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Alé Bulåggna – Ôv dal bâgn

La rubrica “Alé Bulåggna” esplora il dialetto bolognese e lo collega al calcio. La frase di oggi è molto particolare, così come l’oggetto che utilizza

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Alé Bulåggna è la rubrica che mira a mantenere attivo il dialetto bolognese cercando di riportare alla mente o di insegnare alcuni detti e proverbi dialettali che possono essere utilizzati nella vita di ogni giorno, e che suggeriamo di portare con voi allo stadio, quando andate a vedere il Bologna FC.

Ôv dal bâgn

Il detto di oggi si traduce letteralmente in “uovo del bagno”, che  in realtà significa uova non fresche, sottintendendo una usanza di tanti anni fa. Le famiglie contadine hanno sempre fatto affidamento sulle uova delle galline sia per il prodotto al naturale, sia per poterle usare per la sfoglia, con cui andavano a realizzare soprattutto tagliatelle, ma anche molti altri manicaretti della nostra tradizione.

C’è un periodo dell’anno, circa tra settembre e novembre, in cui le galline utilizzano la propria energia per cambiare il piumaggio e calano, o addirittura sospendono, la produzione di uova. L’arżdåura bolognese quindi conservava all’interno di un liquido apposito alcune delle uova che, pur non essendo fresche, rimanevano comunque edibili ed utilizzabili per fare la pasta. Da questo liquido in cui venivano inserite le uova viene appunto il termine ôv dal bâgn che significa quindi un uovo mangiabile ma non esattamente fresco.

Spostandoci in ambito calcistico, e chiedendo scusa anticipatamente per il brutto paragone seppure usato in modo goliardico, potremmo dire che alcuni calciatori arrivati ad una certa età potrebbero essere definiti “ôv dal bâgn”. Se non sono più brillanti come in passato ed ormai sono lontani dallo splendore che li ha contraddistinti ma comunque possono essere ancora utili alla squadra, ecco che per fare una battuta il bolognese potrebbe dire che tali atleti siano come un “ôv dal bâgn”.

Attenzione però perché alcuni sono in realtà come ottimi vini, che più invecchiano più prendono valore, ed altri sono come pietre preziose che mantengono inalterato il proprio valore. Quindi possiamo usare il termine “ôv dal bâgn” in modo goliardico, ma assicuriamoci di farlo nei termini giusti…

Le precedenti uscite della nostra rubrica dialettale li potete trovare a questo link.

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