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Alé Bulåggna: “Sènter udàur ed Luvéin”

La rubrica “Alé Bulåggna” esplora il dialetto bolognese e lo collega al calcio. La frase di oggi “Sènter udàur ed Luvéin”, vuol dire sentire un odore non piacevole…

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Appuntamento con un nuovo detto proveniente dalla lunga lista di modi di dire ed adagi coniati o reinterpretati dal dialetto petroniano. Cerchiamo di mantenere vivo il nostro gergo ed i nostri modi di dire con la rubrica Alé Bulåggna, un modo per cercare di recuperare e tenere in vita alcuni proverbi e modi di dire utilizzando come fonte il libro “La fantasia popolare nei modi di dire della parlata bolognese”, di Gaetano Marchetti. Potete trovare tutte le uscite precedenti a questo link.

“Sènter udàur ed Luvéin”

Partiamo subito col chiedere scusa per la frase poco signorile ed un po’ triviale che presentiamo oggi, ma non possiamo e non vogliamo che si perda questa perla del nostro dialetto per la storia che reca con sé e per la possibilità di essere un po’ meno scurrili rispetto all’utilizzo dell’italiano per andare ad indicare la stessa situazione…

Sènter udàur ed Luvéin” è uno di quei detti che tradotto in italiano perde di valore, infatti significa “sentire odore di Luvino”, che per chiunque non sappia il retroscena di questa frase, non ha alcun senso. Ed allora diamo un senso, spiegando che quando Bologna non aveva una rete fognaria ben funzionante e completa e non vi erano modi migliori per far defluire le acque nere, tal Pietro Ferri, soprannominato Luvéin, era colui il quale deteneva l’attività di manutenzione e svuotamento dei queste fosse biologiche, assieme al riciclo, diremmo oggi, di un materiale prezioso per i contadini bolognesi: il letame. Ora e solo ora, il detto “sènter udàur ed Luvéin” inizia a prendere forma e consistenza per tutti: sentire odore di Luvéin è un modo divertente e meno scurrile per dire che si sente odore di letame (per di più umano).

A questo punto avete tutti gli strumenti per capire da soli, quando possiamo utilizzare questa locuzione tipica petroniana allo stadio, ma facciamo un esempio pratico: dopo essere stati in vantaggio per tutta la partita o averla raddrizzata, i nostri rossoblù si fanno schiacciare in area rischiando di capitolare da un momento all’altro…quante volte è capitato? Ecco, quello è il momento corretto per il tifoso bolognese d.o.c. per esclamare “ai è udàur ed Luvéin”!

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