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Auguri Rossoblù: Daniele Portanova – 17 dic

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Calcio d’Angolo

11 aprile 2010. Data incisa nella mia memoria; ricordo difficile da scalfire, emozioni impossibili da cancellare: sono allo stadio, si gioca Bologna – Lazio. L’abbonamento non lo avevo ancora, ero un cinno e, da quel giorno ad oggi, ringrazio ancora chi mi sopporta, mi asseconda e perde del tempo con me a parlare di quello che è solo uno stupido gioco. Quel qualcuno è mio cugino, reo di avermi fatto conoscere il Calcio e colpevole in concorrenza di colpa nell’aver acceso quella candela che, dentro al mio corpo, non si era mai accesa. Torniamo a quel pomeriggio: calcio d’angolo per i rossoblù, emano la mia sentenza da tredicenne “Fa gol Portanova” – dico – “di testa”. Ora, come abbia fatto ad indovinare, non lo so; faccio però risalire a quel momento la mia passione per i difensori centrali, ruolo che prediligo nello scacchiere tattico di qualsiasi squadra. L’Uomo che deve prestare attenzione sempre e comunque, conscio che un minimo errore suo o dei compagni al suo fianco può avere grosse ripercussioni; l’Uomo della provvidenza, che si spinge in area sperando che il pallone buono, quello che può indirizzare le sorti di un partita, gli capiti tra i piedi, o sulla testa (citofonare casa Sergio Ramos per ulteriori spiegazioni). Ecco, Daniele Portanova, quel giorno, mi fece esultare per la prima volta allo stadio, rendendo la giornata ancora più magica. Se poi ci aggiungiamo un eurogol di Roberto Guana il quadro è completo; ah perdemmo 3 a 2, ma questa, si sa, è un’altra storia. Di Portanova mi colpì il temperamento, l’aggressività sempre genuina ed onesta, un taglio di capelli che faceva presupporre che, di acconciature o simili, il buon Daniele, romano di nascita, se ne interessava il giusto, facendo parlare il campo. Aveva maledettamente ragione. Penso che una personalità come Portanova, nei suoi tanti anni di permanenza sotto Le Due Torri, abbia suscitato parecchie emozioni in qualsiasi tifoso che, ogni domenica, calzettone abbassato e sguardo torvo, lo vedeva scendere in campo, ogni tanto con la fascia al braccio, per dimostrare che sì, vengo da lontano, ma mi sento uno di voi. Poi la squalifica, il ritorno, l’addio e il ritorno a Siena, dove tutto (o quasi) cominciò. Oggi Daniele Portanova compie 38 anni, e tutti noi abbiamo deciso di fargli un caloroso augurio, ricordando i bei tempi che furono. Tanti auguri Daniè!

 

Ps: Daniele, dopo quel gol, non esultò. Poche ore dopo compresi che anche i calciatori hanno emozioni, un cuore e lacrime che, spesso, scalfiscono corazze considerate indistruttibili. Grazie.

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