Bologna FC
Bologna-Dortmund 2-1: il Bologna da 1 a 10
Una notte magica come quella di ieri si vive poche volte nella vita. Scopriamo le 10 statistiche chiave del match che ha fatto volare Bologna
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Finalmente, è arrivata. La prima vittoria rossoblu in questa Champions League porta la firma di due insospettabili, ma il trionfo collettivo di ieri sera è stato totale. Scopriamo le chiavi del match grazie alle 10 statistiche chiave.
1- La vittoria del Bologna
Ieri è divenuto ufficiale: il Bologna non prenderà parte ai play-off della Coppa dei Campioni. Un peccato, è vero, ma analizzando l’esperienza non si può dire che i ragazzi di Italiano abbiano subito sconfitte esagerate per proporzione. E poi, uscire nel modo in cui la squadra ha giocato ieri deve proprio essere il sogno di ogni tifoso.
2- I minuti che hanno cambiato la partita
A sbloccare una partita complicatissima, anche per qualche decisione arbitrale che ha fatto infervorare il Dall’Ara, ci hanno pensato Dallinga, Odgaard e Iling costruendo due azioni capaci di ribaltare gli equilibri del match in due minuti.

La squadra esulta al gol di Dallinga (©: Bologna FC 1909)
3- I tiri del Dortmund
Chiusi in difesa dall’inizio alla fine, i ragazzi di Sahin non hanno giocato una gara brillante, e, togliendo quel rigore per ovvie ragioni, non hanno creato nulla. Ma bisogna andare oltre alla prestazione opaca dei gialloneri, perché battere i vicecampioni in carica non è un compito da poco. Per cui bravissimi i rossoblu ad approfittarne e a causare l’esonero di Sahin.
4- I dribbling tentati da Iling
Entrare a freddo non è facile, ma nel primo tempo l’inglese sembrava proprio scarico. Già nella prima parte del secondo parziale di match, qualche tenttivo di dribbling lo aveva fatto, ma dopo il gol è sembrato addirittura più in forma. Che sia la scossa che gli serviva? I tifosi se lo augurano, perchè Samuel Iling Junior di talento ne ha tantissimo.
5- I tiri di Ndoye
Su quella fascia c’era una cometa, capace di sgusciare alla velocità della luce tra i difensori avversari. Se al Dall’Ara ieri sera ci fosse Ndoye o Ronaldinho non è dato saperlo, ma la crescita del ragazzo di Nyon è stata impressionante.
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Jens Odgaard durante Bologna-Borussia Dortmund (©: Bologna FC 1909)
6- I duelli di Odgaard
A proposito di crescita, non si può tenere in disparte il nome di Jens Odgaard. Dopo i primi due gol con Motta, il rischio che diventasse una mina vagante era concreto, ma con Italiano il suo ruolo in campo è stato cambiato, con un’intuizione pionieristica. Ora si che il danese è un pericolo pubblico, anche per continuità.
7- Gare di Champions
8- I passaggi precisi di Dallinga
Alla fine, aveva ragione Italiano, con la sua massima filosofica. Il tubetto di ketchup doveva solo sbloccarsi, ed ora è on fire. Tra tiri, recuperi palla, passaggi fondamentali e giocate spalle alla porta, ieri sembrava un altro giocatore rispetto a un mese fa. E in questo modo si può pensare al futuro positivamente. Perché contando anche Castro, avere due attaccanti così diversi sarà la chiave per questi rossoblu, che potranno contare su due giocatori tatticamente diversi e validissimi a seconda della difesa da battere.
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Dallinga dopo il gol del pareggio col Borussia Dortmund (©: Bologna FC 1909)
9- I duelli a terra di Emil Holm
Lo svedese si è reso protagonista di una partita eccezionale, per mole offensiva ed attenzione difensiva. In forma straripante, il 2 era ovunque, sia in fase difensiva sia offensiva, e la certezza è che i tedeschi se lo saranno sognato anche stanotte. Piccola nota a margine: questa gara, per come è iniziata, per Emil era ancora più difficile, visto il rigore quantomeno dubbio che gli gravava sulla testa. E con questa premessa, la sua prestazione vale ancora di più.
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Vincenzo Italiano ed Emil Holm (©: Bologna FC 1909)
10- Le vittorie di Italiano al Bologna
Oggi i ragazzi chiamati in causa sono stati tutti eccezionali, ma l’elogio più grande va fatto al mister. Capace di prendere una squadra che poteva solo fare peggio, perdere le sue tre stelle più luminose e ripartire, nonostante le critiche, per vincere anche per la prima volta in Champions, Vincenzo si merita un applauso dal suo popolo. Che è fiero di avere come allenatore un uomo così genuino, sincero, buono e appassionato, comunque vada il resto della stagione.
Fonti: Sofascore, UEFA Champions League
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