Bologna FC
Alé Bulåggna – Fèr al pgnatén
La rubrica “Alé Bulåggna” esplora il dialetto bolognese e lo collega al calcio. “Fèr al pgnatén” significa fare un sortilegio, lanciare una maledizione
Con la frase di oggi, si torna ad un passato della nostra città in cui stregoneria, credenze popolari e ignoranza contribuirono a forgiare un modo di dire che poi ha superato il tempo arrivando fino ai giorni nostri.
In passato, le fasce meno scolarizzate del popolino hanno sempre creduto al soprannaturale e persino alla magia, e così tenendo conto che le streghe erano solite mettere in un contenitore di terracotta erbe e altri ingredienti, facendole bollire mentre si pronunciavano formule magiche per creare pozioni, da questa operazione è nato il modo di dire “fèr al pgnatén”, fare il pignattino, la piccola pignatta. E per pignattino ovviamente si intende non solo il contenitore di terracotta ma, per estensione, tutto il sortilegio.
Fèr al pgnatén
In effetti anzi, “fèr al pgnatén” vuole dire fare un sortilegio per scongiurare un male, o in casi estremi fare un sortilegio per procurare un danno a qualcuno. A volte, ovviamente, si parla anche di elisir amorosi, quando il maligno petroniano parla magari di una coppia male assortita, alla persona più avvenente è chiaramente stato “fât al pgnatén” da quella meno bella.
Ma veniamo allo sport e allo stadio. Potremmo dire che al nostro Bologna qualcuno abbia “fât al pgnatén” quando perde una partita dopo averla dominata, oppure quando il pallone sembra non entrare mai nonostante i numerosi tentativi.
Viceversa potremmo dire che qualche giocatore abbia “fât al pgnatén” all’allenatore quando giochi sempre nonostante delle pessime prestazioni sul campo.
E d’altra parte si potrebbe dire allo stesso modo che qualcuno abbia “fât al pgnatén” ad un calciatore sempre infortunato, o a cui non venga mai dato modo di scendere in campo nonostante non sia poi così inferiore agli altri. O ancor, a visti i tempi, che qualcuno abbia “fât al pgnatén” all’Italia che ha saltato due mondiali di fila… anche se in quel caso forse è stato lo stesso calcio italiano a crearsi il problema…
Potete ritrovare tutte le uscite della rubrica “Alé Bulåggna” a questo link, dove abbiamo trattato non solo modi di dire e proverbi, ma anche altro, intrecciando il nostro tifo rossoblù al dialetto, creando questa rubrica che vide le sue prime uscite nel 2014.
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