Bologna FC
Auguri Rossoblù: Bruno Franzini – 31 lug
Nel calcio, quasi obbligatorio dire per forza, c’è bisogno di un sacco di giocatori che agiscono senza troppi riflettori puntati addosso, senza scendere in campo da titolari tutta la stagione ma che, quando chiamati in causa, sanno farsi valere, i cosiddetti gregari. Probabilmente quando Fuffo Bernardini decise di chiamarlo sotto le Due Torri Bruno Franzini era euforico: dopo tre stagioni alla Lazio durante le quali si mise in mostra come mezzala da limiti tecnici abbastanza evidenti ma di generosità polmonare infinita, aveva finalmente l’occasione per fare il salto di qualità in un club che, da lì a poco, avrebbe vinto l’ultimo indimenticabile scudetto. E sono sicuro che Bruno era sicuro che, in quella filastrocca che ancora oggi si canta per celebrare quegli 11 eroi, ci sarebbe stato anche il suo nome. Al Destino, quello beffardo al quale piace scombussolare le vite un po’ di tutti, questo piano non piacque e decise di metterci lo zampino: il compianto Bruno Mora, ala destra tra le altre di Milan e Juventus, deceduto a soli 49 anni per un tumore allo stomaco, si mise di mezzo tra Franzini e il suo sogno con un intervento che costarono al giocatore parecchi mesi di stop e la consapevolezza che non sarebbe mai tornato il giocatore di prima. Oltre ad essere costretto a saltare i Mondiali del ’62 che si disputarono in Cile, fu relegato in panchina durante il vittorioso campionato del 1964, scendendo in campo solo per poche presenza senza mai poter essere davvero decisivo. Oggi Bruno, calcisticamente sfortunato e i cui sogni si infransero contro un contrasto, compie 78 anni e, dopo pochi anni da allenatore, ha deciso di lasciare completamente il calcio giocato; auguri Bruno!
Nel calcio, quasi obbligatorio dire per forza, c’è bisogno di un sacco di giocatori che agiscono senza troppi riflettori puntati addosso, senza scendere in campo da titolari tutta la stagione ma che, quando chiamati in causa, sanno farsi valere, i cosiddetti gregari. Probabilmente quando Fuffo Bernardini decise di chiamarlo sotto le Due Torri Bruno Franzini era euforico: dopo tre stagioni alla Lazio durante le quali si mise in mostra come mezzala da limiti tecnici abbastanza evidenti ma di generosità polmonare infinita, aveva finalmente l’occasione per fare il salto di qualità in un club che, da lì a poco, avrebbe vinto l’ultimo indimenticabile scudetto. E sono sicuro che Bruno era sicuro che, in quella filastrocca che ancora oggi si canta per celebrare quegli 11 eroi, ci sarebbe stato anche il suo nome. Al Destino, quello beffardo al quale piace scombussolare le vite un po’ di tutti, questo piano non piacque e decise di metterci lo zampino: il compianto Bruno Mora, ala destra tra le altre di Milan e Juventus, deceduto a soli 49 anni per un tumore allo stomaco, si mise di mezzo tra Franzini e il suo sogno con un intervento che costarono al giocatore parecchi mesi di stop e la consapevolezza che non sarebbe mai tornato il giocatore di prima. Oltre ad essere costretto a saltare i Mondiali del ’62 che si disputarono in Cile, fu relegato in panchina durante il vittorioso campionato del 1964, scendendo in campo solo per poche presenza senza mai poter essere davvero decisivo. Oggi Bruno, calcisticamente sfortunato e i cui sogni si infransero contro un contrasto, compie 78 anni e, dopo pochi anni da allenatore, ha deciso di lasciare completamente il calcio giocato; auguri Bruno!
Consultazione Collezione Luca e Lamberto Bertozzi
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