Bologna FC
A TU per TU – Intervista esclusiva a Nando Orsi: “Il ciclo di Siniša non è finito. Il Milan gioca da squadra; su Gomez ed Eriksen…”
Continua il tour de force di questo campionato che, prima della pausa natalizia, avrà da calendario altre due giornate. Abbiamo parlato delle ultime notizie relative alle squadre di Serie A con Nando Orsi, ex portiere e ora commentatore televisivo.
Nonostante i risultati in campionato, lo 0-3 di Barcellona quali convinzioni ha dato alla Juventus?
“La vittoria di Barcellona ha dato ulteriori convinzioni alla squadra ma, soprattutto, all’allenatore, che forse era stato il bersaglio più importante della critica. Certo, la squadra blaugrana è in un momento particolare, ma comunque non perdeva in casa da molto tempo”.
Quali sono gli esperimenti di Pirlo che funzionano e quelli che, fino ad ora, si sono rivelati poco convincenti?
“Pirlo sta cercando di trovare il modulo che lo rispecchia al meglio, sicuramente mettere Cuadrado dall’altra parte è stata una mossa azzardata e lo vediamo ora, dato che il colombiano – nella sua naturale posizione – sta facendo molto bene. A centrocampo non ci sono ancora tante certezze, Arthur doveva essere il sostituto di Pjanic ma ha delle caratteristiche diverse: Pirlo deve essere bravo a cercare le soluzioni migliori. L’unica certezza, fino a ora, è McKennie: è un box to box, può fare diversi ruoli, ha tempi di inserimento. E’ un ragazzo interessante, è una delle poche certezze di questa Juventus”.
Il Milan ha assunto una mentalità vincente? Di chi sono i meriti maggiori? C’è qualche calciatore particolare che l’ha impressionata?
“Il Milan gioca da squadra, nonostante Ibrahimovic. Lo svedese è il referente tattico e mentale, ma la squadra gioca bene anche perché arrivare a dare la palla a Ibra non è semplice. Ibrahimovic ha dato al Milan un nuovo modo di esprimersi, poi il merito è di Pioli che è riuscito a entrare nella testa dei calciatori”.
C’è qualche calciatore particolare che l’ha impressionata maggiormente?
“Theo Hernandez. Lui è un calciatore che può giocare nelle migliori squadre del mondo. Anche Kessiè mi sta piacendo molto, è migliorato tanto: il Milan ha tanti giocatori qualità, e il gioco rossonero viene esaltato dalle caratteristiche di tutti questi interpreti”.
L’eliminazione in Champions quanto costerà all’Inter anche mentalmente? E’ una delle favorite per lo Scudetto o questa eliminazione potrebbe avere ripercussioni?
“L’anno scorso la Lazio, quando uscì dall’Europa League, in campionato fece cose incredibili. L’Inter, con una rosa così importante, non dico che ha il dovere di vncere lo Scudetto ma quasi: penso che l’obiettivo sia proprio questo. Ora non si può più fallire. Non penso che l’eliminazione dalla Champions possa danneggiare mentalmente la squadra: Conte sa di avere un’occasione irripetibile”.
Eriksen-Conte: chi ha torto?
“Chi l’ha voluto. Per il giocatore, questo, è stato tempo perso. Non ha mai giocato, non ha potuto esprimersi: in un contesto come questo dell’Inter, forse, doveva essere fatta qualche valutazione in più”.
Gattuso si è spesso lamentato della presunzione del suo Napoli. Cosa serve alla squadre per acquisire una mentalità vincente?
“Il Napoli è composta da giocatori tecnici, e quando una squadra ha giocatori così è difficile che poi mettano anche la gamba. Deve esserci un percorso di crescita sotto questo punto di vista; la squadra partenopea non ha giocatori molto fisici, solo Koulibaly e Bakayoko, c’è però una qualità tecnica meravigliosa. L’allenatore vorrebbe più “cazzimma”, questo però è un percorso lento e non può arrivare subito. Escludendo questo, il Napoli potrebbe arrivare lontano”.
Come giudica questo avvio della Roma e a cosa potrebbe ambire la squadra di Fonseca?
“Inizialmente, la squadra è partita a fari spenti: pian piano sta venendo fuori nonostante qualche problema. L’obiettivo principale di queste grandi squadre è arrivare tra le prime quattro, quest’anno il compito potrebbe essere più facile perché è un campionato anomalo. Anche la Roma combatterà fino alla fine, anche se con Juventus, Napoli, Milan e Inter, arrivare tra le prima quattro sarà complicato. C’è anche da dire che l’anno scorso nessuno credeva alle imprese di Atalanta e Lazio, arrivate nelle prime posizioni; quindi, alla fine, la squadra di Fonseca potrebbe raggiungere questo obiettivo”.
Cosa pensa della vicenda tra Gomez e Gasperini?
“Penso che Gomez avrà ancora poca vita nell’Atalanta: la società ha scelto Gasperini. L’argentino, in questa squadra, è uno dei valori aggiunti: abbiamo però visto che questa squadra, nonostante le assenze, sa giocare a calcio. La qualità del Papu difficilmente la troverai in qualche altro calciatore, però la squadra ha grandi risorse. Non so se nello spogliatoio si sia rotto qualcosa, l’Atalanta ha comunque superato il girone di Champions League: l’entusiasmo è sempre quello”.
Caos in casa Bologna. Mihajlovic vuole una punta e un difensore centrale, alcuni tifosi dicono che il suo ciclo sia finito. E’ davvero così?
“Il Bologna non ha vie di mezzo, il Bologna ha una mentalità offensiva ma ci vorrebbe un po’ più di equilibrio percéè a questi livelli gli errori li paghi. Non penso che il ciclo di Mihajlovic sia finito, anzi: si dovrebbe dare riconoscenza a un allenatore che, per questa squadra, ha fatto molto. Può accadere che a volte ci siano momenti negativi, ma il Bologna non è l’Inter o la Juventus, e le tante assenze si pagano di più in squadre come queste”.
Chi è la sua favorita per lo Scudetto?
“All’inizio dissi l’Inter, ora dico la Juventus: la squadra bianconera è ancora quella più esperta, ha l’abitudine di vincere. Molto dipenderà da Pirlo, avrà molta pressione e dovrà essere bravo a superarla”.
Sorteggi di Champions: la Juventus con il Porto, Atalanta con il Real e Lazio con il Bayern. Bergamaschi e capitolini sono spacciati o si può tentare l’impresa?
“Atalanta e Lazio sono arrivate seconde, era naturale trovare una squadra così forte. Molto dipenderà da come arriveranno le squadre a febbraio: le condizioni psico-fisiche faranno la differenza. La Lazio ha circa il 10% di possibilità passaggio del turno, però sono partite che si possono giocare. Il Real Madrid di quest’anno non è lo stesso degli anni precedenti, l’Atalanta se la può giocare”.
Meglio è andata alle italiane in EL: data la stagione che stanno facendo Milan, Roma e Napoli, è possibile una finale con almeno una italiana?
“Bisognerà vedere le posizioni in classifica delle italiane a febbraio. Sono convinto che se queste squadre, tra qualche mese, saranno ancora nelle prime posizioni, l’Europa League verrà un po’ snobbata. Secondo me ogni competizione deve essere onorata, però si gioca il giovedì a ti toglie molte energie: potrebbero arrivare in finale solo se non potranno più lottare per il campionato”.
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