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Bologna, calma e sangue freddo: no ai drammi, ma c’è da lavorare ancora

L’amichevole di ieri ha lasciato sicuramente un “peso” al Bologna: la squadra deve ancora lavorare, ma non bisogna lanciare drammi

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Ritiro Bologna (© Bologna FC 1909)
(© Bologna FC 1909)

Calma. Una delle parole del titolo, una delle parole da tenere bene a mente. Ora, dopo uno dei due risultati di ieri, è quasi “normale” preoccuparsi, da tifoso del Bologna. Nessuno, ma proprio nessuno, si immaginava certamente di perdere un’amichevole – seppur di un’ora, ma non cambia nulla – 0-4. La seconda, vinta 1-0, è quasi passata in secondo piano: nessun commento, come se non fosse mai esistita. L’altalena di emozioni va compresa, ma con criterio. E questo Bologna lo sa bene.

Il Bologna deve lavorare ancora, ma…

Sono le parole di Vincenzo Italiano, di colui che guida questo gruppo da un mese, sul campo. Tutti sono consapevoli, come detto più volte, di dover lavorare ancora, ancora e ancora. Lo dice il mister, lo dicono i giocatori, lo dice la dirigenza. Sicuramente non fa piacere perdere, anche se in amichevole, con un passivo così pesante. Ma, ci sono dei ma. Perché sono tutti consapevoli, anche, che ci vuole tempo per registrare nuovi meccanismi, soprattutto i giocatori, i quali sono completamente dietro al mister per idee: la partita di ieri non cancella quanto visto nelle due settimane a Valles. L’altro “ma”, ancor più grande forse, sono le assenze: non sono un alibi quando si perde (anche in amichevole, sì), ma non possono nemmeno essere considerate. Se si pensa sia questo il Bologna, allora forse si è già persa la bussola?

Due settimane per registrarsi, stavolta senza “ma”

Torniamo al campo, l’unico portatore di verità. Gli interpreti di ieri, probabilmente, sono andati incontro anche a una giornata storta: visto l’andamento, meglio sia arrivata tutta insieme. Una sconfitta del genere brucia in primis al gruppo: a oggi, immette ancora più benzina nel motore, e non è un eufemismo. Questo, può portare solamente a lavorare ancora di più: alla fine, si arriva sempre a questo punto.

Il Bologna, questo Bologna, non va sicuramente giudicato ora: vale per i Rossoblù, come per tutte le squadre. Ma è stata una di quelle “sveglie” che si sono fatte sentire, in tutto l’ambiente Rossoblù. Il tempo c’è, e questo lo sanno tutti, e tutti sanno anche che si può e si deve fare di più. In attesa delle assenze, in attesa degli arrivi dal mercato – che dopo ieri, probabilmente, verranno accelerati: ricordate Utrecht? – in attesa del vero Bologna. Quello che aspettiamo tutti, e quello che aspettano anche i protagonisti.

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