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Bologna FC

Binario 9 ¾

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Io l’ho visto bene. Carico, combattivo, più pronto fisicamente rispetto a Verona. Non si è fatto prendere dallo sconforto quando la porta spallina pareva il Binario 9 3/4 di Harry Potter. È rimasto sul pezzo fino all’ultimo, non ha mollato di un centimetro e alla fine ha meritato l’apoteosi. Insomma, io Sinisa l’ho visto bene e questa è la bella notizia di giornata.

Come dite? Ah, sì, voi pensavate al Bologna che ha battuto la Spal, che per un’effimera notte è stato al comando della classifica, bla bla bla. Vero, ci mancherebbe, ma se Soriano non avesse scovato all’ultimo respiro il Binario 9 ¾, oggi i vostri commenti sarebbero dedicati alla sfortuna, a Destro che si danna l’anima ma non la butta dentro, a quel plumone di Saputo che non ha ingaggiato Icardi, bla bla bla.

Fatevi una domanda: quante partite finiscono con un risultato diverso rispetto ai valori visti in campo? Risposta: tante. E adesso fatevene un’altra: quanti uomini (o donne, s’intende) hanno la forza di continuare a vivere nonostante qualcosa (in certi casi qualcuno) si mette di traverso? Risposta: pochi.

È per questo che sono felice, oggi: non perché il Bologna è primo, o perché ha battuto “l’odiata” (ma come siete messi? Non si odia, se si vuole vivere bene) Giacomense; sono felice perché Sinisa ha segnato un altro punto sul suo personalissimo cartellino, dando l’ennesimo esempio a tutti noi, che spesso abbiamo voglia di arrenderci di fronte a una quisquilia, che noi magari ribattezziamo “problema” per assicurarci un alibi.

Con la Spal puoi pareggiare, con la leucemia no. Guardo Sinisa e non posso evitare di pensare a Luis Enrique, costretto ad accompagnare nell’ultimo viaggio la sua figlioletta: non mi è mai stato simpatico, il tecnico spagnolo, però adesso lo abbraccerei per fargli sentire la mia inutile solidarietà. La vita è questa: o vinci, o impari. Non esiste il pareggio. E non sempre hai un Soriano che risolve…

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