Bologna FC
Atalanta-Bologna 2-0: il Bologna a 1 a 10
Il traguardo di Orsolini ed un Bologna laborioso: dalle sconfitte bisogna imparare, ma l’approccio dei secondi 45′ è la base per ripartire

Dopo la serie vincente, si torna alla sconfitta, si torna coi piedi per terra. Ma ciò che resterà al Bologna è la voglia di lottare. Perché, come ci insegnano le nostre amate statistiche, anche da una giornata non elettrizzante si possono ricavare spunti decisivi.
1- Il dribbling di Lucumi
La gara del colombiano, ancora soggetto a quegli alti e bassi che ritroverete più tardi nell’articolo, non è stata delle migliori. Specialmente in avvio ha avuto diverse disattenzioni causando in maniera più e meno grave i due gol della Dea. Ma la cosa preoccupante è che, pur non essendo in fiducia, si ostina nella ricerca di soluzioni inutilmente complesse, quasi per complicarsi da solo la vita. Ed è chiaro che, quando lo stato di forma non lo assiste, rischia di raddoppiare i perigli causati dalle sue scelte. D’altronde è ancora giovane e può migliorare sotto questo aspetto, unicamente mentale. Perché la tecnica l’ha ha tutta.
2- I contrasti vinti da De Silvestri
Se Lookman non sfonda, il merito è di un Sindaco che sembra sempre capace di fare il suo compito, qualunque sia l’avversario. E questa volta la richiesta era complessa, viste le differenze fisiche ed atletiche. Niente paura: Lollo è una cassaforte.

Lorenzo De Silvestri in Atalanta-Bologna (2-0) (© Bologna FC 1909)
3- Gli intercetti di Kolasinac
Pare che la sua stagione sia finita dopo l’infortunio accusato nel finale di primo tempo. Scrivendo ora da puro amante del calcio, questo è un gran peccato: il bosniaco ha delle doti difensive importanti, arricchite dall’esperienza, bagaglio a mano fondamentale. In più mostra degli sprazzi di tecnica offensiva quasi da trequartista. Gasp perde moltissimo con lui, chissà quale soluzione temporanea adotterà. Magari Posch, quando si riprenderà dall’infortunio, troverà più spazio.
4- I lanci di Ndoye
Anche quando non sfonda e magari sbaglia qualche scelta, è lui ad accendere l’attacco rossoblu. Fin dall’inizio, viene letteralmente placcato dai marcatori di turno, consapevoli di non poter riacciuffare il razzo svizzero in velocità. Dan è un problema, e anche se non arriva il sigillo, produce la metà del PIL della punta di turno. Generosità, altro che dazi: l’ex Basilea è uno dei protagonisti dell’intera Serie A.
5- I salvataggi di Carnesecchi
Sulla porta inviolata ci sono i guantoni del giovane portiere atalantino, che si è salvato in diverse circostanze di puro riflesso. Due esempi? Il palo di Ndoye e la botta di Dominguez.
6- I duelli di Fabbian
Tocca solo otto palloni, vincendo appena un contrasto: la gara del veneto parte in salita, come quella dei suoi dieci compagni, ma questo ci dimostra soprattutto una cosa. Il Bologna è Odgaard-dipendente e, senza Jens, attacca con meno efficacia su tutto il fronte d’attacco.
7- Riccardo Orsolini
Con la trasferta di Bergamo, il 7 rossoblu ha preso parte alla sua gara numero 250 con questa maglia. In questi anni è maturato come giocatore e come persona, diventando una figura fondamentale in spogliatoio ed un esterno continuo ed affidabile. Ieri non ha interpretato la gara al meglio, ma dobbiamo ricordare che di giornate così ne sta vivendo sempre meno. Nel segno della continuità, l’augurio è che raggiunga numeri sempre più importanti sotto le Due Torri.

Jens Odgaard e Riccardo Orsolini (© Damiano Fiorentini per 1000cuorirossoblu)
8- Le occasioni da gol del Bologna
Pur creando il doppio delle palle gol rispetto agli avversari, i rossoblu non sono riusciti ad abbattere il muro di Carnesecchi. In buona parte il merito va ad una difesa compatta ed attenta, famelica e decisa, ma anche la sfortuna ci ha messo lo zampino. Tra il palo di Ndoye e l’occasione per Casale, ne abbiamo avuto la testimonianza tangibile: era quel tipo di gara in cui non entra nulla.
9- Le vittorie rossoblu da febbraio
9 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte: questo è il bottino dei rossoblu negli ultimi due mesi e mezzo. La sconfitta di ieri pesa moltissimo sulla classifica, ma d’altronde si sapeva che in aprile sarebbe arrivato il momento più duro della stagione, e i ragazzi di Italiano ci sono arrivati in maniera ottimale. Una gara opaca è comprensibile e va accettata, ma diventa sempre più fondamentale la sfida contro l’Inter di domenica. Pasqua è rinascita; potrebbe esserlo anche per i rossoblu, a caccia di punti per riallacciare i rapporti con due “amiche” ed allontanare nemici sgraditi.
10- I passaggi lunghi di Miranda
Più che una sbavatura, quella all’inizio è una sbandata letale, ma lo spagnolo è bravissimo a riprendersi, salvando il potenziale 0-2 e distribuendo tanti regali in mezzo. Purtroppo non era la giornata del cross, anche perché sui palloni alti arrivavano sempre prima i lombardi, però la capacità di Juan è stata quella di cercare una soluzione, proponendo traiettorie più tese. Magari non avrà cambiato l’esito del match, ma questo essere volenteroso è ciò che serve per superare il gradino che manca ancora in quel di Casteldebole. Quel gradino che il Bologna vuole saltare subito, per diventare una habitué del calcio internazionale. E poi va detto che difensivamente, rispetto ad inizio anno, fa molti meno errori pesanti.
Fonti: Sofascore, Lega Serie A
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