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Alé Bulåggna – Al Sgnér Tumistúffi

La rubrica “Alé Bulåggna” esplora il dialetto bolognese e lo collega al calcio. “Sgnér Tumistúffi” è un modo ironico per appellare qualcuno di logorroico, e che ci ha stancato con le proprie parole e critiche

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Parliamo oggi di un nome, anzi un soprannome, inventato dalla genialità di chi in passato parlava solo in dialetto, e che amava storpiare parole per divertimento. Il bolognese medio è sempre stato una persona di spirito, e nel passato era normale storpiare nomi e inserire strafalcioni più o meno volontariamente per rendere le conversazioni più divertenti o addirittura metterle in rima.

Uno di questi soprannomi inventati e che vogliamo rispolverare con la nostr arubrica dialettale è “Tumistúffi”, che in italiano sarebbe “Tumistanchi”.
Tu mi stanchi, quindi, ed è questo il nomignolo che veniva affibbiato a persone tediose, noiose e seccanti. Ovviamente alla lunga si è passati da dire banalmente “Mo sta zèt tumistúffi” a qualcuno che ci sta seccando, a chiamare direttamente “Sgnér Tumistúffi” qualcuno solito a tediarci con continuità.

Ecco quindi che in ambito calcistico, possiamo chiamare sicuramente “Tumistúffi” uno dei tanti tifosi seduti vicino a noi, che continua a lamentarsi in modo immotivato. Ma allo stesso modo potremmo etichettare come “Sgnér Tumistúffi”, senza essere troppo offensivi ma usando la goliardia un giocatore che difficilmente riesca a lasciare il segno e che comunque venga costantemente riproposto dall’allenatore.

Così come possiamo dipingere come “Tumistúffi” un giornalista o un dirigente abituato a fare le stesse domande o le stesse dichiarazioni non pertinenti con la realtà. Insomma, come ben capite la “famajja Tumistúffi è davvero molto popolosa…

Potete ritrovare tutte le uscite della rubrica “Alé Bulåggnaal seguente link, dove trovate non solo modi di dire e proverbi, ma anche altro collegato alla nostra rubrica dialettale che vide le sue prime uscite nel 2014.

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