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Auguri Rossoblù: Ettore Puricelli – 15 set

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Puricelli Seña! Questo, alla fine degli anni ’30 in quel di Bologna, era il motto che veniva utilizzato più di tutti. Il perché? Semplicemente grazie al centravanti che la società felsinea decise di ingaggiare dopo l’addio al Calcio del Grande Angiolino Schiavio; il club era infatti andato a pescare in Sudamerica, più precisamente in Uruguay (che si rivelerà, negli anni a venire, florida di talenti soprattutto per I Petroniani), colui che sarebbe dovuto diventare il nuovo idolo delle masse rossoblù che, tutte le domeniche, si accalcavano all’allora Littoriale per godere di un Calcio che ormai non c’è più. Ma torniamo al nostro goleador: nato, come già abbiamo detto, in terra uruguaiana, si chiamava Hector (italianizzato poi Ettore) Puricelli, con la mamma che le fece il grande dono di un secondo cognome, che suonava, per noi italiani, come Segna, voce del verbo segnare; mai nacque più armoniosa combinazioni di cognomi per uno che nella vita non faceva nient’altro che buttare la palla in fondo al sacco. Da subito amato dai tifosi dal palato fino presenti a Bologna non tanto per la tecnica individuale, nella quale difettava parecchio, quanto per la sua innata capacità di sbatterla in fondo al sacco. Amedeo Biavati, uno che in quegli anni da quelle parti era considerato un vero e proprio Dio di questa religione senza infedeli, era capace di crossare con una precisione micidiale in mezzo all’area, tanto che i palloni che dolcemente spediva verso i suoi compagni dovevano solamente spingere il pallone in rete. Un giovane ragazzo, il nostro Ettore ovviamente, aveva la capacità unica di raccogliere tutti quei cross che il suo compagno gli recapitava per trasformarli in gol: da qui l’appellativo Testina d’Oro, largamente usato dai tifosi felsinei in quegli anni. Dopo tanti anni passati a duellare in mezzo all’area di rigore, decise di provare la carriera d’allenatore diventando, dopo lo Scudetto vinto alla guida del Milan nel 1955, una vera e propria ancora di salvataggio per tutti quei club che ogni anno si sforzavano per raggiungere salvezze insperate. Ettore, classe 1916, ci ha lasciati nel 2001 ma il suo ricordo, soprattutto nel giorno del suo compleanno, non svanirà mai. Auguri grande Ettore, Seña ancora per Noi da lassù!




Consultazione Collezione Luca e Lamberto Bertozzi

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