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Alé Bulåggna – Chi èra la tèra con el vac, va al mulèn con al sumar

La rubrica “Alé Bulåggna” esplora il dialetto bolognese e lo collega al calcio. La frase di oggi ci ricorda che ognuno ha le proprie qualità e competenze…

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Un po’ come il proverbio citato settimana scorsa, anche nella frase presa in esame quest’oggi il nostro dialetto ci ammonisce dal non attenderci cose difformi da quelle congeniali agli strumenti che utilizziamo. Se quindi dobbiamo aspettarci che i fiù di gat I’ciàp’n I pòndgh, cioè che i figli dei gatti cacciano i topi e quello è quindi ciò che dobbiamo chiedere loro e non altro, né aspettarci che siano differenti dai loro genitori, ecco dobbiamo anche tenere a mente che:

Chi èra la tèra con el vac, va al mulèn con al sumar

Restiamo come quasi sempre in ambito agricolo e come abbiamo appena detto il nostro dialetto ci ricorda come vi siano momenti e strumenti adatti a fare alcune cose, ed altri deputati a situazioni differenti. La traduzione in italiano del nostro motto è “chi ara la terra con le vacche, va al mulino col somaro”, un detto il sui significato più profondo ai nostri giorni può sfuggire, ma che parla di un raccolto magro.

Si vuole qui sottolineare il fatto che le mucche sono meno forti dei buoi pera trainare l’aratro e quindi quando si andrà a raccogliere si avrà meno prodotto, ed invece di un carro basterà un somaro per trasportarlo fino al mulino.

Anche in questo caso, in un modo o nell’altro il detto si può piegare all’interno del al mondo del calcio e soprattutto alla costruzione di una società e di una rosa.

Chi èra la tèra con el vac, va al mulèn con al sumar” è una frase che devono tenere da conto tutti, dal Presidente all’allenatore, perchè se ci si affida ad un DS poco competente, non si fa una buona squadra, se ci si affida ad un allenatore poco competente, non si ottiene il massimo dai giocatori, e se si schierano giocatori in ruoli non ottimali non si raggiungono i risultati sperati.

Non solo, ma se si punta sui traversoni senza avere una punta d’area di rigore in grado di finalizzarli, si fa un po’ la figura di quelli “chi èran la tèra con el vac” e che quindi non otterranno un buon risultato.

Ancora una volta, la saggezza popolare ci ricorda che ci sono tempi e strumenti consoni ed altri inefficaci o dannosi, e quindi chi utilizza quelli sbagliati o comunque meno adatti, otterrà meno di chi invece saprà sfruttarli correttamente.

Di più: non capire che lo strumento non è adatto e dire che funziona male, ci renderà ancora più ridicoli ad uno sguardo competente. Quindi cerchiamo sempre di usare bene i nostri “strumenti”, e di evitare si sentirci dire che “chi èra la tèra con el vac, va al mulèn con al sumar”…

Se vi piace il dialetto e siete curiosi di conoscere altri modi di dire, non perdete le altre puntate di Alé Bulåggna.

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