Bologna FC
L’uomo della domenica – Benjamin Dominguez
A Bergamo, oltre a Ndoye, è stato Benjamin Dominguez a provare a ad accendere la luce per i Rossoblù, ricordando a tutti che cosa lo ha portato in Nazionale

Il giorno dopo, le sensazioni sono ancora contrastanti. Ma, il lato positivo di tutto ciò è che non si era abituati, e qualcosa vorrà pur dire. Ieri, i Rossoblù hanno perso. Atalanta-Bologna è terminata 2-0 in favore dei bergamaschi, con un uno-due nei primi 20′, decisivo per il risultato finale. Un Bologna senza tanti protagonisti, ma con un Benjamin Dominguez in più.
Il migliore in assoluto dei Rossoblù è ancora Dan Ndoye: un palo, un paio di pericoli e costante per tutto l’arco della gara. Ma, è Benja ad aver acceso la luce della speranza ad inizio secondo tempo. Tanta voglia e tanta qualità, e il Bologna ha bisogno anche di questo.
Benjamin Dominguez, l’arte di sfruttare l’opportunità
“Dov’è finito Benja?“. Una domanda che in molti si sono posti, soprattutto dopo la sua convocazione in nazionale dello scorso marzo. Un apice, che è quasi sembrato farlo scomparire dai radar. Pochi minuti, poche presenze. Per quale motivo? Non è semplice rispondere, e non è detto ci sia nemmeno una risposta. Come detto più volte, e anche nelle pagelle di ieri, l’unico a sapere vita, morte e miracoli dei suoi giocatori è Vincenzo Italiano: fino a questo momento, i risultati gli stanno danno ancor di più ragione sulle scelte. Un parco di esterni da far invidia a molti, e tutti in salute: Orsolini, Ndoye, Cambiaghi, Dominguez. Ecco, proprio l’argentino, nelle ultime uscite, ha saputo tirare fuori i suoi colpi anche con minutaggio ridotto: ieri invece, con un tempo intero a disposizione, ha ricordato a tutti perché si era guadagnato quella convocazione.

Benjamin Dominguez (© Bologna FC 1909)
Lui e Ndoye, da 46esimo minuto, erano diventati i fulcri del gioco offensivo Rossoblù: uno come esterno, l’altro come trequartista atipico. Benja, soprattutto, ha raccolto alla grande l’eredità dell’esterno svizzero da quella parte: due ammonizioni provocate, tre o quattro dribbling secchi per creare azioni pericolose, un paio di tiri e una palla che, forse, poteva essere messa in mezzo all’area più che verso Carnesecchi, ma nessuno lo biasima: Dominguez quel posto se lo vuole riprendere, anche segnando. Lo ha confermato lo stesso Italiano che il cambio ha dato più vitalità alla manovra offensiva, ed era esattamente quello che cercava. Insomma, a bussare ieri, seppur senza gol, è stato proprio Benjamin.
Un’alternativa che può tornare utile
La mancanza più grande nella partita di ieri, probabilmente, è stata quella di Jens Odgaard. Ndoye non è Odgaard, ma non è nemmeno Fabbian: è un mix, diciamo così. Se uno viene e costruisce, l’altro scappa e trova varchi. Dan sta in mezzo: può fare entrambe le cose. E, in una situazione di estrema emergenza come ieri, se l’è cavata. E, con Dominguez ha spesso alternato la posizione: anche lo stesso argentino in un paio di occasioni era stato proposto tra le linee, grazie alla sua qualità che gli permette di porte far anche quello.
Ecco, proprio questo potrebbe essere uno spunto valido per Vincenzo Italiano: chi può fare la vera alternativa a Odgaard? In una continua girandola, può essere preso in considerazione l’assetto del secondo tempo di Bergamo? Le risposte le ha solo e soltanto il mister. Noi, dal canto nostro, possiamo solo augurarci di veder sempre di più “El Nene”, che in questo Bologna ha dimostrato di poter essere davvero un valore aggiunto.
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