Bologna FC
Bologna, alla ricerca dell’attacco perduto
L’attacco del Bologna fatica a trovare la via della rete: da loro ci si aspetta molto alla ripresa
Se parli di difesa e centrocampo, non puoi non parlare dell’attacco. L’assenza di freddezza da parte del reparto offensivo del Bologna è, forse, il “problema” che più di tutti ha agitato le acque delle discussioni attorno ai Rossoblù. Si, perché non è un attacco assente quello visto finora nel Bologna, ma è un attacco che non ha capitalizzato le occasioni. Qual è il bicchiere mezzo pieno in tutto ciò? Proprio che, fortunatamente, basta poco per accendersi.
Bologna, e anche lo scorso anno…
Siamo stati proprio noi a dirlo, qualche giorno fa: i paragoni saranno inevitabili. Ma, in questo caso, aiutano a cercare una sorta di “conforto” per la situazione: dopo le prime tre giornate della scorsa stagione, il numero dei gol messo a segno dagli attaccanti del Bologna era stato uno. Oggi, dopo le prime tre giornate, il numero dei gol messo a segno dagli attaccanti del Bologna è uno. Joshua Zirkzee ieri, Riccardo Orsolini oggi. Anche in quei giorni – o se vogliamo allargare il discorso, in quel periodo – il timore dei più era di non avere giocatori con il gol nelle gambe.
La situazione, tornati dalla sosta per le nazionali, da quel punto di vista non migliorò: tre partite senza mettere un gol a referto, tre 0-0. E poi? E poi il Bologna è arrivato in Champions League. No, ovviamente non è la diretta conseguenza – altrimenti tutti ci metterebbero la firma – ma sta a significare che le partenze lente non sono segno di disastro imminente. Il Bologna ha cercato di consegnare più soluzioni a Vincenzo Italiano, il quale ora deve fare in modo che risultino vincenti.
Il materiale è di quelli buoni
Di solito, le colpe si dividono sempre a metà. Il gioco del Bologna crea molte occasioni da gol: lo dicono i numeri, lo dice, spesso, anche l’andamento della partita. Contro l’Empoli, nel solo primo tempo, il Bologna ha sprecato tre chance nitide da gol. Ma da gol praticamente fatti. Ecco perché, all’inizio, si parlava di “assenza di freddezza”: la difficoltà è il mettere la palla in porta, per quanto visto. E lì si può intervenire: nella testa, ancor prima che nei piedi. Perché il reparto d’attacco del Bologna non è da sottovalutare: Santiago Castro ha solo 20 anni, e il compagno Thjis Dallinga vuole dimostrare di che pasta è fatto. Riccardo Orsolini viene da due stagioni in doppia cifra. Poi ci sono Ndoye e Odgaard. Ora sono arrivati Iling e Dominguez (in attesa di Cambiaghi). Senza dimenticare il numero 10, che deve venire fuori, in un modo o nell’altro: Jesper Karlsson.
Il materiale a Casteldebole è tanto, e di qualità. Chiaramente, dopo un inizio lontano dalle aspettative di tutti, i dubbi nascono e sono leciti, per chi è fuori. Ma dentro, i dubbi sono rasenti lo zero: il Bologna ha bisogno dei suoi uomini migliori davanti, e loro sono i primi da cui ci si aspetta molto da sabato.
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