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Analisi tattica: al San Paolo un gran Bologna – 30 gen

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La disastrosa direzione arbitrale di Mazzoleni ha messo in secondo piano una prestazione superba dei rossoblù, che hanno tenuto testa alla capolista di questo campionato, mettendo e non poca paura agli uomini di Sarri. 

E’ chiaro che se non fosse stato per quei rigori dati e non dati, le cose sarebbero molto probabilmente andate in maniera diversa, ma in questo articolo non ci concentreremo sugli episodi che hanno visto l’arbitro protagonista, ma sulla prestazione dei ragazzi di Donadoni, che si sono dimostrati ancora una volta una squadra vera. 
I felsinei si sono presentati al San Paolo con un 4-3-3 votato alle ripartenze, con il trio leggero Verdi-Palacio-Di Francesco. Destro si è seduto in panchina proprio per favorire i contropiedi che gli azzurri alle volte concedono, e la scelta si è rivelata azzeccatissima. 
In mezzo Dzemaili ha giocato più indietro rispetto alla sfida contro il Benevento, ma si è reso lo stesso protagonista con i suoi inserimenti e le sue letture perfette in entrambe le fasi. 

Pronti via, e subito rete bolognese con Palacio.

E’ interessante valutare l’azione della rete rossoblù perchè certifica il coraggio e la qualità con cui il Bologna ha affrontato la gara, andando senza paura ad attaccare la linea difensiva napoletana. E’ proprio quest’ultima che nell’occasione si lascia prendere in infilata, soprattutto sulla destra con Hysaj in ritardo su Di Francesco, concedendo così un 3 contro 3 centrale.
Dzemaili è bravissimo a mettersi tra la linea di difesa e centrocampo dei partenopei, e a puntare l’area cercando la soluzione migliore.

Lo svizzero sceglie Di Francesco, che guarda in mezzo e vede l’ottimo movimento di Dzemaili sul primo palo, quello di Palacio in mezzo, e Verdi sul secondo a tagliare alle spalle di Mario Rui. 
La palla cade sulla testa del Trenza che con uno stacco preciso fulmina Reina dopo appena 24 secondi.
L’azione è perfetta, e forse è quella che si attendeva Donadoni dai suoi giocatori. Lo sviluppo teorico è stato impeccabile, ma soprattutto l’esecuzione tecnica di altissimo livello. E questa grande precisione tecnica è stata una costante per tutta la durata dei 90′ minuti.

Dopo il fortunato pareggio dei padroni di casa, il Bologna ha continuato seguendo il piano partita: difendersi bassi senza dare profondità al Napoli, e attaccare velocemente gli spazi prendendo alle spalle la linea di centrocampo, cercando di puntare i difensori azzurri. 
Questo riusciva praticamente sempre ai felsinei, che alleggerivano la pressione con fraseggi a centrocampo, e rapide verticalizzazioni in avanti. 

Un esempio è l’occasionissima capitata sui piedi dello solito Palacio al 22′.

L’argentino, dopo aver ricevuto da Di Francesco, si gira in area mettendo fuori causa Chiriches e creandosi lo spazio per calciare. Come si vede Poli stava chiedendo palla al Trenza, ma si sa, in quei momenti un attaccante vede solo la porta, ed è giusto che sia così. 
Il gol sembrava ormai cosa fatta, ma tra Palacio e la rete si è messa in mezzo una mano, ma fermiamoci qua, perchè abbiamo detto di non parlare della direzione arbitrale.
L’aspetto più importante è vedere come i rossoblù, pur in una situazione di pareggio, abbiano attaccato la porta con ben 4 uomini in area, più Masina al limite che aveva appoggiato l’azione. Una testimonianza di grande coraggio e tecnica, mi ripeto. 

Dopo il fallo (fallo?) di Masina su Callejon, e il conseguente rigore segnato da Mertens, i ritmi si sono un po’ abbassati, e la gara è andata verso il copione preferito dai padroni di casa. 
Mertens poi, al rientro dagli spogliatoi, si è inventato una straordinaria traiettoria, ma ancora da sottolineare è l’atteggiamento dei rossoblù, che non sono mai usciti dal match nonostante il doppio svantaggio, andando a creare dei pericoli alla porta di Reina, e non perdendo i duelli a centrocampo.

Il tiro di Dzemaili di cui sopra non ha disturbato troppo la tranquillità di Reina, che ha bloccato senza problemi il pallone, ma anche in questo caso si vedono tanti uomini ben messi per rendersi pericolosi, e un Napoli rintanato e impaurito da un Bologna quasi perfetto. 

A fine partita i tiri totali delle due squadre saranno 8, quattro in porta per il Napoli, e addirittura 7 per il Bologna che ha saputo concludere al meglio e pericolosamente quasi ogni azione che iniziava. 
Agli uomini di Donadoni non va rimproverato nulla, visto che l’unico errore è stato commesso nel primo tempo, quando Allan è stato lasciato solo in area. Del resto tutto impeccabile, con un Pulgar che si è ripreso la regia, un Palacio dominante, colpevole solo di aver cestinato l’1 contro 1 con Reina nel primo tempo, un Poli sempre presente e un Dzemaili forse più determinante di come lo avevamo lasciato. 
I 4 dietro hanno fatto molto bene, anche quel Masina rimproverato per aver messo una mano sulla spalla di Callejon. Quello non è un errore perchè non è un fallo; forse poteva non farsi saltare dallo spagnolo, ma contro uno dei migliori esterni del campionato può capitare. 

Bene così, nonostante la sconfitta usciamo a testa altissima dal San Paolo. Il Napoli ha battutto ingiustamente il Bologna, ma Sarri non ha battuto Donadoni, che è riuscito ad imbrigliare la macchina perfetta sarriana, grazie a dei giocatori umili e che hanno messo in mostra doti tecniche importanti.

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