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Bologna, Due Chiacchiere con … Tommaso Cassandro

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Terza puntata che ci proietta all’interno del mondo dei giovani della Primavera rossoblù: il protagonista di quest’oggi è Tommaso Cassandro, Capitano della formazione Under 19 allenata da Troise nonché uno dei giocatori con più esperienza in maglia felsinea.

Ecco cosa ci ha raccontato Tommaso, centrocampista classe 2000!

Come hai iniziato ad approcciarti al mondo del pallone? Era un chiodo fisso già da quando eri piccolo o è una passione che si è sviluppata dopo? Come è iniziata la tua carriera calcistica?

“Ho iniziato a giocare a calcio intorno ai 4 anni nella squadra del mio paese,  Ambrosiana-Sambruson, come portiere. Fin da piccolino il calcio era il mio principale divertimento che condividevo con gli amici. Fu mio nonno materno, gran tifoso milanista, ad indirizzarmi verso il calcio,  e assieme a Lui mio fratello, di tre anni più grande, che già giocava. Posso dire con certezza che era il mio punto di riferimento, fuori e dentro il campo.  Con gli anni oltre ad un divertimento è diventata una vera e propria passione, che mi impegnava, insieme alla scuola, tutto il giorno.”

Hai avuto un percorso leggermente diverso dagli altri intervistati fin qui (Rabbi e Stanzani): non sei originario di Bologna  bensì veneto. Come è stato doversi trasferire lontano da casa?

“Sono nato e vissuto a Sambruson, frazione di Dolo, in provincia di Venezia e all’età di 15 anni (categoria Under 16)  mi sono trasferito a Bologna proprio grazie al calcio. È stato un passo avanti sotto parecchi punti di vista: devi lasciare la famiglia e gli amici molto presto rispetto ad altri ragazzi per seguire la tua passione. In un primo momento ero titubante e perplesso, ma dopo poco mi sono trovato benissimo. Devo dire che la vita fuori casa me l’aspettavo più difficoltosa ma attraverso l’appoggio e l’aiuto dei miei genitori e degli amici in questi ormai 4 anni mi sono ambientato e integrato bene in un gruppo come i classe 2000  e in una società come il Bologna, prestigiosa e ambita.”

L’anno scorso venivi impiegato come terzino destro principalmente, quest’anno sei fisso in mediana. Se contiamo anche l’amichevole con il Bologna, dove hai giocato difensore centrale, ti si potrebbe definire un vero e proprio jolly. Qual è, però, il ruolo nel quale ti trovi meglio?

“Esatto! L’anno scorso il mister mi ha impiegato principalmente come terzino destro e qualche volta come difensore centrale, ma ho anche racimolato presenze da centrocampista, mediano o mezzala che sia. Sono arrivato a Bologna come mediano, ruolo che ho ricoperto principalmente in tutti gli anni precedenti dall’arrivo sotto le Due Torri, ma i vari mister avuti qui (Collina, Magnani e Troise) mi utilizzarono come un vero e proprio jolly. Penso di riuscire a ricoprire bene sia il ruolo di terzino destro, di difensore centrale e di mediano o mezzala a seconda delle necessità del mister e delle problematiche della squadra, unica e vera priorità in questo gioco. Inoltre son convinto che è importante per un giocatore come me sapersi mettere a disposizione dei compagni ed essere un giocatore duttile in ogni situazione.”

Ti ho visto giocare parecchie volte, sia l’anno scorso che in questo inizio stagione, ed una cosa mi ha sempre colpito: la facilità di corsa e la velocità con la quale riesci a ribaltare l’azione. Come ti descriveresti?

“Penso che ogni giocatore debba  conoscere i propri punti di forza e di debolezza, riuscendo così ad aiutare al meglio la squadra. Mi vedo più come un giocatore incontrista ed esuberante che si esalta con le rivalità in mezzo al campo e i duelli. Mi piace molto inserirmi e cercare la porta anche con tiri dalla distanza.

La mia principale forza è la determinazione e la fame di vittoria che non mancherà mai, e sono fortemente convinto che attraverso la voglia di lavorare e crescere giorno dopo giorno si riesca a migliorare sotto ogni punto di vista.”

Sono arrivati tanti giocatori nuovi rispetto all’anno scorso e altrettanti hanno salutato la squadra: quali sono i tuoi obiettivi personali e quali quelli del gruppo? Vi siete rinforzati?

“Quest’anno sono arrivati molti ragazzi nuovi, tutti molto bravi che si sono integrati benissimo nel gruppo. L’obiettivo stagionale è quello di riportare la Primavera in A1, dove non siamo riusciti a rimanere l’anno scorso. Personalmente questo è anche il mio principale obiettivo, abbinato la riuscire a contribuire efficacemente con gol e assist a questa “missione” e voglia di rivincita da parte della squadra e della società cancellando l’opaca stagione passata dal punto di vista dei risultati. Provare ad essere promossi  in A1 sarà facilitato dall’arrivo dei nuovi ragazzi che saranno in grado di dare un contributo importante per riuscirci.”

Quanto può essere utile per Voi ragazzi della Primavera utilizzare un modulo molto simile a quello della Prima Squadra?

“Per noi ragazzi della Primavera è molto importante utilizzare un modulo simile a quello della prima squadra che ci aiuta a capire bene i meccanismi e i movimenti utilizzati con maggior frequenza dai “grandi” riuscendo ad imparare e a riproporli sul campo in maniera più rapida ed efficace.”

Quest’anno sarai tu il Capitano, a giudicare dalle prime uscite: quante responsabilità comporta rappresentare i tuoi compagni in campo?

“Essere il Capitano del Bologna Primavera è un onore e un compito molto difficile, poichè si rappresenta sia la società sia  i compagni. Non è affatto un ostacolo o una preoccupazione, anzi,  è  un motivo in più per far bene ed essere motivato a migliorarsi sempre. Aiuterò  sempre i miei compagni nei momenti difficili e sono sicuro che ci toglieremo delle belle soddisfazioni, tutti insieme e uniti.”

 Un tuo punto di forza e un aspetto sul quale vuoi migliorare

“Il mio punto di forza è sicuramente la voglia di vincere sempre e di lavorare per migliorare giorno per giorno, così facendo si riesce a perfezionare tutti gli aspetti riguardanti il gioco del calcio. Effettivamente un punto in cui devo migliorare maggiormente è sicuramente il controllo palla e la rapidità di pensiero ma penso che con  la voglia e la dedizione si riesca a maturare in tutto.

Hai un sogno nel cassetto?

“Il mio sogno è quello di vincere una Champions ma per farlo prima bisogna diventare dei giocatori professionisti e per questo ogni giorno mi dedico interamente al calcio e a migliorarmi nel riuscire un giorno a raggiungere quell’obiettivo che sembra quasi irraggiungibile, ma si sa che come in tutte le cose nulla è impossibile.  Insisti, Resisti e CONQUISTI, questo è il mio motto.”

Giocatori a cui ti ispiri?

“Il mio idolo è Steven Gerrard, ex Capitano del Liverpool ed attuale allenatore dei Rangers. Mi piace sin da quando sono piccolo, nonostante assomigli maggiormente a giocatori con caratteristiche differenti.”

Terza intervista realizzata per conoscere sogni e speranze di quelli che ci auguriamo possano diventare i giocatori del Bologna del domani!

Un grande in bocca al lupo Tommaso!

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