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Bologna 2024/25 – Un’analisi delle novità e delle alternative

Il Bologna si rinnova con Dallinga e Castro in attacco, Miranda in difesa e nuovi spunti sulle fasce: una squadra nuova.

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Vincenzo Italiano, al lavoro a Casteldebole per preparare la stagione Champions del Bologna
Vincenzo Italiano (© Bologna FC 1909)

Con l’avvicinarsi della nuova stagione di Serie A, è tempo di fare il punto sulla probabile formazione del Bologna sotto la guida di Vincenzo Italiano. Con un mercato estivo movimentato e ancora in corso, la rosa rossoblù ha subito diverse trasformazioni, soprattutto in termini di opzioni tattiche e individuali. Analizziamo quindi le possibili scelte di Italiano, esplorando i nuovi arrivi e i cambiamenti rispetto alla passata stagione.

Attacco: La nuova contesa tra Dallinga e Castro

Il reparto offensivo è stato oggetto di un significativo rinnovamento. Con l’addio di Joshua Zirkzee, che ha salutato il Bologna per cercare nuove sfide al Manchester United, il ruolo di prima punta è ora conteso tra Thijs Dallinga e Santiago Castro.

Dallinga, arrivato con buone credenziali dal Tolosa, è un attaccante fisicamente dotato e con un’ottima capacità di finalizzazione. Tuttavia, il vero protagonista delle amichevoli pre-campionato è stato Castro. L’argentino ha impressionato per la sua abilità nel trovarsi al posto giusto al momento giusto, segnando regolarmente e dimostrando un istinto per il gol che potrebbe renderlo l’uomo giusto per il gioco di Italiano. Se Dallinga rappresenta l’incognita potenzialmente esplosiva, Castro sembra già pronto a prendere le redini dell’attacco. Il ballottaggio tra i due sarà sicuramente uno dei temi più interessanti della stagione rossoblù.

La difesa del nuovo Bologna: da Kristiansen a Miranda

Il reparto difensivo ha subito altrettanti cambiamenti. Se l’addio di Victor Kristiansen ha privato il Bologna di un elemento di solidità, l’arrivo di Miranda ha portato una ventata di dinamismo. Kristiansen era un difensore che garantiva sicurezza e affidabilità. Con lui in campo, la retroguardia rossoblù si è dimostrata spesso difficile da superare, grazie alla sua capacità di leggere le situazioni di gioco.

Miranda, d’altro canto, rappresenta un profilo diverso: ha una grande velocità che gli permette di recuperare in situazioni di svantaggio. Il suo inserimento nella difesa del Bologna segna un cambiamento verso un gioco più aggressivo e proattivo, in linea con la filosofia di Italiano, che predilige difensori capaci soprattutto di contribuire alla costruzione dal basso.

L’ala sinistra: da Saelemaekers a Karlsson

Un altro confronto interessante riguarda la fascia sinistra, dove la partenza di Alexis Saelemaekers ha aperto le porte a Jesper Karlsson. Saelemaekers, giocatore versatile e dotato di grande tecnica, ha spesso rappresentato un punto fermo nel gioco del Bologna, capace di coprire grandi porzioni di campo e di fornire assist precisi ai compagni. Il suo gioco era basato su una combinazione di dribbling, velocità e visione di gioco, che permetteva al Bologna di sviluppare azioni pericolose soprattutto in contropiede.

Karlsson, invece, porta con sé un diverso tipo di contributo. È un giocatore che ama attaccare la profondità e cercare il tiro in porta. Questo potrebbe cambiare la dinamica del gioco sulle fasce, con un Bologna che potrebbe cercare più spesso l’azione diretta verso la porta avversaria, piuttosto che cercare una manovra.

Il ruolo di Nicolò Cambiaghi

Il nuovo innesto Nicolò Cambiaghi aggiunge ulteriore profondità e opzioni tattiche alla fascia sinistra del Bologna. Cambiaghi è un giocatore giovane, dotato di grande velocità e tecnica, che può giocare sia come esterno puro che come attaccante di supporto. La sua capacità di inserirsi negli spazi e di partecipare attivamente alla fase difensiva lo rende un elemento prezioso in situazioni di pressing alto e recupero palla. A differenza di Karlsson, Cambiaghi offre una maggiore flessibilità tattica, potendo adattarsi a diversi moduli di gioco. Questo gli permette di integrarsi bene sia in un 4-3-3 come esterno d’attacco, sia in un 3-5-2 come quinto di centrocampo, offrendo soluzioni diverse a seconda delle necessità del mister. Cambiaghi, inoltre, ha già mostrato una certa maturità tattica proprio durante le amichevoli. Si è fatto subito notare, anche trovando l’intesa giusta proprio con Castro.

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