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Corriere di Bologna – Europa? È l’ora di crederci

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Nervo e Paramatti, due vecchie glorie del passato, che sono state in Europa con i colori della citta felsinea raccontano le emozioni passate e come poter raggiungere l’obiettivo dopo più di due decadi di assenza dalle notti europee

Per tornare alle notti europee del Bologna bisogna fare un passo indietro di 20 anni. Era la stagione 2001-02 e in quel campionato i rossoblù si qualificarono settimi, guadagnandosi la partecipazione alla Coppa Intertoto e annessa finale ad agosto 2002 persa contro il Fulham. Ora i tempi sembrano maturi per poter tornare a sognare l’Europa e per lo scontro diretto con il Monza il Dall’Ara è pronto ad accogliere oltre 19 mila tifosi che potrebbero salire a 25 mila.

Una delle bandiere della storia del Bologna, terzo per presenze assolute con 417 partite giocate, c’era in quella stagione culminata con l’obiettivo Europa raggiunto: Carlo Nervo, il numero 7 e ala destra dell’ultima stagione continentale della squadra è pronto a rivivere quelle emozioni con la formazione attuale. “Non bisogna solo provarci, bisogna proprio crederci”. Ai suoi tempi riuscirono così a centrare i traguardi europei: “Nel nostro caso c’era uno zoccolo duro di giocatori, questo Bologna magari gioca insieme da meno tempo ma ha già capito che se la può giocare con tutti. E lo sta dimostrando. Nel nostro caso un motore straordinario fu la voglia di stupire, anche in Europa: quando giochi all’estero il senso di appartenenza diventa maggiore e quell’esperienza fa crescere tutti i singoli giocatori”.

Le epoche sono cambiate. Gli ultimi due condottieri a conquistare l’Europa furono Mazzone e Guidolin, ora è il turno di Motta nel cercare l’impresa: “L’ho sempre stimato – spiega Nervo – quando all’inizio le cose non andavano bene ha mantenuto aplomb e calma. La pausa dei Mondiali gli ha permesso di rifare la preparazione ed è riuscito a motivare tutti i giocatori rendendoli partecipi: le qualità ci sono, l’entusiasmo anche e il gruppo è sano. È il Bologna che da anni volevamo, Saputo compreso”.

Un altro giocatore che ha partecipato all’ultima fase finale di una coppa europea (sedicesimi di finale, Coppa Uefa 1999-20) con il Bologna è Michele Paramatti: “Sono felice per il momento che sta vivendo il Bologna e devo dire che vedere il numero 3 che, Posch, che segna spesso e volentieri mi ricorda i bei tempi”. Ai suoi tempi era Paramatti che creava pericolo nelle aree avversarie con il numero 3 sulle spalle. Segnò anche il gol al Marsiglia che portò i rossoblù alla finalissima di Coppa Uefa 1998-99. Anche lui non può esimersi da fare il tifo per la cavalcata rossoblù: “Conoscendo la piazza, so quanto entusiasmo ci sia ora e spero sia uno stimolo per arrivare in Europa, la squadra può farcela. In questo campionato c’è una situazione particolare come quella della Juve e bisogna essere bravi a coglierla”.

Ora i risultati ci sono e Paramatti sa bene quale sia la formula per conquistare il sogno europeo: “Il gruppo è un valore aggiunto, vittorie come quella di Firenze trascinano anche la gente. Quel Bologna mixava campioni affermati a ragazzi con voglia di emergere, l’entusiasmo si autoalimentava vittoria dopo vittoria: anche in questa squadra vedo i presupposti per fare un gran girone di ritorno e cogliere l’occasione, con l’augurio che il Bologna torni a viaggiare in Europa”.

Fonte: Corriere di Bologna, Alessandro Mossini

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