Bologna FC
Alé Bulåggna – Una nuṡ sòul in un sac, l’an fa armòur
La rubrica “Alé Bulåggna” esplora il dialetto bolognese e lo collega al calcio. La frase di oggi è una modo popolare per ricordare che servono dati per fare le statistiche
Nuova frase tratta dal nostro dialetto bolognese per una nuova puntata di “Alé Bulåggna”. E per l’ennesima volta il detto odierno è un’interessante allegoria la cui traduzione letterale è “una sola noce in un sacco non fa rumore” e sta a sottolineare che vi sono alcune imprese che non si possono portare a buon fine da soli. La quantità di noci, in questo caso, porterà un aumento considerevole di rumore, aumentando l’efficacia dell’effetto voluto. L’esempio più semplice e diretto è quello di una protesta: centinaia di voci si sentono meglio che una sola.
Una nuṡ sòul in un sac, l’an fa armòur
Trasportiamo ora al nostro ambito calcistico la frase “una nuṡ sòul in un sac, l’an fa armòur”, che in effetti possiamo declinare in più modi. Il primo è sicuramente quello che salta agli occhi ad ogni tifoso: se è vero che “una nuṡ sòul in un sac, l’an fa armòur”, è anche vero che una voce sola in curva non fa rumore, e quindi tutto il pubblico deve aiutare la squadra sostenendola.
Il secondo modo di leggere questo detto è che la squadra gira quando più giocatori sono in forma e fanno il loro dovere. Se “una nuṡ sòul in un sac, l’an fa armòur”, possiamo ben capire che se ce un solo atleta che faccia il suo lavoro in modo impeccabile, la squadra non potrà andare bene o fare salti di qualità.
Ma ancora, una bella prestazione in una stagione, non porta la squadra ad essere competitiva, così come una sconfitta non porta ad avere una squadra scarsa. O ancora, un brutta prova non fa di un giocatore uno “scarsone”, così come una bella prova non lo fa diventare un fenomeno, perché “una nuṡ sòul in un sac, l’an fa armòur”.
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook