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Alé Bulåggna – L’angól di cretén

La rubrica “Alé Bulåggna” esplora il dialetto bolognese e lo collega al calcio. “L’angól di cretén”, un punto molto importante nel passato e oggi un po’ dimenticato

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Questa volta ci stacchiamo decisamente dal consueto target utilizzato nella rubrica “Alé Bulåggna”, e non prendiamo in esame nessuna frase dialettale. Però restiamo legati ai modi di dire bolognesi e in qualche modo anche al nostro amato Bologna F.C. 1909 e alla sua storia, che ovviamente si intreccia con quella della città. Parliamo quindi di un posto con un nome decisamente particolare, legato non solo al Bologna calcio ma a tutta la città e che per anni è stato un punto socialmente importante del centro storico.

“L’angól di cretén”

“L’angól di cretén”, cioè l’Angolo dei Cretini, è quell’angolo attualmente ubicato tra Via Rizzoli e Piazza Re Enzo, e dove sorgono un’edicola ed una gioielleria. Il posto era così chiamato perché frequentato continuamente da giovani scansafatiche e perdigiorno, che trascorrevano intere giornate fischiando ed importunando le belle donne, ma anche dibattendo di qualunque argomento possibile, dal calcio alla politica, dal cibo alla musica.

La zona è talmente famosa che Dino Sarti la cita nella sua “Bill Balena Story”, in cui narra le vicende di uno di questi perdigiorno, che passa le giornate tra un comizio “all’angól di cretén” ed un caffè al Bar del Modernissimo, Teatro e poi Cinema con bar annesso, che è proprio ad un passo dall’angolo dei cretini.

Palazzo Ronzani

E qui è necessario fare un passo indietro per parlare di come nasce il palazzo che forma “l’angól di cretén” e perché precedentemente lo abbiamo collegato alla storia del Bologna calcio. Siamo agli inizi del Novecento e Bologna decide di rifarsi il look per proiettarsi nel futuro. Molte strade vengono quindi allargate ed interi edifici abbattuti, come nel caso del Mercato di Mezzo e di Palazzo Lambertini.

Nasce così, in quel punto, Palazzo Ronzani, costruito da Gualtiero Pontoni per Alessandro Ronzani, industriale della birra di Casalecchio che fece del proprio palazzo una sorta di polo commerciale, inserendovi oltre ad appartamenti, anche un caffè, un albergo, circoli culturali, magazzini, negozi e un teatro costruito tutto sotto il livello stradale, il Teatro Modernissimo.

Non lontana da questo edificio c’era la birreria Ronzani, dove venne fondato il Bologna F.C., ed ovviamente sempre di proprietà di Alessandro Ronzani.

La rinascita del Cinema Modernissimo

Col passare del tempo il Teatro divenne Cinema (negli anni ‘50), e più avanti i locali vennero divisi ulteriormente. Una delle due sale del Modernissimo rimase aperta fino al 2007 col nome di Cinema Arcobaleno, per poi diventare un negozio di vestiti.

Ma dopo anni finalmente ritornerà in qualche modo centrale nella cultura bolognese, se non proprio “l’angól di cretén”, almeno il Modernissimo, a cui comunque era legato in qualche modo. La Cineteca di Bologna ha infatti recuperato il Cinema Modernissimo riportando anche gli interni delle sale al loro originario splendore Liberty, unendo la bellezza del passato con la tecnologia attuale per renderle sale competitive con gli attuali standard tecnologici.

Questo non riporterà in vita “l’angól di cretén” con la sua importanza “sociale”, ma sicuramente riporterà al posto che si merita il Modernissimo, riaprendo un luogo fondamentale di cultura in un punto storicamente importante per l’intera comunità petroniana… anche per quelli che magari non sapevano neppure della sua esistenza.

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