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Andersson ricorda Klas Ingesson: «Dovresti essere qui»

Kennet Andersson ricorda con un post su Instagram l’ex compagno Klas Ingesson a dieci anni dalla scomparsa: «Non avrei potuto ricordare chi eri in un video di 30 secondi»

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Klass Ingesson
Klass Ingesson (© Kennet1919 post Instagram)

Il 29 ottobre 2014, il mondo del calcio piangeva uno dei suoi guerrieri più coraggiosi: Klas Ingesson. Il gigante svedese Klabe, come era affettuosamente soprannominato, a soli 46 anni si arrendeva a un mieloma multiplo, dopo una lunga battaglia durata cinque anni.

Ieri, a distanza di dieci anni, l’eco della sua scomparsa è tornato a risuonare forte grazie alle commosse parole di Kennet Andersson, suo inseparabile amico e ex compagno nel glorioso Bologna formato europeo di 25 anni fa. Il ricordo di Andersson, con un lungo e sentito post su Instagram, riaccende i riflettori su Klas Ingesson, il centrocampista svedese che continua a vivere nei cuori di chi lo ha conosciuto e ammirato.

Klass Ingesson

Klass Ingesson (© Bologna FC 1909)

Le parole di Andersson su Klas Ingesson

«Dieci anni. Possono succedere così tante cose in dieci anni. Una vita può cambiare. Riesco ancora a sentire la sensazione surreale che provo da quando non sei più con noi».

«Negli ultimi giorni ho ricevuto diverse richieste di registrare video o di prendere parte in qualche trasmissione televisiva per parlare di te. Ho rifiutato tutto. Ho sbagliato Klabe? Forse avrei dovuto accettare? Non lo so. È bellissimo il fatto che in tanti ti vogliano onorare, ma farlo in quel modo mi sembrava sbagliato. Mi sento così strano a inviare un video di 30 secondi in cui spiego quanto sei importante per me; oppure prendere parte a un programma televisivo dove ti lasciano parlare 2/3 volte per spiegare troppo velocemente cosa provo oggi e cosa hai significato per il calcio svedese. Comunque, non so cosa sia giusto o sbagliato. So solo che non dovresti essere quel tipo di persona che ti manca nella vita. Dovresti essere qui. So che ti piacerebbe tanto e tante persone lo vorrebbero. Sarebbe così normale, così ovvio. Ma cavolo, quanto sono orgoglioso di averti conosciuto!».

Conclude:

«Grazie per avermi permesso di far parte della tua vita, grazie per tutte le chiacchiere e per tutto quello che abbiamo imparato e vissuto. Grazie Klabe!»

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