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Benfica-Bologna 0 a 0: pareggio di grandissimo valore a Lisbona

A Lisbona un buon Bologna ingabbia un Benfica spento, ma sempre pericoloso e squadra complicata da affrontare. Strepitoso Skorupski, ma molto bene tutti i giocatori di movimento. Bene la gestione cambi di Vincenzo Italiano.

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Benfica Lisbona-Bologna, Champions League, le parole di Bruno Lage
Benfica Lisbona-Bologna, Champions League (Fonte immagine: 1000 Cuori Rossoblù)

Il Portogallo, la cui capitale è Lisbona, è terra di navigatori, esploratori e novità. Ma le novità arrivano dall’Italia e, più precisamente, da Bologna. Le novità portano la firma di Vincenzo Italiano, quando consegna il suo “11” ai delegati Uefa: Skorupski fra i pali, Posch, Beukema, Casale e Holm per la difesa. A centrocampo la prima grande novità: Freuler va in panchina, mentre “risorge” a titolare Ferguson, con Moro geometra al posto dell’elvetico. Finita qui? Assolutamente no. Italiano dietro a Dallinga, schiera tre U21: Urbanski, Fabbian e Iling-Junior. Ci immaginiamo che Vincenzo, sulla porta dello spogliatoio, abbia urlato:” Ce la giochiamo!!”.

Primi 45 a Lisbona

Lewis Ferguson (© Bologna FC 1909)

Lewis Ferguson (© Bologna FC 1909)

Da Luz come…Dall’Ara. E’ il classico Bologna arrembante, che pressa alto e attacca a viso aperto. Per i primi 30 minuti, gol annullato al Benfica a parte per offside, l’orchestra è solo rossoblù. Bene Posch e Casale (l’aria della Champions fa bene all’ex Lazio), gigantesco il solito Beukema nella regia del muro difensivo rossoblù, interessante Holm sul lato sinistro. Molto bene Ferguson e Moro a centrocampo, coppia inedita ma funzionale ed efficace nel dettare i ritmi e limitare le avanzate lusitane. Davanti: il solito Dallinga che si mangia un gol in ottima posizione e i tre piccoli indiani che ricamano un buon calcio, ondeggiando fra centrocampo ed attacco, mantenendo fluida la manovra.

Il risultato è un Benfica ingabbiato dal Bologna 2, che dimostra di aver ormai interiorizzato il verbo di Italiano, capace di giocare un primo tempo di grande caratura, su di un campo ostico, buttando sull’erba del Da Luz cento polmoni. In attacco ancora problemi realizzativi, ma il Bologna 2 c’è, eccome.

I secondi 45 al Da Luz

Lukasz Skorupski (© Bologna FC 1909)

Lukasz Skorupski (© Bologna FC 1909)

Non cambia il copione (Bologna aggressivo sui portatori di palla in casacca rossa), ma il Benfica cresce e diventa molto minaccioso dalle parti di Skorupski. I portoghesi hanno importanti individualità, Pavlidis e Di Maria su tutti, ma il Bologna non si disunisce e, minuto dopo minuto, acquisisce esperienza europea. Poi Skorupski sale in cattedra, come aveva fatto già nel primo tempo (su Di Maria): esce in maniera non perfetta e Pavlidis si avventa sul pallone, a gol praticamente sicuro.

E invece, il felino che è in lui, fa si che il polacco si allunghi e blocchi un gol già fatto, di fatto dando un colpo quasi mortale all’autosima dei lusitani.

Al 72′ entrano Freuler, Pobega, Lucumi e Ndoye, al posto di Urbanski, Casale, Moro, Fabbian: forze fresche che hanno l’obiettivo di placare l’ars pugnandi dei padroni di casa.

Al 78′ doppio salvataggio in area rossoblù: prima Ferguson si immola su una botta a colpo sicuro di Beste e poi ancora Super Skorupski su Pavlidis, in volo a togliere la palla indirizzata all’angolino basso.

All’88’ debutta in Champions League un cinno di Bologna: Tommaso Corazza benvenuto in Europa.

Finale convulso, ma il Bologna resiste e guadagna un pareggio di grande valore. L’Europa sta sfumando, ma pareggiare a Lisbona è sintomo di una squadra che pensa (e gioca) da grande. Una squadra che dopo 4 mesi di Italiano, ormai manda a memoria, copione e spartito e chiunque giochi, la partitura viene giocata sempre con grande maestria. Si torna a Bologna e domenica arriva la Fiorentina: a questo Bologna, ormai, nulla fa più paura.

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