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Alé Bulåggna: “Tant btòn, tanti fnistrèll”

La rubrica “Alé Bulåggna” esplora il dialetto bolognese e lo collega al calcio. La frase di oggi “Tant btòn, tanti fnistrèll” significa che i conti devono tornare

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Appuntamento con un nuovo detto proveniente dalla lunga lista di modi di dire ed adagi coniati o reinterpretati dal dialetto petroniano. Cerchiamo di mantenere vivo il nostro gergo con la rubrica Alé Bulåggna, utilizzando come fonte il libro “La fantasia popolare nei modi di dire della parlata bolognese”, di Gaetano Marchetti, portando alcuni di queste frasi all’interno dell’ambito sportivo. Potete trovare tutte le uscite precedenti a questo link.

“Tant btòn, tanti fnistrèll”

L’adagio che prendiamo in considerazione oggi, “tant btòn, tanti fnistrèll” è un detto decisamente saggio che però ai tifosi di calcio proprio non riesce ad andare giù, dal punto di vista sportivo e non solo. Letteralmente “tant btòn, tanti fnistrèll” vuol dire tanti bottoni, tante asole, ed è un modo per dire che certi conti non possono essere lasciati a metà, perché non ha senso che esistano più bottoni che asole o viceversa.

I conti devono tornare dunque, perché “tant btòn, tanti fnistrèll” non va usato solo se qualcuno vi deve qualcosa per segnalargli in modo petroniano che i conti devono essere sempre in pari, ma deve essere usato anche da Saputo, dai suoi Dirigenti, e da ogni persona di buon senso: “tant btòn, tanti fnistrèll”, non si può fare un vestito con tanti bottoni, senza aver ugual numero di asole o viceversa. Ed ecco perché il nostro Presidente ha dato basi solide e sta cercando di consolidare sempre più alcuni discorsi che al tifoso potrebbero non interessare (campi di proprietà, basi economiche valide, giocatori da far crescere e rivendere, eccetera). Il discorso certo vale però anche per lui, perchè una base importante dietro ad una formazione di scarso appeal, potrebbe non sembrare seguire il detto di oggi: tant btòn, tanti fnistrèll”.

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