Bologna FC
Marco Baroni: l’ex torna a sfidare il Bologna
Dopo aver vestito la maglia rossoblu per due stagioni, Marco Baroni torna a sfidare il Bologna per la decima volta
Domenica sera il posticipo di Serie A porrà Bologna e Lazio in collisione, in un match che potrebbe avere molti spunti per la classifica. Oltre a meglio definire gli obiettivi dei biancocelesti, in corsa per la Champions, e dei rossoblu, in netta ripresa dopo l’inizio di “adattamento” al calcio proposto da Italiano. Che sarà posto davanti ad una corazzata combattiva e in forma, anche grazie alle idee del suo nuovo tecinco. Il quale, peraltro, è un ex della gara, perché è stato un difensore del Bologna dal 1991 al 1993: Marco Baroni.
Baroni e gli esordi: dalla Provincia alla A
Alla fine della carriera professionistica, Marco Baroni ha allenato per sette stagioni, dal 2000 al 2007, senza mai esordire in Serie A. Anche se questo resoconto sembra parlare di un tecnico destinato ai bassifondi del calcio, in realtà la sua crescita è stata graduale ma costante, dalla Rondinella, fino all’Ancona.
La prima vera svolta per il fiorentino è arrivata, ad ogni modo, da una rivale cittadina. Infatti, in due anni da allenatore della selezione Primavera a Siena, fino al 2009, si è fatto un nome, ottenendo la prima finale scudetto dei toscani. Gara persa, ma il nome ha iniziato a circolare, tant’è che ha allenato, pur per tre gare, la formazione maggiore dei bianconeri. Comunque, dopo questa breve avventura, al ritorno dai “suoi” giovani la fame è raddoppiata. Il sogno ora sono le panchine importanti.
La quiete prima della tempesta
Lasciata la sua regione, Baroni negli anni successivi ha allenato diverse squadre, senza però mai mostrare un seguito all’avventura dei ragazzi di Siena. Cremonese, Primavera della Juve, Virtus Lanciano, Pescara e Novara sono state delle panchine vacillanti, su cui non ha resistito neppure un anno. Ma, se una cosa va tenuta a mente, almeno parlando di allenatori, è che non c’è una scienza esatta per loro, né tantomeno per chi li deve scegliere…
Back to Serie A
Così, dopo i playoff col Novara, il Benevento, neopromosso in B, ha bussato a casa Baroni. E questo, forse, sarà l’incarico che farà fare il salto di qualità alla carriera del fiorentino. Dalla C, infatti, i campani hanno completato il cosiddetto “doppio salto” fino alla A proprio grazie ad un allenatore che, fino a quel momento, aveva viaggiato sulle montegne russe. Tanti alti e tanti bassi, alla fine, hanno arricchito un bagaglio più pronto per la A, ma non a Benevento, dove la sua avventura è durata appena altri due mesi.
Baroni al Frosinone
14 mesi dopo, a dicembre 2018, il Frosinone ha esonerato Moreno Longo. L’attuale allenatore della Lazio, ovviamente, non si è fatto sfuggire l’occasione di guidare i ciociari, con cui, nonostante gli sforzi, non centrerà la salvezza. Dopo la retrocessione, però, oltre al danno la beffa: la risoluzione del contratto lascerà nuovamente il nostro protagonista odierno senza panchina.
Ritorno al futuro: nella dolceamara Cremona
Nove anni dopo, a ottobre 2019, la Cremonese ha richiamato il suo “figliol prodigo” alla guida della squadra. Dopo due mesi, però, alla gioia del ritorno si sono contrapposte delle delusioni cocenti: già a gennaio l’avventura era finita, in favore della Reggina, dove allenerà un anno più tardi e che gli aprirà le porte di Lecce.
Il successo
A Lecce, ancora in B, l’ex difensore è riuscito a centrare la promozione. Dopo la salvezza nel 2022/23, però, le trattative per il rinnovo si sono arenate. Meglio per il Verona, allora, che non si è fatto sfuggire la preda. Che, ad ogni modo, sarà più che contenta: con una rosa fortemente ridimensionata dal mercato, sorprendentemente gli scaligeri hanno infatti ottenuto il tredicesimo posto finale e la tranquilla salvezza, senza mai tentennare.
Così arriva la Lazio. Perché quando chiama una società tanto blasonata, dire di no è difficile. E per ora sta andando anche molto bene, stabilitosi a -1 dalla vetta. Effettivamente, non si può concludere diversamente la storia di un protagonista improvviso del nostro calcio, cresciuto tramite delusioni e fatiche, da cui bisogna imparare. Anche se, per essere precisi, questa trama è tutt’altro che conclusa.
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