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Bologna FC

Amarcord – Destro la riprende all’ultimo

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C’è Bologna-Roma sul calendario, a rendere rovente quello che dovrebbe essere un freddo pomeriggio di dicembre. Perché domenica, alle ore 18, le due squadre daranno vita ad un inedito scontro d’alta classifica, con una posta in palio davvero ghiotta: il piazzamento Champions.

I rossoblù continuano a stupire, esibendo un ruolino di marcia semplicemente impressionante. 25 i punti in classifica, solo due le sconfitte registrate sinora, solidità e gioco propositivo che hanno significato – col successo ottenuto ai danni della Salernitana – il sorpasso su Fiorentina e Napoli, appostandosi lì, a pari punti con la Roma e con lo scontro diretto da giocare (in casa), che assume sempre più il sapore di momento della verità.

Non se la passa benissimo, invece, la Roma di Mourinho. A dispetto dell’apparente buon cammino nelle ultime gare in campionato, un’analisi più approfondita mette in mostra diversi match risolti all’ultimo o in modo rocambolesco (vedi Lecce, Sassuolo), oltre che la doppia debacle europea con Slavia Praga e Servette. L’ultima sfida con la Viola, poi, ha letteralmente decimato i giallorossi, che tra infortuni e squalifiche si ritroveranno al Dall’Ara senza (almeno) Lukaku e Dybala.

Per il nostro match di Amarcord, abbiamo scelto di tornare al 2015 e ripercorrere le emozioni del 2-2 interno firmato Adam Masina e – nel finale – Mattia Destro, per il più classico dei goal dell’ex.

Il 2015 delle due squadre

Inizia male, il 2015 per i rossoblù. Arrivano subito due sconfitte in campionato, che sommate alla precoce (e clamorosa) eliminazione in Coppa Italia per mano del Pavia, portano la squadra a perdere le prime certezze. Il periodo nero sembra non finire col proseguire delle settimane, che portano due sole vittorie e ben sette sconfitte. Quindi, a seguito dell’ennesima debacle contro l’Inter (in campo con un uomo in meno), arriva l’esonero di Delio Rossi e il contestuale ingaggio di Roberto Donadoni. Il cambio di rotta porta subito due vittorie contro Atalanta e Verona, rilanciando le aspettative per la gara in procinto d’essere contro i giallorossi.

Di tutt’altra caratura il campionato della Roma. Gli ingaggi di Iago Falque, Dzeko e Salah contribuiscono a rafforzare un già produttivo reparto offensivo, e anche con una difesa un po’ traballante, dopo undici giornate i capitolini sono lì, secondi a un punto dalla vetta, con otto vittorie conquistate. Peraltro, il derby appena giocato e strappato ai cugini mette la squadra in un’ottima condizione mentale in vista della sfida del Dall’Ara.

Le formazioni

Garcia dispone i suoi con un 4-2-3-1, dove a protezione di Szczesny agiscono Digne, Manolas, Rudiger e Maicon; quindi Nainggolan e Keita hanno il compito di reggere il centrocampo; sulla trequarti, spazio a Iturbe, Pjanic e Florenzi; unica punta: Edin Dzeko.

Donadoni risponde con un più accorto 4-1-4-1, in cui davanti a Mirante si trova la linea composta da Masina, Gastaldello, Maietta e Rossettini; in mezzo, Diawara fa da scudo tra Donsah e Brighi, con ai lati Giaccherini e Mounier; davanti, l’ex della partita Mattia Destro.

La partita

Piove e tira molto vento, a Bologna. Al punto che la partita rischia di non giocarsi, poi l’arbitro Rocchi dà il suo assenso e possono aprirsi le ostilità, ma solo dopo aver intonato la Marsigliese, in ricordo dei fatti appena avvenuti in quel di Parigi.

Pronti, via. Dopo un urlo strozzato in gola per una presunta posizione di offside di Mounier, che nega la gioia del goal all’11’ (scoprendosi poi regolare), solo tre minuti più tardi i rossoblù si rifanno: batti e ribatti da corner in area di rigore, su cui il più lesto è Masina che da posizione ravvicinata colpisce di sinistro e supera Szczesny: è 1-0.

Il Bologna sembra non volersi fermare, e solo due minuti più tardi sfiora il raddoppio: splendido tunnel di Destro sull’out suo omonimo; quindi, palla in mezzo e nuovo batti e ribatti su cui – questa volta – conclude Diawara, purtroppo con altri esiti rispetto al terzino in maglia numero 25.

La Roma prova a rimettere fuori la testa su calcio piazzato, facendosi vedere con Pjanic al 40’ e trovando pronta la (gran) risposta di Mirante, prima di vedere la chiusura di un primo tempo decisamente combattuto e incandescente, seppur privo di grandissime occasioni.

La ripresa, invece, inizia con una colossale per i padroni di casa: contropiede e prateria che si apre dinanzi a Destro, splendidamente servito da Giaccherini, controllo e diagonale della punta che però si spegne debole tra le braccia di Szczesny.

La regola del goal sbagliato, goal subito sembra non tradire appena tre minuti dopo, quando Mounier allarga il braccio su cross di Florenzi e Rocchi fischia il calcio di rigore: dal dischetto va Pjanic, che calcia male, ma supera Mirante e firma l’1-1.

All’ora di gioco si vede finalmente anche Dzeko, che su un nuovo (ottimo) cross di Florenzi impatta bene di testa, sbagliando però la misura. La Roma sembra voler alzare il ritmo, e nell’arco di tre minuti arrivano altre due grandi occasioni, con Pjanic alto prima e Florenzi tra le braccia di Mirante poi. È il preludio al (nuovo) calcio di rigore, conquistato quando siamo ormai al 70’ di gioco: Rossettini sgambetta Iturbe – o quantomeno sembra farlo – mentre i giocatori del Bologna protestano vivacemente; ciò comunque non basta a far cambiare idea a Rocchi, che consegna a Dzeko la palla del 2-1, trasformata grazie a un destro potente e preciso.

Poi, quando l’inerzia sembra essere ormai definitivamente a favore degli ospiti, e nessuno sembra crederci più, accade l’impensabile, o forse la più prevedibile della situazioni, a seconda dei punti di vista.

Siamo all’86’, e Giaccherini – con le ultime forze rimaste – punta Torosidis sulla sinistra, appena dentro l’area piccola: un movimento in più e il greco lo stende, decretando il fischio dell’arbitro: ancora una volta, è calcio di rigore.

Mattia Destro arriva sul dischetto con tutte le pressioni possibili, con in quel momento una sola rete all’attivo, e per giunta contro la sua ex squadra, che proprio l’estate scorsa aveva (forse) smesso di credere in lui.

La conclusione, però, è potente e determinata, incrociando un angolo su cui Szczesny non può nulla. Lo stadio esplode in un urlo liberatorio, mentre il numero 10 si toglie la maglia e vola verso la curva. Gli ultimi minuti scorrono senza particolari sussulti. Donadoni è al suo terzo risultato utile consecutivo, mentre al Dall’Ara la Roma non passa: il goal dell’ex sancisce il risultato finale, col tabellino che recita 2-2.

 

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