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Addio Mennea -21 mar-
E’ morto stamattina in una clinica a Roma, a causa di una malattia incurabile, Pietro Mennea, uomo simbolo dell’atletica italiana, campione olimpico e primatista mondiale dei 200 metri (dal 1979 al 1996) con il tempo di 19′:72”, tempo che attualmente è ancora il record italiano. La Freccia del Sud, così era soprannominato per le origini pugliesi, ci lascia prematuramente, all’età di 61 anni.
In giornata è stata allestita la camera ardente all’interno della sede del CONI a Roma (nel Salone d’onore) e sarà aperta al pubblico domani alle ore 9. I funerali si svolgeranno il 23 Marzo alle ore 10, nella basilica romana di Santa Sabina.
Appresa la notizia della morte del campione, il neo-presidente del Coni, Giovanni Malagò, è rientrato a Roma da Milano, dove si trovava per impegni di lavoro, annullandoli tutti.
Stasera verrà ricordato con un minuto di silenzio nell’amichevole di Ginevra tra Italia e Brasile e Trenitalia ha deciso di intitolare il primo Frecciarossa 1000 (il primo in grado di raggiungere i 400 kmh) a Mennea, per commemorare la “Freccia del Sud” che ha dato lustro all’Italia dell’atletica e non solo.
Nato a Barletta 61 anni fa, l’immagine che resterà per sempre di lui è quella del 28 luglio 1980, quando nello Stadio Lenin di Mosca, durante i Giochi della XXII Olimpiade vinse la medaglia d’oro nei 200 metri. Per il boicottaggio degli Stati Uniti ai blocchi di partenza della finale dei 200 metri piani i favoriti sono il giamaicano Quarrie, il britannico Welles e l’italiano Pietro Mennea, allora 28 anni, e già detentore del record del mondo, stabilito l’anno precedente alle Universiadi di Città del Messico con 19’72”. Il sorteggio per la corsia non è fortunato, finisce infatti in 8° ma con la sua solita progressione, Mennea riesce a recuperare posizione su posizione, finendo in testa e vincendo l’oro olimpico.
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