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Auguri Rossoblù: Cesare Alberti – 30 ago

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Il Bimbo Fenomeno: a Bologna, ad inizio anni ’20, si era soliti appellare in questo modo un ragazzino, un attaccante per essere precisi, che in quegli anni stava facendo sfaceli con la maglia rossoblù; quel ragazzo, di soli 16 anni, era Cesare Alberti, nato a San Giorgio Di Piano, entrò giovanissimo nel vivaio rossoblù esordendo a 16 anni e due mesi con I Petroniani. Cesare era un centravanti che aveva nella finalizzazione la sua arma principale, con doti atletiche e tecniche davvero fuori dal comune per un giocatore della sua età capace di andare in gol, ancora minorenne, 32 volte su 45 partite disputate. Poi, il dramma: infortunio al menisco e carriera pressoché finita a oli 18 anni e poco prima di partire per la spedizione mondiale del 1922. Fortuna volle che al tempo un Dottore, tale Federico Drago, decise di impegnare tutto sé stesso in un intervento mai tentato prima: la riduzione della lesione al menisco del ginocchio. Cesare, dapprima escluso dalla lista del Bologna per far spazio all’altrettanto giovane Angelo Schiavio. Ci fu però una squadra, tanto coraggiosa quanto temerarie, che decise di puntare su quel giovane centravanti che, a detta di molti, non sarebbe stato in grado neanche di camminare. Il Destino volle che, in una finale per l’assegnazione dello scudetto, Il Grifone e I Felsinei si incontrarono per decretare chi si sarebbe portato a casa il titolo: Cesare, che ancora sapeva giocare e che mai aveva dimenticato come si buttava un pallone in fondo al sacco, siglò una doppietta ai rossoblù provocando una sommossa popolare che vide il giovane pesantemente insultato e fischiato venendo più volte definito Traditore. Facciamo un salto temporale di 2 anni e arriviamo al 1926: è marzo e Cesare, dopo una pesante cena a base di frutti di mare, si corica per avere le pile cariche in vista del mattino seguente. Mattino seguente che non verrà mai visto dal giovane, deceduto alle 4 del mattino a causa di una possibile indigestione. Oggi, tanti tanti anni fa, nasceva un giocatore che, infortuni e cene pesanti a parte, sarebbe davvero potuto diventare il più forte calciatore italiano. Ti ricordiamo con piacere, grande Cesare, nonostante il tradimento nei nostri confronti!

 

Consultazione Collezione Luca e Lamberto Bertozzi

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