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Alé Bulåggna – At déggh ed sé!

La rubrica “Alé Bulåggna” esplora il dialetto bolognese e lo collega al calcio. Parliamo questa volta di una affermazione che è anche un rafforzativo

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Prosegue la nostra passeggiata nel dialetto bolognese e nei suoi modi di dire. Mentre potete trovare a questo link tutti gli articoli passati, oggi non non ci concentriamo su un arguto motteggio o su una frase che racchiuda dentro di sé un qualche insegnamento, ma prendiamo in esame un tipico rafforzativo utilizzato da sempre dai bolognesi parlanti il dialetto petroniano, che spesso viene anche usato come semplice intercalare.

At déggh ed sé!

Letteralmente vuole dire “ti dico di sì”, e potrebbe essere utilizzato molto banalmente come rafforzativo per confermare ad una persona la veridicità di una cosa, come ad esempio alla domanda: “Ma quindi siamo sicuri che nel ragù ci voglia la pistinègra?” si può chiaramente rispondere: “At déggh ed sé”, cioè certo, ci vuole propria la carota.

Potreste quindi usare questa locuzione semplicemente per assentire ad un commento di un vostro vicino allo Stadio, quando magari starà dicendo che il Bologna proprio non sta dando il massimo (o speriamo viceversa), potrete dire: “At déggh ed sé!”.

Ma in realtà il bolognese “d.o.c.” utilizza questa frase anche per accompagnare momenti di stupore (e/o sconforto) come se si volesse sottolineare “è successo anche questo”. Spostandoci quindi in ambito calcistico potremmo dire ad esempio, dopo una grandissima parata del portiere avversario “Ha parato anche questo tiro oh!… Mo at déggh ed sé!”. Oppure vedendo un giocatore nuovamente titolare che proprio non ci aggradi, potremmo dire “Gioca ancora titolare quello? At deggh ed sé!”.

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