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Alexis Saelemaekers e quella malattia d’amore chiamata Bologna

Alexis Saelemaekers è stato il protagonista del pomeriggio di Bologna-Roma: un amore dimostrato, ancora una volta, in tutti i modi

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Alexis Saelemaekers
Alexis Saelemaekers (© Bologna FC 1909)

Riceve palla sulla destra, rientra sul sinistro e tira. Gol. “Ecco, lo sapevo“, il primo pensiero. Ci si guarda sugli spalti, tra amici e sconosciuti – che in quel momento diventano subito amici – e subito gli sguardi trasmettono lo stesso pensiero. A quanto pare, lo sapevano un po’ tutti, dentro di sé. “Te l’avevo detto io che avrebbe segnato Saelemaekers“, la prima frase che arriva all’orecchio.

Già, un po’ tutti si sentivano che quel ragazzo lì, Alexis Saelemaekers, entrato nel cuore di tutti a Bologna nella scorsa stagione, in questa partita ci avrebbe messo il suo zampino. Però poi, sempre quel ragazzo lì, dimostra di essere ancora qui con il cuore, a modo suo: mani alzate, sguardo abbassato, con dentro “a lot of emotions“, come scriverà dopo la partita.

Bologna, la mia vita te la dedico

Parte tutto da quel gol al 58′ di Bologna-Roma, per Alexis Saelemaekers e tutti i presenti, ma anche per quelli a casa. Si, perché Alexis è stato il primo dei protagonisti della scorsa stagione a tornare qui, in questo stadio, per affrontare quei colori che con fierezza portava fino a poco tempo fa. E quel gesto, dopo il gol, è stato fatto con piena sincerità: i tifosi l’hanno colto immediatamente, e giù di applausi per lui. Lui che già nel riscaldamento, quando la sua squadra è entrata in campo, si guardava intorno con la faccia di chi stava ricordando tutto quello che è stato.

Benjamin Dominguez e Alexis Saelemaekers (© Damiano Fiorentini)

Benjamin Dominguez e Alexis Saelemaekers (© Damiano Fiorentini)

La nostalgia canaglia, nel vederlo, è venuta un po’ a tutti. Il titolo di questo paragrafo sta a ricordare un momento in particolare della sua avventura sotto le Due Torri: la sera dell’11 maggio, a Casteldebole, il Bologna viene accolto da un’orda di tifosi. La Champions era ormai vicina per tutti, e la festa stava per iniziare, solo 24 ore dopo. Alexis, seduto sul cancello pedonale all’interno del centro tecnico, fa partire spontaneamente quel coro lì, che tanto trasmette senso di appartenenza tra i supporter Rossoblù e non solo. E lo ha fatto davvero con il cuore: Saelemaekers ha dimostrato di essere innamorato di Bologna, e non per convenienza. Questo Bologna lo sa, e lo ha riaccolto come si fa con un figlio.

Alexis Saelemaekers, un nome che rimarrà

Non il destino, ma le scelte. Quelle hanno diviso le strade di Alexis Saelemaekers e il Bologna. Questo è il mondo del calcio, e ormai siamo abituati a conoscerlo. Lo conosciamo così tanto e così poco, allo stesso tempo. Si, perché è ugualmente emozionante vedere giocatori come Alexis entrare nel cuore di tutto il mondo Rossoblù e viceversa. Tutto in una sola stagione, in soli nove mesi. E il cuore batte ancora più forte quando, a fine partita, con la Roma tutta negli spogliatoi, quasi in punta di piedi – un ragazzo con quel carattere, che conosciamo tutti – si avvia verso la curva Andrea Costa, avvolto dal giaccone giallorosso.

Alexis Saelemaekers (© Bologna FC 1909)

Alexis Saelemaekers (© Bologna FC 1909)

Sguardo fisso verso i tifosi. Un applauso che stavolta lui fa a loro – tutti – e una mano che continua a battersi sul petto, o per meglio dire, proprio sul cuore. Ed eccoli i suoi ex compagni, quelli che sono stati avversari solo per 98 minuti, arrivare dalla parte opposta della curva e prenderselo con sé, come ai vecchi tempi. Tutti insieme sotto la curva, sotto i tifosi, per l’ultima volta. Alexis in mezzo a Orsolini e Fabbian, abbracciati come se combattessero ancora tutti per la stessa bandiera. L’abbraccio con il Sindaco, Lorenzo De Silvestri, e con un altro ragazzo arrivato con lui a Bologna, come Sam Beukema. E poi in mezzo a tutti, a scherzare come se non se ne fosse mai andato.

È stata una vera storia d’amore quella tra Alexis e il Bologna. Una di quelle storie d’amore che ricordi con il sorriso, e una certa malinconia. Una di quelle storie in cui c’è stato solo amore, dopo i primi mesi passati a conoscersi. Quelle storie, come tante vissute nella scorsa stagione, delle quali ti ricorderai per sempre, per le emozioni vissute insieme. Si, perché il nome di Alexis Saelemaekers a Bologna verrà per sempre ricordato tra coloro che hanno riportato la squadra in Champions League dopo sessant’anni. E lo ha fatto con la maglia cucita addosso, quasi come una malattia: perché alla fine, Alexis, si è ammalato di Bologna, e questo amore non lo lascerà mai.

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