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Analisi tattica: quanti errori in fase difensiva! – 1 gen

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Non è un disastro, non ne usciamo scarsi, e non dobbiamo pensare che sia tutto sbagliato, ma la partita contro l’Udinese ha messo in luce i difetti di una squadra ancora poco matura, e che fa un’estrema fatica ad attaccare una difesa schierata. I problemi in fase offensiva sono stati evidenti, soprattutto nel secondo tempo, quando sbattevamo in continuazione contro il muro bianconero, ma sabato si sono viste delle disattenzioni difensive davvero inspiegabili e preoccupanti. 
Nel primo tempo abbiamo fatto abbastanza bene, è vero, ma se insieme alle cose buone, unisci degli svarioni come sulle reti friulane, si va poco avanti. 

E dire che il Bologna era partito forte, con l’occasione capitata sui piedi di Simone Verdi.

Il rientrante Di Francesco punta Stryger Larsen e si guadagna lo spazio per il cross. I rossoblu attaccano abbastanza bene l’area con Destro che si butta nello spazio sul primo palo, Nagy sul secondo, e il numero 9 più indietro non coperto da nessun uomo bianconero. Verdi sfrutta l’assenza di Adnan e la bella palla del suo amico Federico, ma la conclusione viene murata da Jankto
In questo caso bene il Bologna nell’occupare l’area con 3 uomini, e bravo DiFra a mettere la palla giusta in mezzo.

Al 27° la pressione rossoblù viene concretizzata grazie all’autorete di Danilo.

L’azione parte dai piedi di Pulgar, che vede il corridoio giusto verso Verdi sulla zona della trequarti. In questo caso i 3 centrocampisti dell’Udinese si fanno sorprendere alle spalle, lasciando spazio tra le linee a ben 4 giocatori bolognesi. Destro, Donsah, Nagy e Verdi sono bravissimi a farsi trovare in quella zona di campo, e ancora più bravo e fortunato è il numero 9 che dopo essersi spostato verso sinistra conclude trovando la deviazione decisiva di Danilo.

Dopo il vantaggio felsineo, i bianconeri reagiscono, e le prime avvisaglie arrivano pochi minuti dopo con l’occasione per Lasagna.

Qui bisogna aprire una parentesi. 

L’Udinese di Oddo gioca con un 3-5-2 molto ordinato, che punta molto sugli inserimenti delle due mezz’ali Jankto e Barak. Le due punte sono spesso molto vicine e i due esterni parecchio larghi. 
Donadoni per difendersi ha scelto di pressare alto con le tre punte i tre centrali; Nagy e Donsah dovevano occuparsi delle mezz’ali di riferimento, mentre i due terzini stavano molto stretti per aiutare i due centrali per dare superiorità numerica in mezzo, e bloccare gli inserimenti di Barak e Jankto. Cosa si sacrificava maggiormente? I due esterni: Adnan e Widmer
I due erano spesso troppo liberi, per scelte ragionate, ma anche perchè Mbaye e Masina scivolavano verso l’esterno con troppa lentezza, facendo guadagnare un tempo di gioco ai bianconeri.

Nel caso di cui sopra, Mbaye esce dalla sua zona di competenza per coprire il movimento della mezz’ala, e quindi è Nagy a scorrere verso l’esterno. Adnan però ha già qualche metro di vantaggio, e Gonzalez è costretto ad uscire per coprire uno spazio che l’esterno poteva prendersi puntando il centrocampista ungherese.
In mezzo all’area però si crea un 2 contro 1 all’altezza del primo palo, e Lasagna con un buon movimento calcia verso la porta trovando un prontissimo Mirante. 
Qui non si tratta di marcature sbagliate, ma di scalate non fatte al meglio sul lato della palla. 

L’occasione appena spiegata è il preludio al gol del pari, che arriva al 37°.

Anche qui la catena di sinistra fa ammattire la retroguardia rossoblu. In questa occasione non è Nagy su Adnan ma Verdi, che copre ancora una volta la zona di Mbaye, colpevolmente in ritardo sull’esterno iraniano. 
In mezzo si crea una situazione disastrosa, ma è Masina che sbaglia marcatura. E’ vero, Di Francesco è in ritardo visto che la manovra avversaria si era sviluppata tutta dalla parte opposta, e poteva leggere molto prima la situazione, ma Adam non sente il pericolo e non guarda alle sue spalle una voragine in cui Widmer sguazza indisturbato.
Cosa si doveva fare?. E’ un errore quello di Masina, perchè seguire Lasagna in condizioni normali era corretto, ma in questo caso, cioè con Di Francesco in ritardo, Adam doveva restare più largo, e non esasperare la diagonale per chiudere Lasagna. 
In conclusione però una cosa va detta: la colpa non è solo di Masina, ma di tutta la fase difensiva rossoblù, a partire dalla catena di destra.

Ad inizio ripresa altro incredibile svarione, e sorpasso friulano.

Tutti hanno giustamente sottolineato la velocità, la tecnica e la rapidità di esecuzione sottoporta dell’Udinese in questa azione, ma la difesa rossoblu si è fatta sorprendere troppo facilmente.

Andiamo con ordine: su Jankto, servito da Adnan, è costretto a uscire Gonzalez, visto che Mbaye era andato sull’esterno e Nagy era in ritardo. Il costaricano però sbaglia e non temporeggia, ma cerca di deviare il passaggio verso De Paul. Quest’ultimo si trova un corridoio immenso, a causa della lenta diagonale di Helander.

De Paul arriva sulla sfera e la serve al solissimo Lasagna, non coperto dall’ennesima diagonale letta tardi da Masina
Anche qui non un errore individuale, ma di reparto. Ogni membro della difesa, ma non solo, si è mosso male e si è fatto sorprendere da dei passaggi si veloci, ma di facile lettura. 

Finisce quindi 1 a 2 una partita che il Bologna forse poteva anche pareggiare visto l’andamento del match, ma che ha meritatamente perso per gli svarioni difensivi. Era da tanto tempo che non si vedevano certe disattenzioni dietro, e Donadoni dovrà sicuramente lavorarci su.

Ripartiamo dai 24 punti nel girone di andata, che sono un buon bottino, e dal rinato Mattia Destro, anche ieri il migliore del Bologna.

 

(Immagini di Sky)

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