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Atalanta e Gasperini, il tramonto di un ciclo spettacolare?

Il tecnico piemontese e la Dea: un legame storico che ha trasformato la squadra bergamasca in una protagonista, fino al trionfo europeo. Ora, il ciclo vincente potrebbe giungere al termine.

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Gian Piero Gasperini
Gian Piero Gasperini (© Atalanta Bergamasca Calcio)

Gian Piero Gasperini e l’Atalanta, un binomio che rimarrà scolpito indelebile nella storia della società bergamasca. La sua gestione ha cambiato per sempre il destino della formazione nerazzurra. Nove anni, alla fine di questa stagione, che hanno cambiato lo status dela Dea nel calcio italiano.

Da provinciale che punta alla Serie A e al suo stabile e sereno mantenimento, a vera e propria big. E dopo il trionfo nell’Europa League 2024, qualcuno aveva anche sognato l’affermazione in campionato. Un successo tanto bello, quanto clamoroso, che ha dato all’Atalanta il secondo trofeo della sua storia. Un trionfo senza precedenti per una società che si era spinta solamente fino alla vittoria di una Coppa Italia. Storia.

L’ultima grande emozione dell’Atalanta di Gasperini

Se è vero che poco meno di un mese fa l’Atalanta di Gian Piero Gasperini, a -3 dall’Inter capolista, sognava il colpaccio nello scontro diretto per tornare avanti a tutti. È vero anche che la sensazione sempre più forte, forse ancora di più dopo la sconfitta con l’Inter, è che il tecnico di Grugliasco possa dire basta. Tagliare il cordone ombelicale e lasciar andare la sua creatura dritta per la sua strada.

Non lo ha nascosto Gasperini, la voglia di lasciare l’Atalanta potrebbe esserci. Soprattutto se la chiamata dal suo primo amore, la Juventus, dovesse arrivare al momento giusto. Il contratto scade il prossimo 30 giugno 2026 e non sarebbe un problema dirsi addio, a prescindere dalla Juve. Gasp non è mai stato un personaggio dal carattere tenero. Ha avuto diversi problemi di spogliatoio, vedi Papu Gomez e ultimamente anche Ademola Lookman. Il nervosismo del tecnico piemontese però quest’anno si è percepito in tutte le direzioni. Schiacciato forse anche dalla necessità di reggere delle aspettative che si sono alzate a dismisura.

Ambiente saturo

Aspettative altissime, caratteri poco accomodanti, litigi pubblici e una crescente quantità di problemi nell’ambiente. Domenica scorsa, come se non bastassero i problemi già esistenti, il Gewiss ha scelto la contestazione a scena aperta. E via di fischi per la sconfitta, la terza consecutiva, contro la Lazio.

Non è per forza un male. Ma descrive al meglio la situazione: da una parte il livello raggiunto dall’Atalanta e dall’altra il motivo per cui forse sarebbe giusto cambiare e mettere fine al ciclo del tecnico piemontese. Più di quello che l’Atalanta ha conquistato con Gasperini non si può avere. Forse. Probabilmente non con l’allenatore di Grugliasco. L’ambiente a tutti i livelli sembra definitivamente saturo. E allora l’occasione per il Bologna è ghiotta per vincere per la quarta volta consecutiva a Bergamo (tra campionato e Coppa Italia). Facendo così ancor più calare il sole del ciclo Gasperini dietro l’orizzonte…

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1 Commento

1 Commento

  1. Luca Bosatelli

    13 Aprile 2025 at 19:03

    La voglia di giocare ancora la prossima champions è andata bene oltre di quanto scritto nell’articolo. Chi vuol esser lieto sia di doman non c’è certezza. E questo vale un po per tutti…

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