trasferta) a Varese, nonostante i rinforzi di gennaio, in fase offensiva ben poco è cambiato: attaccanti serviti poco e male e consueto modulo 4-3-1-2. Provare a cambiare schema tattico potrebbe essere un’idea?

“Il modulo 4-3-1-2 usato fino ad oggi da Lopez, come si dice a Bologna, è stato “sgamato” da tutte le nostre avversarie più importanti! Il valore degli attaccanti di prima gittata (Cacia, Acquafresca con l’aggiunta di due centrocampisti di attacco come Zuculini e Troianello) mi sembravano sulla carta di buon livello. Poi con l’arrivo di Sansone, Improta e Mancosu purtroppo la situazione non è migliorata, anzi ha un po’ destabilizzato i piani di Lopez. Mi aspettavo di più da Mancosu, visti i suoi precedenti a Trapani (capo cannoniere con 26 reti nello scorso campionato di Serie B). probabilmente nei suoi campionati con la squadra siciliana essendo l’unica punta di diamante giocava venendo servito con più continuità dai suoi compagni durante la partita. Giocare nel Bologna è tutta un’altra cosa e penso che se ne sia accorto anche lui”.

 

Ti aspettavi di più dai “colpi di mercato”?

“Come detto in precedenza mi aspettavo un buon trequartista che però credo che non sarebbe rientrato negli schemi tattici di mister Lopez. Un po’ come quando il buon Gazzoni Frascara (grande presidente), l’anno in cui Renzo Ulivieri allenava il Bologna, gli acquistò un certo Roby Baggio. Apriti cielo. Non l’avesse mai fatto perché un giocatore “pallone d’oro” non rientrava nei suoi schemi di gioco avendo lui impostato la squadra come una… cooperativa del gol. Nonostante tutto quell’anno Roberto Baggio battè il suo record di gol, con ben 22 reti all’attivo, meritandosi anche la convocazione della nazionale per i mondiali di Francia”.

 

Come mai tra le mura amiche non si riesce a far risultato pieno? E’ un fattore mentale?

“Credo che dipenda, in buona parte, dallo scarso rifornimento di palloni giocabili provenienti dalle fasce laterali. Se poi qualche volta si tentasse di giocare anche più centralmente, una volta arrivati nei pressi dell’area qualche punizione di potrebbe anche conquistare, visto che oggi qualche giocatore del Bologna ha dimostrato di saperle tirare. Per quanto riguarda la mancanza di risultati positivi al Dall’Ara, credo sia scattata nei giocatori la sindrome della “vittoria a tutti i costi”, che li fa così giocare con ansia”.

 

 “Il sogno continua” , nato per l’arrivo del “divin codino” Roby Baggio in rossoblù è uno dei brani più importanti scritti per il Bfc. Un giorno potrà essere l’inno del Bologna?

“Si, questa canzone è stata scritta a quattro mani con l’amico musicista Giancarlo Trombetti, proprio in occasione dell’arrivo a Bologna di Roby Baggio. Ero certo che con il suo avvento per me e per i tifosi rossoblu si avverasse il sogno di un Bologna più competitivo, come ha poi dimostrato di esserlo. Alla luce di risultati ottimali, come la vittoria dell’Intertoto e la buona stagione successiva (campionato 1998/1999) arrivando ad un passo dalla finale della Coppa Uefa, negataci per un rigore inesistente durante la semifinale con il Marsiglia. Ho sempre sperato che “il sogno continua” potesse diventare l’inno del Bologna, anche perché, nella parte principale della canzone e nel video che ho realizzato, mi onora della sua presenza il “capitano dei capitani rossoblu”, Giacomo Bulgarelli. Sarebbe bello che alla fine delle partite casalinghe, al di là di ogni risultato, venisse proiettata nello schermo gigante quella parte del video dove Giacomo ed io duettiamo assieme, per accompagnare l’uscita dei giocatori dal campo e l’uscita del pubblico dallo stadio”.

 

E il sogno di Paolo?

“Beh, calcisticamente parlando, il mio grande sogno sarebbe quello di rivivere la gioia di un altro scudetto, avendola già vissuta intensamente in quel lontano campionato 1963/64”.

 

Dulcis in fundo, i tuoi appuntamenti canori dove ti vedranno prossimamente?

“Gli impegni prossimi sono, per il giorno 24 Marzo al teatro Comunale di Casalecchio di Reno (Bologna), dove sarò ospite all’interno della manifestazione “Il festival della fisarmonica” (strumento che ho studiato per 10 anni) organizzato da Umberta Conti, il cui ricavato andrà all’Istituto Ramazzini di Bologna, dove i ricercatori e i medici sono da sempre impegnati nella ricerca e nello studio dei tumori solidi, nonché delle malattie ambientali.

Il 28 Marzo, invece, terrò un concerto accompagnato dai miei musicisti, al Teatro di Marzabotto (Bologna), a favore dell’Associazione “Mano Tesa”, che per l’occasione festeggerà il quinto compleanno di attività nel sociale. L’incasso della serata sarà devoluto al “Fondo di solidarietà” del comune di Marzabotto.

Detto ciò, gli ultimi 2 anni li ho passati in giro per il mondo: dal Canada (Toronto, Montreal, Vancouver) agli Stati Uniti d’America (New York-Broadway, Chicago), senza dimenticare alcuni concerti straordinari nell’arcipelago Domenicano dei Caraibi, dove mi sono esibito in vari casinò, tra cui quello dell’isola di Saint Marteen. E’ con legittimo orgoglio professionale che posso vantare il “tutto esaurito” in tutti e 6 i concerti effettuati”.

 

Cosa ti manca?

“Beh, una cosa mi manca: un’altra partecipazione al Festival di Sanremo!

Le canzoni ci sarebbero, la grinta, la voce e la serietà professionale credo pure, ciò che manca penso sia………………………… provate a darvi una risposta!!!”

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