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Aebischer: una vita da mediano (Stadio)

Protagonista di una prova scintillante all’esordio europeo con la Svizzera, ha dimostrato di già di essere pronto per la Champions League.

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Michel Aebischer con la fascia da capitano
Michel Aebischer (©Damiano Fiorentini)

Un avvio in sordina al Bologna, che piano piano gli ha fatto prendere la scena, meritatamente. Questa potrebbe essere la definizione della carriera italiana di Michel Aebischer, giocatore che si è rivelato imprescindibile anche nelle gerarchie della nazionale svizzera.

E forse è anche la definizione più pertinente del suo stile di gioco, essendo lui un equilibratore di quelli che si vedono poco, ma danno tantissima energia e qualità in zone del campo pericolose.

L’esordio vincente

Aebischer ha confermato una stagione sbalorditiva, in cui ha trovato spazio nel suo ruolo naturale, dopo un inizio come falso esterno. Alla prima gara degli Europei, ha mostrato grande visione di gioco, con un assist al velluto per Duah, per poi segnare con un tiro a giro chirurgico. Il fatto che il grande pubblico lo noti ora potrebbe essere la conferma del fatto che, nella mentalità calcistica, si tende a notare soltanto chi segna o chi è appariscente?

Ad ogni modo, ora pare meriti maggiore considerazione. In stagione, infatti, ha completato il 92% dei passaggi, corso circa 9 km a partita e fornito un ponte solido tra le due linee dello schieramento di Thiago Motta.

Contro l’Ungheria, invece, ha completato 40 passaggi su 46, senza mai fallire i tocchi all’indietro. La sicurezza che dà in campo è impressionante, confermata dal fatto che, senza di lui, il Bologna ha perso contro il Genoa e faticato contro la Salernitana nella gara d’andata, mostrando poca tenuta ma soprattutto, a larghi tratti, un gioco prevedibile, stagnante.

Il presente e il futuro della mediana rossoblu

Dopo due stagioni da perfetto equilibratore, sbagliando pochissime interpretazioni e giostrando i ritmi della squadra, nella prossima ritroverà la Coppa dei Campioni, già giocata con lo Young Boys per un totale di 10 gare.

Ma quest’anno sarà un Aebischer diverso, che in due anni ha triplicato il valore di mercato, ed ha ampliato notevolmente il suo bagaglio tecnico.

Il cambio di allenatore, con Vincenzo Italiano, potrebbe renderlo il protagonista assoluto del centrocampo, presumibilmente a tre, facendo il vertice basso assieme a Freuler, un po’ come il duo Duncan-Arthur alla Fiorentina.

La canzone “Una vita da mediano” di Ligabue sembra scritta pensando a lui, un ragazzo che lavora sottotraccia ma che, finalmente, sta iniziando a ricevere il dovuto riconoscimento, sperando che resti a lungo sotto le Due Torri.

Davide Centonze – Stadio

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