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A TU per TU – Intervista esclusiva a Paolo Paganini: “Serie A falsata, sembra PlayStation. Bologna, la coperta è corta; per lo scudetto…”

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Si è conclusa la finestra estiva di calciomercato e si ritorna a parlare di calcio “giocato”. non si placano le polemiche su Juventus-Napoli e su una Serie A in grave confusione. Abbiamo fatto il punto su tutto questo con Paolo Paganini, giornalista e conduttore televisivo per Rai Sport.

Che idea si è fatto sulla vicenda tra Juventus e Napoli?

“Il discorso è più ampio e riguarda tutte le istituzioni: qui devono esserci regole precise, un protocollo chiaro. Tutte le parti in causa devono sedersi intorno a un tavolo per trovare una linea comune in modo da evitare problemi in futuro. In questa storia è difficile dire chi abbia torto e chi ragione, è una situazione di incertezza: la Juventus si è appoggiata alla Figc, il Napoli alla Asl, magari entrambe le società hanno ragione ma comunque si crea confusione”.

C’è il rischio di un campionato falsato?

“Secondo me il campionato già è falsato in principio perché c’è questa emergenza: le squadre corrono sempre il rischio di perdere calciatori per via dei contagi, quindi già per questo motivo il campionato è falsato. Ci si augura che si possa andare avanti regolarmente, ma per farlo bisogna darsi quelle famose regole che citavo prima. La situazione è scomoda: giochi a porte chiuse, è un calcio un po’ da playstation”.

L’Inter, dopo il calciomercato, può competere per lo Scudetto?

“Sì, con gli acquisti il gap è diminuito molto. Ora Conte ha una rosa molto ampia, di qualità; un problema potrebbe essere la gestione del gruppo perché alla fine sono rimasti esuberi come Skriniar e Nainggolan, deve essere bravo l’allenatore e tenere unito lo spogliatoio. Attenzione anche al Napoli, perché la conferma di Koulibaly è importante: anche Gattuso potrebbe però avere problemi di gestione, è rimasto Milik che voleva andare via. Non sarà facile”. 

Ha parlato di Milik, come si gestisce un caso così spinoso?

“Devono essere bravi gli allenatori a parlare con i calciatori in questione, perché lo stesso problema lo avrà Pirlo con Khedira, ad esempio: stiamo parlando di allenatori intelligenti, sono sicuro troveranno un accordo che possa andare bene per entrambe le parti”.

Chiesa alla Juventus che colpo è stato e Pirlo come potrebbe utilizzarlo?

“E’ stato uno dei trasferimenti più importanti di questo calciomercato perché Chiesa è uno dei giovani più promettenti del nostro calcio. La fortuna della Juventus è anche quella di averlo acquistato con una modalità di pagamento molto strana ma che agevolerà la società. Pirlo sta ancora sperimentando per capire bene come utilizzare i calciatori al meglio, credo che utilizzerà Chiesa come esterno destro di attacco perché è il ruolo in cui potrà rendere al meglio”.

Un giudizio sul mercato delle romane?

“Mi sarei aspettato molto di più dai biancocelesti: il problema della Lazio è che ogni anno arriva a fine stagione con la coperta corta, e gli obiettivi sfumano anche per questo motivo. La Roma si trova in casa uno che doveva andare via, Dzeko; il mercato dei giallorossi è stato intelligente, è rientrato Smalling e i pezzi pregiati sono rimasti”.

Mihajlovic, per il suo Bologna, chiedeva un difensore centrale e un attaccante. Nonostante l’infortunio di Medel e la cessione di Bani non è arrivato nessuno: mossa sbagliata?

“Sì, un centrale serviva perché anche qui la coperta resta corta. Medel è out, Bani è andato via, la alternative ai titolari sono poche. In avanti puntavano su Supryaga, alla fine rimane Santander: in attacco il mancato arrivo di un nuovo calciatore è meno grave del previsto rispetto alla difesa”. 

Oltre Chiesa, qual è stato il colpo di mercato più importante?

“Vidal all’Inter, è un calciatore che Conte voleva da sempre: ha personalità, forza, per i nerazzurri è stato un grande colpo”.

Il Milan ha iniziato molto bene questa stagione, quali potrebbero essere le ambizioni future dei rossoneri?

“L’obiettivo principale è quello di entrare nelle prime quattro: difficile puntare subito allo Scudetto perché al momento ci sono quattro squadre che sono un gradino sopra ai rossoneri, ma nel calcio mai dire mai”.

La sua griglia di arrivo di questa Serie A?

“Inter, Atalanta, Juventus e Napoli: ecco le mie prime quattro. Un fattore determinante sarà il cammino di queste squadre nelle competizioni europee, attenzione anche all’emergenza Covid che potrebbe aggravare certe situazioni”.

 

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