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Massimelli, vincitore della Coppa Italia 1974: «In finale nessun favorito, può succedere di tutto»

Billy Massimelli, uno dei protagonisti della Coppa Italia 1974, si è espresso sul possibile esito della finale all’Olimpico.

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Lionello Massimelli (©Bologna FC 1909)
Lionello Massimelli (©Bologna FC 1909)

Il Bologna ha conquistato la finale di Coppa Italia dopo ben 51 anni. L’ultima volta, nel 1974 la squadra era guidato da Pesaola e contava di fuoriclasse come Bulgarelli e Savoldi. La finale il Bologna la giocò contro il Palermo sempre all’Olimpico. Fu una partita combattuta, ma alla fine i rossoblù trionfarono e alzarono la seconda Coppa Italia della loro storia, anche se a Palermo ancora oggi si parla di “Coppa scippata”. Ora, il club felsineo è vicinissimo alla possibilità di potere alzare un terzo trofeo, occorre soltanto un ultimo passo, nel percorso glorioso fatto dai ragazzi di Italiano. Uno degli ex campioni della Coppa Italia 1974, Lionello Massimelli detto “Billy”, ha parlato proprio di questo in un’intervista rilasciata oggi al Corriere di Bologna.

Sulla finale contro il Palermo in Coppa Italia nel 1974

In occasione della finale contro il Palermo, Massimelli racconta di averla guardata in tribuna a causa di una squalifica da scontare. Fu una gara ricca di tensione: Bulgarelli prese il rigore al 90’, Vieri fu espulso al 78’ dopo aver applaudito l’arbitro: «In tribuna ero con Colomba, il presidente Conti, il ds Montanari. Faceva caldissimo. Soffrimmo. L’arbitro Gonella fece un po’ di tutto (fece ripetere anche il primo rigore della lotteria a Bulgarelli), Non so, forse noi eravamo più blasonati. Il Palermo correva tantissimo, sai com’è la B, e oltre a Vanello, il «play» poi venuto a Bologna aveva due buoni attaccanti. Quando Girardi parò il rigore a Cresci la tensione salì».

Massimelli sui festeggiamenti dopo la finale

«Ricordo tanti romani, tanta gente, forse 50 mila (la cronaca parla di meno pubblico, 18 mila ndr). La premiazione avvenne in Tribuna. Prendemmo tanti sputi dai palermitani, sono arrabbiati ancora oggi, per loro era una finale storica. Poi noi andammo in tournée per un mese in Italia, giocammo anche a Messina. Allora era così».

La coppa alzata nel 1974 è stato l’ultimo trofeo nella storia dei rossoblù

«Diciamo “mezzo rubato”. Alla fine quello che è stato è stato, l’importante è alzare qualcosa in cielo. Quest’anno preferirei la Coppa e poi l’Europa League alla Champions. Finalmente ci siamo, è incredibile, ma quando è arrivato Sartori un po’ ci credevo. Grande club, serio e trasparente. Oggi è fondamentale, guarda il Milan cosa fa».

Sul percorso del Bologna in campionato

«Italiano è cresciuto tanto, mi ha stupito, senza alcuni protagonisti dell’anno scorso, ci metto pure Ferguson, è stato bravissimo anche a lanciare i sostituti: ha registrato la difesa, s’è inventato un impressionante Odgaard, ha fatto esplodere Ndoye. E poi, oltre a un gruppo unito, che può darti 8-9 punti in più, ha uno staff che ha preparato i ragazzi alla perfezione, guarda come sta l’Inter… Il Bologna nel secondo tempo cambia marcia».

Il pronostico di Massimelli e il futuro dei felsinei

«Comunque vada, sia in coppa che in campionato, è stata una stagione ottima. La squadra è cresciuta e con Saputo e Sartori sono convinto che in futuro sarà sempre fra le prime sette. No non c’è un favorito nella finale. Italiano magari indicando il Milan mette le mani avanti, ma in una partita secca può succedere di tutto, chiunque può prenderle e darle. Quando giochi una finale devi prepararti bene e giocare con intensità”.

Fonte: Fernando Pellerano – Corriere di Bologna

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