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A Tu per Tu con…Riccardo Cucchi – Tutto il calcio minuto per minuto

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Inizia con una interessantissima intervista a Riccardo Cucchi (Tutto il calcio minuto per minuto) l’avventura con la nostra Redazione di Stefano Ravaglia. In bocca al lupo a Stefano e buona lettura a Tutti Voi! 

 

Riccardo, la tua carriera giornalistica prosegue, ma ti manca “Tutto il calcio minuto per minuto”?

No, non mi manca. Sono stato una persona fortunatissima a lavorare per tanti anni nella più bella trasmissione di calcio che ci sia, sono felice che questo sogno si sia realizzato, è stato un momento di crescita professionale e soprattutto umana. Ho lavorato con tante persone di spessore come Ciotti, Ameri e tanti altri, ma credo ci sia un tempo per tutto, per cui sono contento così.

Mihajlovic che confessa le sue idee politiche e viene ricoperto di beceri insulti. Calcio e politica, sono spesso maneggiati male, sono davvero due detonatori di sfogo ormai conclamati.

Io credo che ormai sia diventato davvero difficile esprimere la propria opinione rispettando chi la pensa diversamente. C’è in corso un grande decadimento nel dire sì la propria opinione ma rispettando e ascoltando anche quella dell’altro. Ti svelo un fatto: poco tempo fa mi è capitato di andare a rivedere vecchie registrazioni di tribune politiche di molti anni fa, che vedevano protagonisti Berlinguer e Almirante, due persone che erano agli antipodi, che avevano idee diverse, ma che si confrontavano sempre nel grande rispetto reciproco dell’altro, con estrema fermezza ma anche con estrema educazione. Oggi i social sono una grande opportunità, chiunque oggi può avere una penna e una telecamera per esprimere la propria idea, è un peccato che questa grande ricchezza venga utilizzata per insultare e aumentare il carico di odio che ormai serpeggia sempre più nella società. Io ho comunque un convincimento ben preciso: credo che nel mondo del calcio, tutti quanti, dalle curve agli addetti ai lavori, dobbiamo cercare di vivere la realtà separandoci in qualche modo dal contesto politico, soprattutto se si hanno ruoli istituzionali o pubblici. Io sono per primo un grande fruitore di social, ma voglio ancora una volta sottolineare anche che Mihajlovic ha fatto benissimo a esprimere una sua idea, è un suo pieno diritto perché viviamo in democrazia. Gli insulti a suo carico sono qualcosa di davvero spiacevole.

I tifosi del Bologna, pur contenti del corso delle cose, probabilmente vorrebbero di più. Dopo qualche anno di gestione Saputo, non credi si sarebbe dovuto già fare un salto di qualità?

Io credo che si possa ancora fare. E’ normale che ogni tifoso aspiri a vedere la propria squadra sempre più in alto, è una sana prospettiva che è bellissimo ci sia nel calcio. Però è chiaro che bisogna anche tenere presente che oggi è difficile creare un concetto di squadra e di progetto senza la ricchezza. Un tempo non era così, penso allo stesso Bologna del 1964, al Verona, al Cagliari, al Torino, alla Lazio. Ma oggi, essendo il calcio ormai una industria, è fondamentale per competere facendo investimenti. E’ vero che ci vogliono grandi dirigenti, ma in campo ci vanno i giocatori e quando hai una qualità alta è ovvio che hai ben più possibilità di vincere.

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