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#BFCLazio: nella mente dei mister – 4 mar

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Sfida molto complicata quella che andrà in scena domani allo stadio Dall’Ara. Tra le mura amiche, il Bologna affronterà la Lazio di Simone Inzaghi, che dopo le due vittorie consecutive contro Empoli in trasferta e Udinese in casa, ha superato nella semifinale di Coppa Italia la Roma, nel derby più sentito d’Italia. Il 2 a 0 rifilato alla compagine di Spalletti non è affatto casuale o maturato da episodi (vedi la sfida contro l’Udinese in cui i biancocelesti hanno vinto grazie a un rigore molto dubbio), ma è arrivato grazie a una prestazione superlativa da tutti i punti di vista. 
I meriti per l’ottima stagione che sta disputando la Lazio sono da attribuire maggiormente ad Inzaghi, che ha saputo tirare fuori il meglio da ogni giocatore, facendo venir fuori doti fin qui nascoste. In questo caso non si può che citare Felipe Anderson, che negli anni passati ha sempre avuto il problema del mancato sacrificio in fase difensiva; in questa stagione invece è stato impiegato anche come esterno “tutta fascia” nel 3-5-2, con ottimi risultati. 

Il tecnico nato a Piacenza non adotta un modulo fisso in tutte le partite. Molto spesso passa dal 4-3-3 al 3-5-2 con un esterno che si accentra nella trequarti avversaria andando a formare un 3-4-2-1. Con questo modulo vengono esaltate le qualità di un’altra creatura di Inzaghi: Milinkovic-Savic. Il centrocampista serbo è dotato di tecnica raffinata, ma non è abbastanza dinamico, è molto potente fisicamente, ma non è altrettanto agile. Milinkovic-Savic però ha qualità specifiche molto importanti tra cui una straordinaria elevazione (anche grazie ai suoi 192 cm), facilità di passaggio con entrambi i piedi e istinti senza palla da prima punta. Agendo nella trequarti avversaria, collega i reparti in maniera perfetta, sfruttando la rapidità di pensiero, dove non può arrivare con la rapidità del corpo. 

Nella costruzione della manovra è fondamentale il capitano Lucas Biglia, che funge da vero e proprio metronomo in mezzo al campo. In fase realizzativa invece il nome che spicca è il capocannoniere della squadra: Ciro Immobile. La punta della nazionale, è già a quota 14 gol e 2 assist; ma non è solo utile quando c’è da mettere il pallone in fondo al sacco; infatti Ciro non è la classica punta da area di rigore, ma gli piace molto uscire a prendersi il pallone, per creare gli spazi per gli inserimenti da dietro dei vari Parolo, Milinkovic-Savic o Felipe Anderson. 
Come detto, la disposizione di gioco è sempre un rebus alla vigilia delle partite della Lazio, ma la formazione che ipotizzo è questa:

Strakosha; Basta, De Vrij, Radu, Lulic; Parolo, Biglia, Milinkovic-Savic; Felipe Anderson, Immobile, Keita.

Il modulo dovrebbe essere un 4-3-3, con Radu centrale difensivo e Lulic terzino sinistro. A centrocampo il terzetto sembra essere delineato, mentre in avanti è possibile che Felipe Anderson parta dalla panchina a favore di Wallace, con quest’ultimo in difesa e Lulic nel tridente, ma Anderson per ora resta favorito per una maglia da titolare.

Il Bologna arriva alla sfida dopo il pari beffa di Genova. Il momento per i rossoblu non è di certo dei migliori: 2 punti in 6 partite sono un bottino troppo magro, ma sicuramente vorranno rifarsi sotto gli occhi dei propri tifosi, che da 3 partite casalinghe hanno visto sconfitti i propri beniamini, con prestazioni di una pochezza notevole. 
Donadoni avrà a disposizione Maietta e Destro, rientrati in gruppo dopo aver smaltito gli infortuni rimediati nella sfida contro la Sampdoria. I dubbi per il mister bergamasco sono parecchi, e l’11 che sembra essere più probabile è questo:

Mirante; Mbaye, Oikonomou, Maietta, Masina; Donsah, Viviani, Dzemaili; Verdi, Petkovic, Krejci. 

A centrocampo ho inserito Donsah, con l’idea di contrastare la fisicità di Milinkovic-Savic che si troverà in quella zona di campo, anche se per ora non sembra esserci un favorito tra il giocatore ghanese, Nagy e Taider. Dietro il ballottaggio riguarda solo Maietta ed Helander, che la potrebbe spuntare sull’esperto centrale solo se Mimmo non dovesse essere pronto fisicamente per la partita. In avanti invece Petkovic dovrebbe partire ancora da titolare al centro dell’attacco con Verdi e Krejci ai suoi lati. Destro quindi partirà dalla panchina, visto che ancora non è a top. Difficile vedere Mattia insieme a Petkovic fin dal primo minuti, con Verdi alle loro spalle. Più probabile invece che venga riproposto il 4-2-3-1 di Genova con Dzemaili spostato in una posizione più avanzata. 

La chiave tattica sarà quella di contenere la qualità dei giocatori offensivi biancocelesti, non sfidandoli nell’1 contro 1, ma raddoppiandoli sempre, per obbligarli a passaggi scontati in orizzontale. Bisognerà fare molta attenzione anche agli inserimenti da dietro delle due mezz’ali, che potranno sfruttare la loro predisposizione allo stacco aereo. Infatti la Lazio è la squadra che ha segnato più di tutti con colpi di testa: ben 12 le segnature; contro troverà un Bologna che, dopo il Pescara, è la compagine che ne ha segnati di meno: precisamente 3. 
In avanti, se dovesse giocare Lulic terzino di sinistra, potrebbe salire in cattedra Verdi, che da diverse partite sembra un po’ appannato. Sulle fasce dovranno essere bravi i terzini Mbaye e Masina a farsi trovare pronti anche in fase offensiva, per costringere anche le due punte esterne Felipe Anderson e Keita in difesa. 

Battere la Lazio è difficile, ma non impossibile. Servirà grinta, intelligenza tattica e sacrificio. Avanti Bologna!

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