Con un filo di gas o quasi. Uscire indenni dal Partenio sarebbe stata già tanta roba, ma uscirvi con i tre punti permette a Rossi e al suo Bologna di pensare con calma al ritorno che ci sarà (eccome se ci sarà, ndr) martedì a partire dalle 18.30 al Dall’Ara. Non racconteremo di una partita tiratissima ( non lo è stata e non lo sarebbe potuto essere a questo punto del campionato) ma è bastato quella concentrazione e determinazione per portare a casa la vittoria. E poco importa che il goal di Sansone (foto di apertura), al 25simo del primo tempo, fosse di “un respiro” in fuorigioco: da quel momento la partita, in quasi pieno controllo rossoblù, ha raccontato solo pochi sussulti irpini, affaticati da 120 minuti giocati 72 ore prima, per di più in 10.
Squadre scese in campo con atteggiamento speculare in termini di modulo ( 4 3 12 ), Rossi riproponeva Laribi dal primo minuto, dietro alla certezza Sansone e alla scommessa (si ma fino a quando?, ndr) Mancosu, regia a Matuzalem e Maietta di fianco a Marios. La gara si apre come da copione: i verdi di Rastelli, complice la carica della torcida avellinese, si buttano in avanti, spendendo le residue energie rimaste post battaglia contro lo Spezia, ma il risultato che ne scaturisce è solo un tiro di Regoli al 6′ che lambisce il palo di Da Costa. Poi tocca all’hombre del partido, alias Gianluca Sansone, cambiare l’inerzia delle partita: al 24′, Matuzalem, a centrocampo, scambia con Laribi che verticalizza per Sansone che si accentra e batte un Frattali in uscita. E’ Il Bologna che controlla e prende fiducia, sfiorando al 30′ il raddoppio con Casarini a cui, nella conclusione, difetta la mira. L’Avellino non molla, ma la fatica toglie la lucidità a Sbaffo e compagni e solo una deviazione (alquanto fortuita) di Masina, su tiro di Almici, impensierisce Da Costa e la palla sfiora il palo. Nella ripresa la convinzione dell’Avellino non è sorretta dalla condizione fisica e il correre dei verdi è frenetico ma confusionario: al 14simo un super Da Costa nega la gioia del goal ad un Zito, liberato al tiro da un “flipper” in area dove Mokolu e Maietta svirgolano il tiro. Poi il resto è uno scorrere del tempo, dove il fortino rossoblù resiste agli attacchi e il cuore verde irpino, lentamente, si arrende ad un organico tecnicamente più forte che non lascia spazi alle speranze. Martedì si replica al Dall’Ara, ma solo un suicidio sportivo potrebbe togliere ai ragazzi di Delio Rossi la finale, il viatico per la resurrezione. Vediamo di fare i bravi, eh? Forza Bologna Sempre.
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