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Alé Bulåggna – Chi tróp i pansa, as pintéss
La rubrica “Alé Bulåggna” esplora il dialetto bolognese e lo collega al calcio. Oggi il dialetto ci ricorda che a volte bisogna essere tempestivi…
Nuovo appuntamento con il dialetto bolognese e con i suoi modi di dire, che cerchiamo di ricontestualizzare all’interno del mondo del calcio e più precisamente all’interno dello stadio Renato Dall’Ara. La frase di oggi (le altre le trovate a questo link) è la seguente:
Chi tróp i pansa, as pintéss
Alzi la mano chi non ha mai perso un’occasione per aver pensato troppo a cosa sarebbe potuto accedere o cosa poteva essere se… Ed ovviamente il nostro dialetto non poteva rimanere cieco davanti a questo grande classico. I latini dicevano “carpe diem”, cogli il giorno (solitamente tradotto liberamente in “cogli l’attimo”), il petroniano invece rimane più terra-terra, dicendo molto più semplicemente che “chi tróp i pansa, as pintéss”, cioè chi troppo pensa poi si pente.
E’ chiaro che non sempre una decisione presa d’impulso sia ottimale, ma il dialetto ci mette in guardia anche sul fatto che riflettere troppo può portare a decidere troppo tardi e poi a pentirsi di questo tentennamento.
In ambito calcistico vi sono molteplici casi in cui si possa dire che “chi tróp i pansa, as pintéss”. Partiamo da quello più banale, in cui un attaccante tentenna troppo pensando a come e quando calciare, perdendo il tempo e venendo recuperato dal difensore o dal portiere: “chi tróp i pansa, as pintéss” e non segna. Senza considerare che spesso le giocate improvvise e d’istinto, possono risolvere una partita ed a molti calciatori riescono meglio colpi meno ragionati che troppo pensati.
Un altro esempio può essere quello di un Direttore Sportivo che pensa a lungo ad un giocatore senza però cercare con convinzione e mezzi adeguati di convincerlo: “chi tróp i pansa, as pintéss” e vede sfumare l’affare, col giocatore desiderato che si accasa altrove.
Ancora, la Dirigenza potrebbe metterci troppo a capire se sia o meno il caso di esonerare un allenatore, finendo per compromettere in modo definitivo un campionato mancando il proprio obiettivo e rendendo nuovamente vero il detto che “chi tróp i pansa, as pintéss”.
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