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Bologna FC

Amarcord – 27 febbraio 2021, Bologna-Lazio 2-0

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Questa volta sarà appuntamento anticipato: venerdì sera, ore 20.45, stadio Dall’Ara. Ospiti gli aquilotti di Maurizio Sarri, per un confronto divenuto via via sempre più acceso negli ultimi anni, spesso sinonimo di gol e spettacolo.

La Lazio, dopo un inizio di campionato a dir poco nefasto, che l’aveva vista relegata ai margini della classifica almeno sino a fine settembre, sembra essersi mediamente ripresa (risalita al settimo posto, a tre punti dall’Atalanta quarta), ma il suo fare altalenante è confermato dalla netta sconfitta europea, rimediata in Olanda col Feyenoord, e dalla vittoria giunta solo in extremis nell’ultima in casa contro la Fiorentina.

Il Bologna è appena lì sotto, giusto un gradino più giù. Imbattuto dalla prima interna contro il Milan, proprio grazie alla sconfitta dei Viola avrebbe la possibilità, superando la Lazio, di volare momentaneamente al sesto posto in solitaria, attendendo la gara del Franchi di domenica con ospite la Juventus. 

Si prospetta, insomma, un gran match al Dall’Ara; con i tifosi felsinei che si augurano possa finire, magari, come nel febbraio ’21, quando le reti di Mbaye e Sansone confezionarono il 2-0 che permise di allontanarsi dalle zone calde della classifica, issando il Bologna all’undicesimo posto. Ne parleremo qui, nel nostro nuovo episodio di Amarcord.

Il 2020 delle due squadre

Di certo non una gran cavalcata, quella dell’inizio di stagione ’20-’21 per il Bologna. I primi mesi si rivelano abbastanza tranquilli, anche se certamente non entusiasmanti: nonostante le sole cinque vittorie, al termine del girone d’andata il margine sul Toro terzultimo è comunque di sei punti. Al principio della gara contro la Lazio, la squadra viene da due pari un po’ deludenti con Benevento e Sassuolo, dopo il successo ai danni del Parma, e la voglia di ritrovare i tre punti è tanta.

La Lazio, dal canto suo, sta fino a quel momento giocando un torneo abbastanza solido. Qualche sconfitta cocente, qualche pareggio di troppo, ma anche un filotto di vittorie che tra inizio gennaio e metà febbraio (momento del KO con l’Inter) conta ben sei successi consecutivi, permettendo ai biancocelesti di battagliare per il quarto posto assieme ai cugini, al Napoli, all’Atalanta e alla Juventus. Prima della gara coi felsinei gli aquilotti sono tornati alla vittoria, con l’1-0 ai danni della Samp firmato Luis Alberto, ma pochi giorni dopo si sono schiantati sul muro del Bayern in Champions League perdendo malamente per 4-1, necessitando – ora ancor di più – il ritorno al successo in campionato.

Le formazioni

Marchio di fabbrica 3-5-2 per la banda di Inzaghi, che schiera Hoedt, Acerbi e Patric a protezione di Reina; quindi Marusic e Lazzari a fare da tornanti con Lucas Leiva e Luis Alberto liberi di agire attorno a Milinkovic-Savic; in attacco, spazio alla coppia Immobile-Correa.

Mihajlovic risponde con un 4-2-3-1, il cui quartetto difensivo è composto da Mbaye, Soumaoro, Danilo e De Silvestri, con Skorupski a guardia della porta. La diga a centrocampo è costituita da Dominguez e Svanberg, mentre sulla trequarti Sansone, Soriano e Orsolini hanno il compito di supportare Musa Barrow, schierato unica punta.

La partita

Il primo squillo è degli ospiti: è il 10’ quando Milinkovic, con una splendida punizione a giro, battezza il palo alla destra di Skorupski, mancando l’incrocio per pochi centimetri.

Al 12’ è Svanberg a provarci dalla distanza, ma appena quattro minuti dopo Correa viene messo giù in area da Dominguez: l’ingenuità dell’argentino costa il calcio di rigore, che si incarica di battere Immobile. Il recordman partenopeo, che decide di optare per il diagonale sinistro, si fa però ipnotizzare da Skorupski e non permette al risultato si sbloccarsi dallo 0-0.  

È ovviamente un’iniezione di fiducia non indifferente per i padroni di casa, che nel giro di due minuti si riorganizzano e cominciano a macinare gioco: al 19’, una splendida triangolazione sula trequarti porta alla conclusione di Orsolini; Reina non trattiene e serve Mbaye per il più facile dei tap-in: in appena 120 secondi si ribalta tutto, e addirittura – ora – in vantaggio è il Bologna.

Il match si sblocca e le occasioni iniziano a fioccare: al 25’ un ottimo Barrow recupera palla sull’out di sinistra, supera Leiva e ci prova dalla distanza impegnando Reina; cinque minuti più tardi è ancora il gambiano a duettare con Soriano e a scaricare verso la porta, trovando stavolta più pronto il portiere spagnolo.

Sul finire di primo tempo, Skorupski ferma un paio di conclusioni di Correa e Marusic, mentre Soriano lambisce il palo al 43’ e Reina rischia un clamoroso autogol poco prima del duplice fischio. 

Il copione ad inizio ripresa sembra essere il medesimo, con continui ribaltamenti di fronte e portieri sempre chiamati all’attenti. Palla alta sopra la traversa di Leiva al 53’, a lato quella di Svanberg tre minuti dopo, e di nuovo pericolosi prima Immobile poi Marusic, quando non siamo giunti neanche al 60’.

Ma è di nuovo in un momento caldo che il Bologna riesce a uccidere la partita; al 64’, un’ottima combinazione nata da rimessa laterale mette Barrow in condizione di scodellare in mezzo: arriva fortissimo Sansone, aprendo il destro al volo e gonfiando la rete per il 2-0 felsineo.

La squadra di Mihajlovic rischia al 72’, quando Cataldi spara alto sopra la traversa dopo lo scarico di Correa, e ancora all’83’, momento in cui Muriqi trova l’esterno della rete da ottima posizione (venendo comunque pescato in fuorigioco). Sembra tutto pronto per un finale di gara tranquillo (almeno per il Bologna), e la partita rischia di poter essere riaccesa clamorosamente solo all’88’, quando il portiere rossoblù si supera – letteralmente – sul tocco di Soriano che poteva significare autogoal.

Un riflesso felino che vale la porta inviolata e sugella il successo del Bfc: sorride Sinisa, molto meno Simone Inzaghi, alla terza battuta d’arresto in quattro partite che inizia a preoccupare.

Le dichiarazioni

A fine match, arrivano le parole di Mihajlovic: “Abbiamo fatto un’ottima partita, altrimenti non avremmo potuto vincerla. Dopo il rigore parato da Skorupski e il gol di Mbaye era impossibile non farlo. Abbiamo messo più intensità in campo, li abbiamo pressati alti e abbiamo fatto bene quando avevamo palla. Siamo ripartiti bene, abbiamo sbagliato qualche scelta ma in generale sono molto contento della prestazione, tutti hanno fatto una grande partita. La mancata vittoria contro una big non era un peso per noi, l’anno scorso ci eravamo riusciti e prima o poi sarebbe arrivata anche quest’anno. Credevo fosse difficile vincere questa partita, mancavano giocatori importanti ma abbiamo giocato bene e vinto meritatamente“.

E sulle possibilità del Bologna: “Siamo una squadra che gioca a calcio, in tutte le partite facciamo la prestazione. Spesso creiamo delle occasioni ma non siamo abbastanza tranquilli per fare gol. Abbiamo giocatori offensivi tecnici e veloci, pericolosi nell’uno contro uno. La partita la facciamo sempre, poi qualche volta prendiamo qualche gol per degli errori mentre questa volta è andato tutto bene. Per come ci stiamo esprimendo possiamo ambire a una zona di classifica più alta. Ma abbiamo vissuto un periodo di difficoltà, con tanti giocatori indisponibili. Ora abbiamo recuperato tutti, vediamo alla fine dove arriveremo. Il nostro primo obiettivo è la salvezza, una volta conquistata possiamo guardare più su. Quando uno non gioca è sempre dura, ma entrambi (Mbaye e Orsolini) hanno avuto infortuni. Ora Sansone ha trovato continuità, sta giocando sempre meglio. E sono contento anche per Mbaye che si allena bene e dà sempre il massimo. Al di là del gol, ha giocato bene anche a sinistra facendo una grande partita”.

Quattordici giornate dopo, la Lazio chiuderà il campionato al sesto posto, senza particolari ambizioni di classifica; il Bologna, invece, continuerà nel suo saliscendi di punti e prestazioni, ma le vittorie decisive negli scontri diretti frutteranno comunque un comodo dodicesimo posto finale, con otto punti di margine sul Benevento terzultimo e retrocesso in Serie B.

 

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