Bologna FC
Amarcord – 13 dicembre 2008, Bologna-Torino 5-2
È di lunedì sera che Toro e Bologna si troveranno l’una contro l’altra, ancora una volta. Un match tra due compagini storiche del nostro campionato, due nomi nobili entrambi alla ricerca di un ritorno ai fasti del passato, a seguito di un periodo d’anonimato che perdura forse da fin troppo.
Certo, in questo processo, una delle due sembra essere palesemente più avanti dell’altra. E, dati alla mano, non possiamo che riferirci ai rossoblù: nonostante l’ultima uscita abbia riportato la sconfitta (che mancava dalla prima stagionale col Milan), i punti in classifica rimangono diciotto e la posizione la settima (pur se in coabitazione con la Roma), a testimonianza di un cammino solido e costante.
A guardare solo la classifica, c’è da dire, il Toro non sembra così da meno: sono solo due le lunghezze che lo separano effettivamente dai felsinei. Un perfetto equilibrio dato da quattro sconfitte, quattro pareggi e quattro vittorie, ma anche una generale sensazione – per chi ha seguito con buona costanza il campionato – di essere un gruppo con forse qualcosa in meno, soprattutto in termini di ambizione e determinazione.
La gara del Dall’Ara, per i granata, costituisce sicuramente un’opportunità di rilancio, di effettuare un piccolo turning point proiettandosi – almeno temporaneamente – sulle zone alte della classifica. Per il Bologna, invece, si tratta della possibilità di ritrovare i tre punti e di farlo davanti al proprio pubblico, dopo la splendida sfida accompagnata dai tre punti contro la Lazio.
Protagonista del nostro nuovo episodio di Amarcord è il 5-2 che il Bfc rifilò ai rivali nel dicembre 2008, conseguenza di una prova di personalità e di un Marco Di Vaio – va detto – in uno stato di assoluta grazia, che non lasciarono scampo agli ospiti e aiutarono i rossoblù ad uscire dalla caldissima zona retrocessione.
Il 2008 delle due squadre
Abbastanza speculare il cammino delle due squadre nel corso del 2008. Un’annata caratterizzata, per entrambe, sicuramente da un ottimo inizio: 3-0 interno rifilato al Lecce per il Toro, addirittura 2-1 per il Bologna fuori a Milano contro il Milan. Poi, però, il buio: inizio di una serie interminabile di sconfitte per i rossoblù, pochissime gioie e tanti palloni raccolti dalla propria rete anche per i granata.
Tanto che, a cavallo della sedicesima giornata, quando va in scena il match del Dall’Ara, le due squadre condividono diversi record negativi, dai goal fatti a quelli subiti, passando per il magro numero di vittorie (giusto una in più per il Torino) per giungere a quello delle sconfitte (una in meno per il Bologna), venendo distanziate da un unico punto.
A onor del vero, andando nello specifico, i rossoblù non perdono da cinque partite (pur non vincendo mai), mentre gli ospiti vengono dal pesante KO per 1-4 subito tra le mura amiche contro la Fiorentina: il morale, insomma, sembra essere sicuramente un po’ più alto per il Bfc, anche se per entrambe si respira la tensione di uno scontro potenzialmente decisivo.
Le formazioni
Il Toro si schiera con 4-4-2 dove a protezione di Sereni agiscono Pisano, Natali, Pratali e Colombo; linea di centrocampo composta da Diana, Dzemaili, Barone e Abate; in attacco, spazio alla coppia Bianchi-Amoruso.
Speculare anche nel modo di scendere in campo, Mihajlovic risponde con lo stesso modulo, il cui quartetto difensivo è composto da Lanna, Britos, Danilo e Moras, con Antonioli a guardia della porta; quindi, Valiani e Coelho hanno il compito di attaccare le fasce, coperti da Mudingayi e Mingazzini al centro; davanti, il tandem d’attacco è composto da Marazzina e Di Vaio.
La partita
Sono gli ospiti ad aprire le danze, colpendo a freddo dopo soli 5’ di gioco: rimessa laterale sulla trequarti destra, Bianchi la spizza in mezzo e la difesa di casa va in confusione; Amoruso la tocca e il più lesto ad approfittarne è Barone, che colpisce al volo e mette dentro sotto la traversa: è 1-0.
Il Bologna, però, non si perde d’animo, e dopo soli due minuti è già a ridosso della porta avversaria, con Valiani che scarica un diagonale debole a seguito di un’ottima azione innescata da Coelho.
All’11’ è nuovamente il Toro a farsi vivo dalle parti di Antonioli, col portiere di casa chiamato all’uscita sul tocco di Bianchi servito da Abate. Passano venti minuti di vuoto, quindi al 30’ è ancora Antonioli a dover respingere in corner un quasi autogoal provocato dal retropassaggio di Lanna.
Poi, al 44’ l’episodio destinato a rendersi protagonista: Diana sventaglia sul secondo palo, interviene Natali con un gran colpo di testa su cui Antonioli fa il miracolo: tuttavia, nei replay successivi la posizione del pallone sembra sospetta. Il VAR, tuttavia, è solo (ancora) poco più che un’idea per il futuro, e l’arbitro manda le squadre negli spogliatoi sull’1-0 ospite.
Inizia la ripresa, e passano solo 120 secondi prima che il Bologna riesca a rimetterla in piedi: Marazzina va via bene sulla sinistra e scarica su Volpi; il neoentrato la mette bassa in mezzo trovando la deviazione di Pratali, con un tackle che spiazza Sereni e lo scavalca per il temporaneo 1-1.
L’inerzia sembra spostarsi a favore dei felsinei, ma sul primo contropiede a colpire è nuovamente il Toro: questa volta è Abate che, al termine dell’ennesima e incontenibile sgroppata sulla destra, calcia in porta trovando la deviazione di Britos, decisiva nel mettere fuori gioco Antonioli e riportare i granata in vantaggio.
La partita è bellissima, un continuo ribaltamento di fronte, e dopo soli due minuti il Bologna la recupera (ancora): corner dalla sinistra, mezzo pasticcio di Pratali e Di Vaio lesto a ribadire in rete: è due pari. Le squadre scelgono quindi di respirare un po’, e i due allenatori fanno qualche cambio, con Mihajlovic che inserisce Bernacci e Rubin per Marazzina e il malconcio Diana.
Al 17’, però, è nuovamente tempo di esplodere per lo stadio di casa: lancio di 30 metri per Di Vaio, controllo e dribbling secco su Colombo; quindi, diagonale chirurgico che buca Sereni e porta il Bologna sul 3-2. Il Toro sembra iniziare ad accusare il colpo, e al 22’ Sereni si complica la vita da solo inciampando sul pallone e trovandosi costretto ad atterrare Bernacci, con l’arbitro che assegna il penalty: dal dischetto va il numero 11, che spiazza Sereni e raddoppia il vantaggio rossoblù.
Sembra finita, eppure c’è ancora la possibilità di allungare: è di nuovo Bernacci a non farselo ripetere due volte, e sfruttando una voragine nella difesa del Toro effettua il taglio su cui, al 32’, Pratali è costretto ad atterrarlo: fallo da ultimo uomo e nuovo rigore per i padroni di casa. A calciarlo, e a mettere la parola fine sul match è ancora una volta bomber Di Vaio: questa volta, la scelta ricade sulla potenza, ma il risultato non cambia; Sereni è battuto ancora, il totale recita 5-2.
Gli esiti del match
La prova del Bologna riconsegna una certa dose di fiducia all’ambiente, elemento che – tra gli altri – porta in dote ben otto punti nelle successive cinque partite.
Il Toro, invece, supera sì il Napoli nello scontro immediatamente seguente, ma a seguito di due sconfitte, al giro di boa della diciannovesima giornata, si situa nuovamente al terzultimo posto. A quel punto, i rossoblù – che prima della partita erano sotto di un punto – si trovano a guardare i granata forti di ben quattro lunghezze di vantaggio.
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